L'elettricita' del futuro
PERSONE |

L'elettricita' del futuro

NON UN PROBLEMA MA UN'OPPORTUNITA': LO STOCCAGGIO DELL'ENERGIA SECONDO L'ALUMNUS CIORRA

Innovare o morire, o meglio, chiudere. Così, lapidario, Ernesto Ciorra descrive il senso del lavoro che, attraverso la sua figura, Enel sta portando avanti. Alumnus Bocconi (è laureato in economia aziendale nel 1996), Ciorra è head of innovation & sustainability dell’azienda: «Sul fronte dell’innovazione, il mio compito è quello di aiutare l’azienda a innovarsi in tutti i suoi aspetti, da quelli più prettamente tecnologici, a quelli legati alle risorse umane e alla comunicazione», spiega. «Sul fronte della sostenibilità, studio i bisogni delle comunità in cui operiamo, secondo il principio che se la nostra azienda guadagna, allo stesso tempo ha la responsabilità di restituire al territorio».
È il concetto del creating shared value?
Esatto, il creare valore condiviso. E sia sul fronte della sostenibilità che su quello dell’innovazione, l’azienda è considerata da due distinti case study delle Università di Harvard e Berkeley come una best practice. Nella lista delle aziende che più stanno cambiando il mondo quest’anno la rivista Fortune ci ha indicato al ventesimo posto.
Quali sono gli elementi su cui puntate nel fare innovazione?
Primo, sulle startup: ne abbiamo studiate 1.800, incontrate 500 e fatto progetti con 90. Abbiamo hub per svilupparle in tutto il mondo, da San Francisco a Santiago del Cile, da Tel Aviv a Madrid e Catania. Facciamo affiancamento tecnologico, le aiutiamo a trovare finanziamenti, a testare i prodotti e a immetterli nel mercato. Di ritorno, abbiamo la possibilità di accedere a servizi e tecnologie prima di altri. In secondo luogo, collaboriamo da un lato con grandi player mondiali, come Toyota, Nissan e Byd (che, in pochi sanno, ancor più di Tesla è il più grande player mondiale della mobilità elettrica) e, dall’altro, con il mondo accademico. Su questo fronte abbiamo partnership con la Columbia, il Mit, Berkeley, i Politecnici di Milano e Torino e la Bocconi, l’unica non tecnologica. E poi c’è l’innovazione che si genera dai rapporti con i fornitori, i clienti e i nostri stessi dipendenti: organizziamo una Innovation World Cup che ha visto dedicare 18 mila giorni/uomo allo sviluppo delle startup dei dipendenti.
Il futuro elettrico passa per il tema dello stoccaggio e quindi dal rischio di scarsità delle materie prime per realizzare le batterie. Come vede la questione?
Il tema dello stoccaggio non è un problema, ma un’opportunità. Sono convinto che le tecnologie delle batterie cambieranno e ci sarà meno necessità di materie prime che in futuro rischiano di scarseggiare. Molte grandi aziende hanno la capacità di fare investimenti nel settore R&D per questo. Nissan, per esempio, sta investendo 2 miliardi di dollari nelle auto elettriche. Vedo per esempio un buon futuro in quello che si potrebbe definire stoccaggio organico, con componenti naturali e non minerali. Già oggi si può ottenere energia dalle piante, non è escluso che in futuro la si possa stoccare in modi simili.
Torniamo quindi al concetto, sintetizzato dal suo stesso titolo professionale, che l’innovazione va a braccetto con la sostenibilità.
Se non si innova, non si è sostenibili e se non si è innovativi e sostenibili si chiude. Vale per tutte le imprese.
Come vede il futuro dell’Italia, dal punto di vista dell’innovazione?
Bene, perché, nel nostro settore, siamo l’unico paese in Europa ad avere una rete elettrica completamente digitale, grazie agli investimenti fatti da Enel. Significa che la rete consente il controllo da remoto ed è bidirezionale, ossia può non solo fornire, ma anche ricevere energia dai piccoli produttori. Le sfide che il futuro ci lancia riguardano la possibilità di costruire sempre nuove fonti di valore sulle basi che abbiamo. Riguardo invece all’assetto tecnologico generale del nostro paese, una cosa su tutte: bisogna eliminare il digitale divide che persiste sulla banda larga.
 

di Andrea Celauro

Ultimi articoli Persone

Vai all'archivio
  • Le due vie dell'Egitto per i beni di largo consumo

    Esportazioni agricole da un lato e potenziamento della produzione locale dall'altro: queste le opportunita' che individua Moustafa Hassanein, alumnus e deputy GM di Maggie Metal Corporation, nel mercato di un paese demograficamente in continua crescita

  • Tre citta', tre case per gli alumni Bocconi

    I bocconiani che lavorano nelle istituzioni europee a Bruxelles, Francoforte e Lussemburgo hanno un punto di riferimento anche nei chapter locali della Bocconi Alumni Community. La parola ai tre leader

  • Roberto, che ha visto nascere la BCE

    Prima all'Istituto Monetario Europeo, l'embrione della Banca Centrale Europea, oggi DG Corporate Services di quest'ultima. E la carriera professionale dell'alumnus Roberto Schiavi, che da Francoforte ricorda di come, nonostante i problemi di questi anni, l'Unione monetaria non sia mai stata veramente a rischio

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31