Ti presento il virus del morbillo e i suoi effetti mortali. Se lo conosci ti vaccini
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Ti presento il virus del morbillo e i suoi effetti mortali. Se lo conosci ti vaccini

SONO 130 MILA I BAMBINI CHE OGNI ANNO MUOIONO A CAUSA SUA NONOSTANTE ESISTA DA OLTRE 50 ANNI IL VACCINO. STUDI IN CORSO SEMBRANO DIMOSTRARE CHE PIU' SONO DETTAGLIATE E DOCUMENTATE DA DATI LE CAMPAGNE DI INFORMAZIONE E PIU' SONO EFFICACI AUMENTANDO LA PROPENSIONE DEI CITTADINI A RICORRERE ALLA VACCINAZIONE

di Maria Cucciniello e Alessia Melegaro, entrambe assistant professor presso il Dipartimento di scienze sociali e politiche

Nonostante da oltre 50 anni esista un vaccino sicuro e costo-efficace, il morbillo rimane una delle principali cause di morte nei bambini con oltre 130mila decessi all’anno (circa 367 ogni giorno o 15 ogni ora), la maggior parte dei quali sotto i 5 anni di età (Epicentro, 2017).
Negli ultimi anni si sono registrati numerosi focolai di morbillo in tutta Europa (Italia e Romania in pole position) con gravi ripercussioni non solo in termini di salute pubblica ma anche di costi (WHO, 2017).
In sintesi i dati principali pubblicati con l’ultimo bollettino settimanale sulla situazione epidemiologica del morbillo in Italia, a cura del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, evidenziano che nel 2017 sono stati segnalati 4.991 casi e 4 decessi e che dal 1 gennaio al 30 aprile 2018 si sono verificati altri 1.258 casi con altri 4 decessi. Di questi, il 91,6% non era vaccinato al momento del contagio, il 48,7% ha sviluppato almeno una complicanza e nel 60% dei casi si è dovuto ricorrere al ricovero ospedaliero.
Per capire se e come le campagne informative siano in grado di influenzare il comportamento dei cittadini riguardo alle vaccinazioni, con il collega Paolo Pin del Dipartimento di scienze delle decisioni della Bocconi e in collaborazione con Greg Porumbescu del Center for Transparency in Government di Rutgers University, stiamo conducendo una serie di esperimenti per valutare se la modalità di presentazione delle informazioni, oltre al loro contenuto, possa avere un effetto sulle scelte dei cittadini e possa fornire strategie più efficaci per aumentare la propensione alla vaccinazione e per ridurre la cosiddetta «Vaccine hesitancy». 
In una prima survey sperimentale condotta su 1.000 cittadini statunitensi, abbiamo esposto i partecipanti a scenari con maggiore o minore complessità in termini di dettaglio delle informazioni fornite e semplicità di lettura del testo proposto. Alla fine abbiamo chiesto di compiere una scelta: registrarsi (o meno) per la seduta vaccinale scegliendo data e ora all’interno di un calendario predefinito di opzioni.

Abbiamo trovato diversi aspetti interessanti che influenzano le decisioni dei cittadini rispetto alla scelta di vaccinarsi. In particolare, i dati del campione ci indicano che l’esposizione a campagne informative caratterizzate da un alto livello di dettaglio, inclusi dati e percentuali puntuali, aumenta la comprensione del messaggio (in controtendenza rispetto a quanto mostrato da studi in ambiti diversi come l’educazione e la psicologia) riducendo la percezione del rischio dei possibili effetti avversi del vaccino.
Uno studio analogo sta per partire su un campione di oltre 1.000 genitori con figli sotto i cinque anni in Italia e negli Stati Uniti, e l’attenzione in questo caso sarà sulla scelta di vaccinazione per i figli.
In parallelo rispetto alla survey e con l’intento di esplorare anche aspetti comportamentali di collaborazione e altruismo nel definire le scelte vaccinali, abbiamo anche condotto degli esperimenti nel laboratorio Belss, Bocconi Experimental Laboratory for the Social Sciences, con circa 500 studenti internazionali.

L’esperimento ha previsto più fasi: una prima fase con due giocatori (A e B) e due scelte e una fase successiva con un terzo giocatore (C) il quale però non ha possibilità di compiere alcuna azione, ma il suo guadagno dipende dalle azioni del giocatore A e da quelle del giocatore B. Gli scenari in cui i partecipanti sono stati chiamati a giocare sono caratterizzati da un contesto neutrale oppure dalla descrizione degli effetti derivanti dalla diffusione di un nuovo virus che richiede una specifica tipologia di vaccino e hanno ricevuto più o meno dettagli e informazioni circa l’epidemia e le sue conseguenze e i possibili effetti (avversi e non) del vaccino.
I risultati preliminari ci dicono, ancora una volta, che le modalità e il dettaglio dei contenuti dell’informazione possono avere un impatto significativo sulle scelte vaccinali e sul comportamento dei cittadini.
Ma quali saranno le determinanti della scelta quando guarderemo a genitori, invece che studenti, e a contesti diversi (Italia e Stati Uniti)?
 

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