Perche' fare figli e' un optional che non andra' pero' mai fuori moda
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Perche' fare figli e' un optional che non andra' pero' mai fuori moda

NEI PAESI AVANZATI LA BASSA FECONDITA' E' COLLEGATA ALL'ALTO COSTO DELL'ESSERE GENITORI SIA IN TERMINI ECONOMICI CHE DI CONCILIAZIONE CON LA VITA LAVORATIVA. EPPURE MENO DI UN QUINTO DEGLI ADULTI NON DIVENTANO MAMMA O PAPA'. E ANCOR MENO PER SCELTA

di Letizia Mencarini, professore associato e fellow del Centro Dondena della bocconi

Qual è il valore dei figli? Perché in alcuni paesi si hanno in media tanti figli e in altri poco più di uno? Sicuramente dipende dal livello di sviluppo, ma non solo.
Nell’Africa subsahariana, l’area più povera e sottosviluppata del mondo, nascono in media 5 figli per donna (addirittura oltre i 6 figli in Mali, Angola, Burundi, Somalia, Congo e Sud Sudan, e oltre 7 in Niger). L’alto numero di nati in queste aree è correlato con l’alta povertà delle famiglie, ma nonostante notevoli progressi nella conoscenza e nella diffusione della contraccezione la fecondità non diminuisce. Perché? Senz’altro all’avere tanti figli in questi paesi corrisponde un conformismo culturale che attribuisce un elevato status sociale ai genitori. Ma non è solo questo. I genitori africani, soprattutto nelle aree rurali, hanno buone ragioni per desiderare una prole numerosa: i costi di allevamento sono molto bassi e i figli sono una garanzia di assistenza economica e materiale andando avanti con l’età. Secondo le parole del demografo australiano Jack Caldwell, nei paesi poveri, e in particolare nei contesti agricoli, i flussi di ricchezza intergenerazionali tra genitori e figli vanno nettamente a vantaggio dei primi. Quindi possiamo dire che la fecondità rimane alta perché la domanda di figli rimane alta.

La contraccezione è lo strumento tecnico necessario per controllare la riproduzione, ma la sua conoscenza, disponibilità e accessibilità economica– a parità di altri fattori – ha poco impatto sulla fecondità e soprattutto non riduce la fecondità voluta. Quello che induce i genitori a volere meno figli è soprattutto l’incremento del costo dei figli. I costi diretti e indiretti di allevamento aumentano nei contesti urbani e con la scolarizzazione, che ritarda l’inizio della vita lavorativa dei giovani e aumenta gli investimenti dei genitori sui figli. In particolare l’espansione della scolarizzazione femminile oltre a ritardare l’inizio della vita riproduttiva (che nei paesi africani più poveri è ancora in media sotto i 20 anni) crea le basi per la partecipazione lavorativa delle donne che di per sé aumenta i costi opportunità di allevamento di figli. La creazione di sistemi pensionistici universali poi fa cadere la motivazione legata alla prole come fonte di sicurezza nell’età anziana.

La mappa del welfare famigliare
La dimostrazione di questo meccanismo è palese nel cammino storico di tutti i paesi avanzati, dove lo sviluppo economico, l’espansione dell’istruzione e la modernizzazione sono andati di pari passo con il calo della fecondità. In tutti i paesi ad alto reddito la fecondità è bassa e nella maggior parte sotto il livello di rimpiazzo delle generazioni (due figli per donna). La scelta di fare figli è chiaramente interrelata con una serie di altre decisioni lungo il ciclo di vita. Avere figli è diventato un optional, è molto costoso e in concorrenza con altri scopi della vita. Insomma non è conveniente: i flussi di investimento materiale e di ricchezza vanno nettamente dai genitori ai figli. Tuttavia, nei paesi più sviluppati tra quelli sviluppati (per esempio i paesi scandinavi e la Francia) la creazione di servizi di cura per i bambini e i trasferimenti monetari alle famiglie hanno ammortizzato il costo dei figli mantenendo la fecondità intorno al livello di rimpiazzo.
In altri paesi dove il welfare è molto meno generoso fare figli è diventato così costoso e conciliare l’attività lavorativa e genitoriale così difficile che la fecondità è crollata a livelli bassissimi (sotto un figlio e mezzo in media in una vasta area che accomuna l’Europa del sud e quella dell’est, ma anche i paesi dell’estremo Oriente quali Giappone, Corea del Sud e Singapore) e avere un figlio peggiora le condizioni oggettive e il benessere soggettivo dei genitori per un lungo periodo dopo la nascita.

Allora forse dovremmo chiederci non tanto perché la fecondità è così bassa in alcuni paesi, ma perché – date le condizioni - non sia ancora più bassa.
Perché fare figli non è diventato fuori moda? Anche nei paesi a bassissima fecondità in media solo meno di un quinto degli adulti rimane senza figli e l’infecondità volontaria è ancora più bassa (come dimostra il numero crescente di individui che per vari impedimenti cerca di averne attraverso le tecniche di riproduzione assistita o addirittura la maternità surrogata).
Il valore dei figli è qualcosa che va senz’altro oltre la razionalità delle scelte economiche e che attiene profondamente al senso della vita.
 

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