La Brexit? Per ora lavoro a Londra per il governo
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La Brexit? Per ora lavoro a Londra per il governo

SOGNAVA DI LAVORARE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED E' ENTRATA IN QUELLA BRITANNICA. PER ALICE IL FUTURO E' A LONDRA

Laurea triennale in Bocconi, in Economia e scienze sociali, specialistica alla London School of Economics, il tutto in quattro anni. Poi, a nemmeno 23 anni compiuti, il suo primo lavoro nella pubblica amministrazione.
Ma non in quella italiana, come sembrerebbe normale visto che Alice Maurizi è di Arezzo, ma a Londra, dove per almeno due anni (questa la durata del suo attuale contratto) svolgerà le funzioni di assistant economist  nello UK Government Economic Service, con sede a Westminster,  «dove in particolare mi occuperò di analisi e riforma dei benefit per la disabilità», racconta, «un tema, quello delle politiche sociali e del lavoro, su cui ho centrato tutto il mio percorso di studi». Ma come arriva una giovane italiana a farsi assumere in un settore così delicato del governo britannico? «Stavo cercando lavoro a Londra e secondariamente a Bruxelles, ho visto questa selezione del governo che cercava economisti entry level per i propri dipartimenti e ho sostenuto prima un colloquio informativo e quindi  l’esame vero e proprio. Il 29 agosto è stato il mio primo giorno di lavoro».

Un ambiente, quello pubblico, dove al contrario di molte altre realtà della capitale britannica la presenza di lavoratori stranieri è molto bassa, ma per Alice questo non è un problema.
«Nonostante la struttura sia gerarchica, il rapporto con i colleghi è ottimo, il clima molto amichevole. L’ambiente in realtà è multiculturale, ma la gran parte dei colleghi di origine straniera vive e lavora a Londra da molti anni».

 Il contratto attuale è a tempo determinato ma in qualunque momento Alice può sostenere un’ulteriore selezione per trasformarlo in permanente. «Cosa che prima o poi farò, perché mi piace molto il mio lavoro e mi piace anche Londra, nonostante il clima d’incertezza per Brexit. Per i prossimi 10-15 anni mi vedo all’estero, qui o altrove. Ma mai dire mai, l’importante è cogliere le opportunità là dove si presentano».  
 

di Davide Ripamonti

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