Pierfrancesco, ancora studente ma gia' sulla via della ricerca
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Pierfrancesco, ancora studente ma gia' sulla via della ricerca

HA RINUNCIATO A PRESTIGIOSE UNIVERSITA' DEL REGNO UNITO PER STUDIARE ALLA BOCCONI, DOVE STA TERMINANDO IL BIENNIO E DOVE E' GIA' STATO VISITING STUDENT DELL'IGIER BOCCONI. LA SUA PASSIONE? L'ECONOMIA PURA

Quando gli parli sembra quasi timido, ma quando racconta di sè mostra il piglio deciso di chi ha già le idee chiare su cosa vuole fare nella vita. Toscano di Pistoia, 25 anni, al secondo anno del corso di laurea biennale in Economic and social sciences dopo una laurea triennale, sempre in Bocconi, in economia e scienze sociali, Pierfrancesco Mei è beneficiario della Vittorio Bertazzoni scholarship, che ogni anno sostiene 11 studenti dell’Università tra triennio e biennio nell'ambito della campagna Una sfida possibile. Non solo: Pierfrancesco ha già cominciato un percorso dedicato alla ricerca che lo ha portato a collaborare, come visiting student dell’Igier Bocconi, con professori quali Francesco Giavazzi, Alberto Alesina e Carlo Favero.

Una storia di merito che Pierfrancesco ha raccontato nel corso del donor event 2018 e che inizia dopo la maturità al classico nella sua città: “Mio padre mi ha sempre trasmesso il valore di una formazione di eccellenza. Dopo il liceo, ho deciso di prendermi un anno di pausa per poter preparare l’esame di ammissione in diverse università”, racconta il giovane. “Alla fine sono stato accettato alla London School of Economics, alla Warwick University, all’Ucl, al King’s College e alla Bocconi. E ho scelto quest’ultima”. Alla partenza per Londra, dunque, Pierfrancesco preferisce quella per Milano: “Ho scelto la Bocconi per la qualità dell’insegnamento e perché avrei avuto qualcosa in più in termini di opportunità, anche rinunciando alla posizione favorevole di Londra. E poi mi piaceva l’idea di dare il mio piccolo contributo in Italia con il mio lavoro, cosa che spero di fare anche in futuro”. Alla Bocconi comincia il corso di laurea in economia e finanza, che interrompe però dopo un anno: “Ho capito che la mia strada era l’economia pura”, spiega, “e ho deciso di cambiare percorso accademico”.

Tra il secondo e il terzo anno della triennale si avvicina all’Igier Bocconi per un progetto coordinato da Massimo Marinacci (“lui e la professoressa Maristella Botticini sono stati fondamentali nella mia scelta di avvicinarmi alle scienze sociali e alla ricerca”), progetto che verteva sul concetto di diversificazione in microeconomia. Poi, al terzo anno, la tesi triennale con Francesco Giavazzi sulle dinamiche del debito pubblico durante gli aggiustamenti fiscali. “Un tema sul quale ho continuato a lavorare anche successivamente, quando sono entrato come visiting student all’Igier, dove ho collaborato con Alesina, Favero e Giavazzi occupandomi della parte relativa al debito pubblico in un loro progetto più ampio sugli effetti macroeconomici della politica fiscale”.

La ricerca, dunque: “Sono cresciuto con una grande passione per lo studio e quando sono entrato in Bocconi mi è piaciuto molto lo stimolo a trovare soluzioni originali ai problemi. Mi piace essere critico verso ciò che leggo e mi piace confrontarmi con chi ha affrontato gli stessi temi: è intellettualmente sfidante”, continua lo studente. “Ci sono tante aree dell’economia che mi stimolano: dal capire perché certe politiche pubbliche funzionino ed altre no, allo studio delle distorsioni nei comportamenti dei consumatori. Trovo affascinante unire l’eleganza della matematica al tentativo di modellare i comportamenti sociali”.

Un’unione tra teoria e pratica che Pierfrancesco ha messo in pratica anche nella vita. A chi lo immagina come un ragazzo solo dedito allo studio matto e disperatissimo, il giovane pistoiese ribatte raccontando numerosi altri interessi: è presidente dell’associazione studentesca Economic society, ha giocato a tennis a livello agonistico da adolescente, è appassionato di vela e ciclismo (“l’estate scorsa, con mio padre, abbiamo fatto un tour delle Alpi in bici”). E poi, “Durante la preparazione all’ammissione all’Università sono entrato in contatto con la redazione italiana del Financial Times e ho iniziato a collaborare con loro su articoli di economia e politica”, aggiunge sottolineando l’altro suo grande amore, il giornalismo politico.

“Ottenere questa borsa di studio”, conclude, “è stata una grande soddisfazione e un grande aiuto per i miei genitori, che hanno investito tanto nella mia formazione. È bello rendersi conto che l’impegno, in Bocconi, è riconosciuto”.

di Andrea Celauro

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