Quella strana relazione tra tasse e qualita' del tempo con i figli
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Quella strana relazione tra tasse e qualita' del tempo con i figli

TAGLIO DELLE IMPOSTE, AUMENTO DELL'OFFERTA DI LAVORO FEMMINILE E RIPENSAMENTO DELLA CURA DEI BAMBINI SONO VARIABILI DI UNA STESSA EQUAZIONE. L'IMPORTANTE E' CAPIRE COME FARE IN MODO CHE IL RISULTATO SIA POSITIVO

di Alessandra Casarico e Alessandro Sommacal, rispettivamente professore di Public economics e research fellow del Centro Dondena

Il tema dell’impatto delle imposte sul sistema economico è spesso all’ordine del giorno. La domanda chiave riguarda le implicazioni di una riduzione della pressione fiscale, che in alcuni paesi ha raggiunto livelli che vengono percepiti come eccessivamente elevati. Una delle argomentazioni più ricorrenti, sia nel dibattito pubblico che in quello più prettamente accademico, è che una riduzione delle imposte favorirebbe un aumento delle ore lavorate in generale e in particolare un incremento dell’offerta di lavoro femminile, che, secondo l’evidenza empirica, risulta essere più sensibile a variazioni dei salari netti. Un aumento significativo della partecipazione femminile al mercato del lavoro richiede un cambiamento nelle modalità con cui la cura dei bambini viene organizzata, e in particolare un maggiore utilizzo dei servizi di cura extrafamiliari come gli asili nido. Da qui nasce la necessità di aumentare l’offerta di asili nido (ancora limitata e fortemente eterogenea sul territorio italiano) e di garantirne anche degli standard qualitativi elevati. A tal proposito, una recente letteratura ha per esempio mostrato che la qualità del contesto di crescita nelle fasi iniziali della vita può avere un impatto significativo e di lungo periodo sugli individui, arrivando a influenzarne anche la produttività futura sul mercato del lavoro (si vedano per esempio alcuni contributi di Chetty e coautori). Dal punto di vista empirico, contributi recenti hanno evidenziato che da una parte la sostituzione del tempo materno con altre fonti di cura produce, in media, effetti nulli o negativi sulle abilità dei bambini.

Se però l’alternativa alle cure genitoriali - o materne dovremmo dire - sono servizi formali (come asili nido) di qualità, gli effetti sono positivi, in particolare per i bambini che provengono da famiglie svantaggiate.
Nel nostro contributo teorico (Casarico e Sommacal, 2018, Taxation and parental time allocation under different assumptions on altruism, International Tax and Public Finance) studiamo l’impatto di una riduzione delle imposte sull’allocazione del tempo. Il termine allocazione del tempo ha qui un significato duplice. Innanzitutto, i genitori devono scegliere come allocare il loro tempo tra usi alternativi: lavoro e tempo libero, ma anche tempo di qualità passato con i figli (ossia interazione attiva che prevede attività di gioco e/o lettura con i figli e che quindi può contribuire allo sviluppo del loro capitale umano) e tempo in presenza dei figli (ossia interazione meramente passiva che si limita alla semplice supervisione e che quindi plausibilmente non ha o ha un minore impatto sul capitale umano dei bambini). Inoltre, il termine allocazione del tempo allude al mix di ore di cura che vengono fornite ai bambini: ore di tempo di qualità e non, fornite dai genitori e ore di cura fornite da servizi formali esterni alla famiglia, come gli asili nido.
Se le imposte diminuiscono, l’incremento di ore lavorate che ne consegue deve necessariamente accompagnarsi a una piena sostituzione di tempo di qualità passato insieme ai figli con servizi di cura esterni alla famiglia? La risposta a questa domanda dipende dalle motivazioni che stanno alla base delle decisioni di cura dei figli. Se i genitori hanno una forma di altruismo lungimirante e se la riduzione delle imposte è percepita come permanente, la scelta ottimale dei genitori potrebbe essere quella di aumentare l’offerta di lavoro senza ridurre il tempo di qualità passato con i figli, sostituendo invece tempo non di qualità con servizi di cura esterni alla famiglia. La spiegazione intuitiva di questi risultati è che i genitori, nel prendere le loro decisioni, si rendono conto che, in seguito alla riduzione delle imposte, anche i loro figli si ritroveranno in futuro a trascorrere più ore sul mercato del lavoro: avere elevato capitale umano, grazie a tempo di qualità con i genitori e tempo presso servizi di cura, potrà quindi essere per i figli particolarmente utile.

Questo esito, per cui un aumento dell’offerta di lavoro generato da un taglio alle imposte non necessariamente si accompagna ad una riduzione del tempo di qualità passato con i bambini, sembra essere in linea con le poche evidenze empiriche (Gelber e Mitchell, 2012) disponibili che guardano in modo specifico all’impatto delle imposte sull’allocazione del tempo dato ai figli. Suggerisce anche che il taglio delle imposte può generare un doppio dividendo, sull’offerta di lavoro di oggi e sul capitale umano di domani.
 

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