Intelligenza artificiale, l'arma in piu' contro il terrorismo
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Intelligenza artificiale, l'arma in piu' contro il terrorismo

UNA METODOLOGIA INNOVATIVA PERMETTE DI INDAGARE IL DARK WEB GRAZIE ALL'UTILIZZO DEL MACHINE LEARNING E PORTARE COSI' ALLA LUCE LE CORRELAZIONI TRA FINANZIAMENTI, RECLUTAMENTO E ATTENTATI

di Nicola Limodio, assistant professor presso il Dipartimento di finanza

Nell’ultimo decennio il numero di attacchi terroristici è aumentato. Sebbene le ragioni di questa ondata vadano dall’intolleranza religiosa alle spinte separatiste, il risultato di tali attacchi non sorprende: una cultura della paura e dell’insicurezza, costi emotivi e umani e mercati finanziari depressi dall’aumento del rischio.
Innumerevoli organizzazioni, sia nazionali che internazionali, hanno giurato fedeltà alla lotta contro il terrorismo e hanno investito denaro per comprenderne cause e implicazioni. Sebbene esista un certo consenso sui fattori che contribuiscono allo sviluppo di disordini all’interno di un paese, molto resta ancora da chiarire riguardo i meccanismi attraverso cui operano i gruppi estremisti. Comprendere i canali che consentono ai terroristi di operare aumenta le possibilità di fermarli. L’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale possono fornire un insieme innovativo di strumenti per questa battaglia. Attacchi come quelli dell’11 settembre e del Bataclan hanno dimostrato che i gruppi estremisti articolano le loro attività attraverso molteplici canali e dispositivi operativi. Come evidenziato dalla letteratura in materia, le organizzazioni terroristiche sono strutturate attraverso sofisticati livelli gerarchici e si basano su incentivi monetari e di carriera che vanno al di là della religione. Dobbiamo allora chiederci in che modo i terroristi possano finanziare gli attentati, organizzare le operazioni e reclutare persone.

Una nuova ricerca analizza un particolare mezzo di comunicazione, che permette di comprendere e studiare il comportamento dei gruppi terroristici: le piattaforme jihadiste che operano nel dark web. Considerare ciò che sta accadendo in questi domini Internet può rappresentare un vero passo avanti nella lotta contro il terrorismo.
Queste piattaforme sono presenti in una parte del web non aperta al pubblico, accessibile attraverso uno specifico software denominato Tor, The Onion Router. Sono specializzate nello scambio di messaggi su vari argomenti, dal commento di notizie allo scambio di informazioni su eventi locali, nonché nel coordinamento di attività individuali e nel reclutamento di nuovi terroristi. Lo studio utilizza informazioni provenienti da 28 bacheche online in 5 lingue e analizza il contenuto di queste piattaforme concentrandosi sulla tempistica dei messaggi, la formulazione e gli intenti. Utilizzando il machine learning sui dati estratti da tali bacheche, ho introdotto algoritmi in grado di rilevare i messaggi che incoraggiano azioni terroristiche o che reclutano seguaci. Per implementare tale metodo, ho raccolto dati dalle piattaforme che operano nel dark web e ho collaborato con alcuni giudici, offrendo loro un campione casuale per la valutazione. Tali giudici hanno letto, valutato e classificato i messaggi volti al reclutamento di terroristi. Dopo questo verdetto, ho fornito i risultati ad un algoritmo di machine learning e l’ho addestrato a identificare i messaggi di reclutamento tra i restanti 17 milioni di messaggi non categorizzati.
Questi risultati hanno permesso di definire i periodi di intenso reclutamento terroristico attraverso la quota di messaggi di reclutamento ospitati da queste piattaforme. Tale misura è stata poi applicata a un contesto specifico, in un paese in via di sviluppo, in cui ho potuto raccogliere informazioni sugli shock al finanziamento dei gruppi terroristici. Un risultato chiave di questa ricerca è l’esistenza di una forte complementarità nel numero di attacchi terroristici, che sono particolarmente numerosi e mortali quando si verificano sia un aumento dei finanziamenti che un intenso reclutamento.

A tutt’oggi, tale intersezione tra finanza, informatica e sicurezza nazionale è ancora in fase embrionale, ma rappresenta un modo prezioso di utilizzare i domini virtuali per dipanare il funzionamento delle organizzazioni terroristiche, comprenderne le operazioni e fornire una solida consulenza antiterrorismo. Ho in programma di estendere questi risultati e, nei prossimi mesi, questa metodologia innovativa sarà sfruttata anche per indagare le cause del terrorismo e l’aumento della radicalizzazione.

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