Il valore della trasparenza con i partner e i fornitori
OPINIONI |

Il valore della trasparenza con i partner e i fornitori

LA DISCLOSURE TOTALE O PARZIALE DI INFORMAZIONI CONTABILI PRENDE IL NOME DI OPEN BOOK ACCOUNTING. UNO STUDIO SU 180 AZIENDE DIMOSTRA CHE LE PERFORMANCE DI CHI ADOTTA GLI OBA MIGLIORANO

di Ariela Caglio, associato presso il Dipartimento di accounting

Storicamente, le possibilità di sincronizzazione della catena del valore hanno occupato una posizione importante nell’ambito dei processi decisionali delle imprese, con l’obiettivo di sfruttare il potenziale di miglioramento delle prestazioni aziendali attraverso un più attento coordinamento delle strategie e delle attività operative presidiate da funzioni differenti. In tempi più recenti, l’accresciuta sensibilità della singola impresa all’ambiente competitivo in cui opera e ai suoi principali attori, nonché la conseguente visione estesa delle attività aziendali, frutto anche delle nuove tecnologie digitali, hanno generato un interesse verso la value chain intesa come forma organizzativa reticolare fondata su relazioni stabili di collaborazione fra imprese. Tale attenzione deriva dalla presa di coscienza del fatto che il vantaggio competitivo viene conquistato e mantenuto da un insieme di aziende le quali, complessivamente piuttosto che singolarmente, soddisfano i bisogni della domanda. Le imprese si sono quindi adeguate ai nuovi scenari gestionali, in cui contano non solo i propri clienti, ma l’intera catena dei fornitori, i potenziali partner, a monte e a valle, e i concorrenti con i quali possono essere attivate delle relazioni cooperative. Più che di chain si dovrebbe, quindi, parlare di network di imprese, un complesso di legami stabili tra interlocutori che intervengono ai diversi stadi della catena del valore, un modello organizzativo unitario fatto di relazioni collaborative fra entità legalmente autonome e caratterizzato da un’attenta progettazione e programmazione delle operazioni da porre in essere, dal rispetto di precise modalità e regole comuni, dallo scambio continuativo e sistematico di informazioni gestionali.

La disclosure totale o parziale di informazioni private di contabilità gestionale – sia economico-finanziarie (strutture di costo), sia non economico-finanziarie (per esempio: grado di saturazione della capacità produttiva, tempi di movimentazione dei materiali/prodotti, time-to-market, tempi di consegna) – con i propri partner nell’ambito di tali network viene denotata con il nome di open book accounting (Oba).
Solitamente, attori che si trovano al di fuori dei confini d’impresa non hanno alcuna visibilità su informazioni aziendali proprietarie, soprattutto su quelle di costo, dato che tali informazioni sono considerate sensibili e, quindi, vengono tenute riservate. Esiste quindi una comprensibile riluttanza da parte delle imprese a utilizzare l’Oba: la trasparenza nei confronti delle proprie controparti può scatenare comportamenti opportunistici per manovrare a proprio vantaggio la negoziazione delle condizioni, per distorcere la ripartizione dei profitti creati congiuntamente o per carpire conoscenze specifiche del partner.
Ma allora quali sono gli incentivi per le aziende?

Un’indagine condotta su circa 180 imprese europee operanti in diversi settori, dall’automobilistico al retail, ha evidenziato come all’aumentare del grado di utilizzo dell’Oba, inteso come frequenza e ampiezza degli scambi informativi verso i propri partner, aumentino le performance aziendali, sia economico-finanziarie che non economico-finanziarie. L’indagine ha anche indicato che le informazioni di costo assumono una valenza cruciale dato che possono essere utilizzate per esprimere un giudizio economico sulle strategie comuni, gli investimenti e le operazioni correnti e consentono di rappresentare i processi di creazione di valore a livello inter-organizzativo e, conseguentemente, di intervenire per migliorarli. I risultati delle analisi suggeriscono, infatti, che quando l’Oba viene utilizzata per condividere non solo informazioni operative bensì anche informazioni di costo, la relazione positiva fra utilizzo dell’Oba e performance aziendali appare più marcata. Inoltre, tale associazione appare tanto più forte quanto più l’impresa risulti propensa ad adottare una progettualità di lungo termine nella gestione delle relazioni con i propri partner e si amplifica con l’incremento del grado di avanzamento e di affidabilità dei sistemi di costing utilizzati a supporto degli scambi informativi. Infine, i risultati di quest’indagine suggeriscono che l’utilizzo dell’Oba migliora le performance sia delle singole imprese partner che delle partnership stesse.
In conclusione, lungi dall’essere un limite, l’essere un libro aperto per i partner giova a tutta la catena del valore.
 

Ultimi articoli Opinioni

Vai all'archivio
  • Il giusto equilibrio contro gli shock

    Assicurazione contro la disoccupazione o lavoro a tempo ridotto? Meglio tutelare i lavoratori o i posti di lavoro? La risposta puo' essere la complementarita' dei sistemi

  • La fuga degli onesti

    I migranti tendono a essere piu' onesti di chi rimane nei luoghi di origine. Luoghi che, di conseguenza, sono privati di capitale sociale, con effetti negativi sulla produttivita', sulla crescita e sulla qualita' delle istituzioni

  • Il limite della tossicita'

    Per un verso le piattaforme e i loro algoritmi sembrano assecondare la presenza di contenuti basati sull'odio o dannosi nei feed degli utenti; dall'altro, le piattaforme li hanno moderati fin dall'inizio, prima ancora delle multe. Forse la strategia redditizia per loro sta nel mezzo

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30