La Bocconi nel secolo digitale. Inaugurato l'anno accademico
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La Bocconi nel secolo digitale. Inaugurato l'anno accademico

L'INNOVAZIONE E' STATO IL TEMA PORTANTE DELLA RELAZIONE DEL RETTORE, GIANMARIO VERONA, IN UNA CERIMONIA CHE HA VISTO GLI INTERVENTI DEL PRESIDENTE, MARIO MONTI, E DEL COMMISSARIO EUROPEO PER LA CONCORRENZA, MARGRETHE VESTAGER. IL VICEPRESIDENTE, LUIGI GUATRI, E IL CONSIGLIERE DELEGATO, BRUNO PAVESI, TRA I PROTAGONISTI DELLA MATTINATA

Una Bocconi innovativa nella ricerca, nella divulgazione, nella didattica e nella capacità di dialogare con imprese, istituzioni e cittadini. È l’immagine dell’Università emersa dalla relazione del rettore, Gianmario Verona, all’inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018, il 115° dalla fondazione della Bocconi, questa mattina in Aula Magna. Dopo un intervento del presidente della Bocconi, Mario Monti, keynote speaker dell’evento è stata il Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager. Tra i protagonisti della mattinata, il vicepresidente, Luigi Guatri, e il consigliere delegato, Bruno Pavesi.
 
"Viviamo anni caratterizzati da nazionalismi e populismi”, ha affermato il presidente della Bocconi, Mario Monti. “Li accomuna la sfiducia nella competenza, nei pubblici poteri, nell'Europa. La Bocconi intende dare oggi un messaggio di fiducia. Il ‘secolo digitale’ non deve essere temuto, ma affrontato e guidato. La sfida si pone anche alle università e deve essere governata, come illustra la relazione del rettore Verona. La nostra keynote speaker, Margrethe Vestager, porterà da parte sua una testimonianza di credibilità e di efficacia dei pubblici poteri. Quando l'azione può svolgersi al livello appropriato, quello europeo; quando i poteri sono veramente sovranazionali; quando l'autorità competente europea ha possibilità di intervento pari a quelle delle autorità degli Stati Uniti, allora una personalità rispettata quale Margrethe Vestager può davvero essere vista dai cittadini, dai consumatori e dalle imprese come incarnazione del potere pubblico serio, competente e imparziale. Un potere che li tutela dagli abusi delle imprese dominanti e anche dai sistemi sofisticati di evasione ed elusione fiscale di certe imprese multinazionali, che fanno aumentare la pressione fiscale sui contribuenti fedeli".
 
L’intervento del rettore, L’innovazione come fonte di crescita organica nel secolo digitale, si è soffermato sul ruolo della tecnologia digitale nell’accelerare l’innovazione nelle imprese e in Università. “L’epoca che stiamo vivendo è foriera di una spinta di innovazione tecnologica che presenta, per la prima volta nella storia dell’umanità, tratti assolutamente straordinari”, ha detto Verona. La tecnologia digitale risulta assolutamente dirompente (“disruptive”) perché, a differenza delle innovazioni del passato, è trasversale (interessa ogni settore dell’economia), evolutiva (è un percorso evolutivo quello che parte dall’introduzione di internet, passa per le app e prosegue con l’intelligenza artificiale), globale (il flusso internazionale di dati e informazioni aumenta vertiginosamente, anche quando gli scambi di beni e servizi rallentano), capillare (raggiunge anche le microrealtà) e profondamente legata alla domanda.
 
L’innovazione alla Bocconi condivide le stesse caratteristiche.
 
L’INNOVAZIONE IN BOCCONI È TRASVERSALE
 
L’Università ha recentemente introdotto l’insegnamento del linguaggio di programmazione Python in tutti i programmi triennali, perché, ha affermato Verona, “oggi il coding è l’equivalente dell’inglese di trent’anni fa: un fattore imprescindibile di alfabetizzazione non solo per il mondo del lavoro o per la ricerca accademica, ma per vivere il proprio tempo”. La stessa possibilità, in forma di corso extracurriculare, è offerta anche agli studenti di Giurisprudenza e a quelli dei bienni. Dopo l’introduzione di Python, inoltre, 28 corsi fondamentali ed elective su temi che vanno dalla Macroeconomia alla Demografia, dalla Finanza al Marketing, sono stati modificati in modo che utilizzino il linguaggio di coding, consentendo agli studenti di passare dalla fase di familiarizzazione a quella di impiego ed elaborazione quotidiana dei big data.
 
L’INNOVAZIONE IN BOCCONI È EVOLUTIVA
 
Grazie alle tecnologie, i metodi didattici sono in continua evoluzione, come il centro che se ne occupa. È di quest’anno la creazione del BUILT, Bocconi University Innovations in Learning and Teaching, che rappresenta il consolidamento della startup BETA. Il centro sta riprogettando la classroom experience e predisponendo una serie di formati innovativi per insegnare in modo moderno ed efficace i corsi. I sette MOOC (Massive Open Online Courses) della Bocconi pubblicati dalla piattaforma americana Coursera sono ai vertici dei ranking di gradimento.
 
L’INNOVAZIONE IN BOCCONI È GLOBALE
 
Il processo di internazionalizzazione della Bocconi prosegue spedito, sia dal lato degli studenti, sia da quello dei docenti-ricercatori. Negli ultimi quattro anni il numero degli studenti internazionali iscritti alle selezioni è aumentato del 105%, arrivando alle 4.781 unità. Gli immatricolati stranieri per l’anno accademico che si è aperto oggi sono 1.040 e costituiscono il 19,4% degli immatricolati totali. Gli studenti in scambio da università straniere, nel 2016, sono stati 1.807 (+51,7% sul 2012). Ad attirare studenti di valore da ogni parte del mondo e di ogni estrazione sociale contribuiscono anche i 28,6 milioni di euro di borse di studio e altri aiuti finanziari, il 74% dei quali a carico dell’Università, e i 1.800 posti letto disponibili nel campus, destinati a diventare 2.100 dal prossimo settembre con il completamento del nuovo pensionato nell’area dell’ex Centrale del Latte. Dei 354 docenti che costituiscono la core faculty, gli stranieri costituiscono il 16,4% (12,8% nel 2014) e quelli con un PhD internazionale il 37,9% (31,8% nel 2014). Nel solo ultimo anno la faculty si è arricchita di 23 nuovi professori (di cui otto ordinari, un associato e 14 assistant).
 
L’INNOVAZIONE IN BOCCONI È CAPILLARE
 
Le tecnologie digitali e il consapevole sforzo di adeguamento del linguaggio consentono una divulgazione capillare dei risultati di ricerca. La Bocconi, nelle parole di Verona, è una delle istituzioni “chiamate a un impegno supplementare di responsabilità sociale: trovare nuovi modelli e favorirne la comprensione, l’accettazione e la diffusione”, mantenendo il rigore scientifico evidenziato da alcuni dati: tra il 2008 e il 2016 le citazioni di autori Bocconi nella letteratura scientifica, secondo Web of Science, sono aumentate del 335% e l’h-index medio (la più diffusa misura di impatto scientifico della ricerca) è cresciuto del 115%. Anche l’European Research Council (ERC), l’ente che eroga i più importanti finanziamenti europei alla ricerca, riconosce la qualità degli studi condotti in Bocconi. L’Università, nei 10 anni di vita dell’ERC, ha ospitato 29 grant. Nel raggruppamento caratteristico, quello di “Economics, Finance and Management”, con 19 finanziamenti per un valore di 22 milioni, la Bocconi è il secondo ateneo in Europa. Lo sforzo di divulgazione è sostenuto dalla sperimentazione di nuovi format, con un maggiore utilizzo del linguaggio visivo nella comunicazione scientifica, e dall’avvicinamento a nuovi pubblici, primo di tutti quello della Generazione Z.
 
L’INNOVAZIONE IN BOCCONI È LEGATA ALLA DOMANDA
 
Le nuove esigenze formative spingono la Bocconi a introdurre importanti innovazioni nell’offerta formativa. Il rettore ha annunciato l’avvio, dall’anno accademico 2018-2019, di due nuovi bienni in inglese nei campi delle scienze politiche e della data science, che vanno a completare i percorsi avviati a livello triennale: il Master of Science in Politics and Policy Analysis e il Master of Science in Data Science and Business Analytics. È stato, inoltre, lanciato quest’anno il primo LLM in Law of Internet Technology, un Master of Law di 12 mesi che proietta anche la Scuola di Giurisprudenza nel mercato della formazione internazionale. Numerose anche le iniziative innovative di SDA Bocconi School of Management. La più importante è stato l’avvio del primo Doctorate in Business Administration (DBA), con 19 partecipanti da 14 nazioni, che ricoprono posizioni di vertice in grandi multinazionali e che vogliono acquisire competenze decisionali analitiche derivate dal metodo scientifico. È stato, inoltre, lanciato con successo un executive Mba sul mondo del lusso (Emilux) in collaborazione con la francese Essec, che prevede lezioni nei cinque campus delle due università: Dubai, Milano, Mumbai, Parigi e Singapore.

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La relazione del rettore, Gianmario Verona

L'intervento di Margrethe Vestager

Scheda / La Bocconi in cifre

di Fabio Todesco

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