Dietro le facciate di Amsterdam

I DUE VOLTI DELLA CITTA' RACCONTATI DA ANDREA REGOLINO, LAUREATO CLEACC, CHE NELLA CAPITALE OLANDESE STUDIA E LAVORA

C’è l’Amsterdam dei turisti con i suoi circuiti museali, il centro storico, i canali e poi quella di chi abita in città, fatta di quartieri meno frequentati e di grande carattere. Per scoprire questi luoghi è necessario recarsi a Central Station, imbarcarsi su uno dei battelli che in qualche minuto di navigazione attraversano l’Amstel, il fiume della città, e approdare a nord. Dalla confusione del centro cittadino alla calma più assoluta, l’Overhoeks e l’Ndsm rappresentano le zone emergenti di Amsterdam. Si tratta perlopiù di aree dismesse dal commercio navale che oggi, pur mantenendo la propria identità mercantile, conoscono una nuova vitalità grazie a un programma di riconversione: le grandi distese disabitate, le piattaforme a pelo d’acqua, i capannoni e gli edifici industriali sono intervallati da costruzioni avveniristiche come l’Eye Film Institute, il centro culturale dedicato all’arte cinematografica, con sale per le proiezioni e musei, ospitato in una straordinaria costruzione firmata da Zaha Hadid. Protagonista assoluto dell’Overhoeks, questo progetto è il simbolo del rilancio di Amsterdam così come lo è l’A’Dam Tower con la sua terrazza panoramica e un’altalena sospesa nel vuoto a cento metri d’altezza. Fra questi due edifici si nasconde un altro degli aspetti più autentici di Amsterdam: il substrato underground che durante il weekend si anima negli spazi sotterranei dello Shelter, un locale di musica techno allestito in un bunker, a cui si accede solamente attraverso una botola ad altezza strada.
Meno estremo di quello appena citato ma votato anch’esso alla sperimentazione è il Dansmakers, il centro di danza contemporanea insediato in un capannone industriale, situato a qualche centinaia di metri dall’Eye Film Institute. Spingendosi più a nord, invece, ci s’imbatte nello storico pontile Ndsm, utilizzato fino al 1979 per le grandi operazioni portuali e oggi emblema di tutta la zona circostante. È un luogo di rigenerazione urbana che richiama soprattutto i giovani, sia per il fermento culturale e i molti locali notturni, sia per il mercato immobiliare che risulta essere più accessibile rispetto a quello del centro storico e di alcune aree occidentali. Club, spazi di condivisione, collettivi artistici scandiscono il ritmo delle giornate in questo quartiere, con alcuni straordinari luoghi da non perdere. Dall’Ndsm Warehouse, un immenso spazio coperto che ospita atelier e un programma di performance artistiche, al Faralda, la gru trasformata in hotel: solo tre camere situate nel corpo di questo macchinario, un tempo utilizzato per sollevare merci e container dalle navi.
 
A cura di Allegra Gallizia

ANDREA REGOLINO
Laureato triennale nel 2015 al Cleacc Bocconi, sta frequentando il corso di Economics and Management in Arts, Culture, Media and Entertainment e oggi si trova ad Amsterdam grazie all’Exchange Program con l’UVA. Qui, nella capitale olandese, affianca studio e lavoro collaborando con la Veem House for Performance in qualità di assistente curatoriale alla parte discorsiva del teatro: si occupa della definizione dei contenuti dei talk, presentazioni di libri, laboratori di ricerca, gestione delle partnership con università, gallerie, teatri della città, oltre ad aver partecipato alla realizzazione del bookshop di questo centro sperimentale  d’avanguardia. 
 

di Andrea Regolino