Energia pulita si', energia pulita no. Il successo e' tutto in una batteria
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Energia pulita si', energia pulita no. Il successo e' tutto in una batteria

A DETERMINARE IL FUTURO GREEN DEI TRASPORTI, MA NON SOLO, SARA' IL MERCATO DI MATERIE PRIME QUALI LITIO E COBALTO. OGGI MONOPOLIO DI POCHI

di Matteo di Castelnuovo, direttore Mager Bocconi

Quando leggi sul Financial Times che anche uno dei più importanti ed innovativi costruttori di aspirapolveri nel mondo, Dyson, investirà circa 2 miliardi di sterline per lanciare un nuovo modello di auto elettrica nel 2020 e andare così a competere con produttori del calibro di Bmw, Tesla, Ford, ecc. allora cominci a chiederti se veramente siamo agli albori di una rivoluzione tecnologica nel settore della mobilità sostenibile. 
In effetti, pur con tempi e obiettivi diversi, la maggior parte dei paesi nel mondo ha avviato da alcuni anni un processo di de-carbonizzazione del proprio sistema economico, per renderlo più sostenibile dal punto di vista ambientale. Tale de-carbonizzazione è cominciata nel settore elettrico in particolare, con il passaggio, tutt’ora in corso, dalle tecnologie di produzione tradizionali che utilizzano fonti fossili a quelle basate sulle fonti pulite intermittenti, come sole e vento: secondo uno studio di Unep nel 2016 le fonti rinnovabili, escluso il grande idroelettrico, hanno rappresentato oltre il 55% dei nuovi investimenti effettuati in nuova capacità di generazione elettrica in tutto il mondo.
Più recentemente, questa tendenza verso l’adozione di tecnologie più pulite ha iniziato a estendersi progressivamente anche al settore dei trasporti, ove si assiste a un interesse crescente da parte sia di imprese automobilistiche e non solo (per esempio Dyson, Apple, Google) che di consumatori nei confronti dell’auto elettrica. Le politiche dei governi certamente possono svolgere un ruolo fondamentale nell’adozione di tali tecnologie: per esempio Cina, Francia, Uk e California hanno recentemente annunciato l’intenzione di voler bandire la vendita di auto con motori a scoppio a partire dal 2030.

In entrambi i casi, vale a dire l’adozione su larga scala di fonti rinnovabili intermittenti nel settore della produzione di elettricità e il passaggio alla mobilità elettrica nel trasporto pubblico e privato, appare fondamentale capire come si svilupperanno le tecnologie per lo stoccaggio dell’elettricità. Fra le diverse soluzioni tecnologiche disponibili, la gran parte degli investimenti si concentra al momento su quella delle batterie agli ioni di litio, che è la stessa adottata dagli smartphone attualmente in commercio. Due dei materiali fondamentali per la costruzione di questo particolare tipo di batterie sono il litio e il cobalto.

Dal punto di vista economico appare interessante osservare come la quasi totalità della produzione mondiale di litio è suddivisa fra soli quattro paesi, Cile, Australia, Argentina e Cina mentre circa il 90% della produzione mondiale di cobalto proviene addirittura dalle miniere di un solo paese, il Congo. Inoltre l’offerta di questi due metalli è concentrata fra pochi produttori: per esempio nel caso del litio quattro compagnie controllano la gran parte della produzione mondiale (una cilena, due americane e una cinese). Al momento non vi sono segnali di scarsità nell’offerta di queste due particolari commodity, anche se le loro quotazioni sui mercati internazionali sono cresciute parecchio negli ultimi tre anni. Tuttavia gli scenari futuri di crescita esponenziale previsti per il mercato delle batterie (come la Giga factory di Tesla in Nevada) suggeriscono che la scala di produzione di questi metalli (così come altri componenti) dovrà aumentare in maniera significativa nei prossimi anni, ai fini di mitigare l’inevitabile crescita dei loro prezzi, che rischierebbe di rallentare l’adozione delle tecnologie pulite (rinnovabili intermittenti, ma soprattutto, auto elettriche) che dipendono dalla diffusione delle batterie stesse. 

La maggior parte degli esperti sembra concordare sul fatto che la transizione verso sistemi economici più sostenibili dipenderà in gran parte dall’utilizzo delle batterie, per i loro indubbi vantaggi sia nella produzione di elettricità che nella mobilità elettrica. Affinché tale transizione si realizzi in tempi brevi ma anche secondo criteri di efficienza economica, appare perciò quanto mai opportuna la necessità di studiare come il mercato mondiale delle materie prime fondamentali per le batterie, quali litio e cobalto, potrà evolvere nei prossimi anni.
 

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