Piero, un viaggio professionale in sette tappe
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Piero, un viaggio professionale in sette tappe

UN'ESPERIENZA VENTENNALE ALL'ESTERO, IN SETTE PAESI MA PER LA STESSA AZIENDA: E' LA VITA DELL'ALUMNUS NOVELLO

Se sei incerto tra economia e medicina, alla fine scegli la prima e poi finisci a lavorare in un’azienda leader mondiale nel settore med-tech, si può dire che hai centrato il tuo obiettivo. E se a questo aggiungi che, da sempre attratto da una carriera internazionale, hai già cambiato sette paesi in circa 20 anni, ogni volta crescendo professionalmente, il tuo successo è totale. Piero Novello, 45 anni, vicentino, laureato in Economia aziendale nel 1997, è oggi general manager di Baxter Hospitalar, la filiale brasiliana, con sede a San Paolo, del colosso americano Baxter, circa 45 mila dipendenti nel mondo, azienda nella quale Novello è entrato subito dopo la laurea, prima destinazione Monaco.

«In questa azienda sono cresciuto professionalmente e umanamente perché ho potuto conoscere luoghi e culture diversi. Dopo Monaco sono rientrato a Milano, poi Madrid, l’Illinois, la Florida, il Messico, la Svizzera e quindi l’incarico attuale». Una propensione al mondo nata sui banchi della Bocconi e coltivata attraverso un percorso di studi appositamente costruito, cosa che 20 anni fa non era così facile. «Il mio caso poi è un po’ particolare», racconta, «perché in genere chi cambia molti paesi cambia anche azienda. Io ho girato il mondo ma sempre attraverso gli occhi di Baxter.  Ho potuto apprezzare il modo di lavorare, gli stili differenti da paese a paese, la maggiore efficienza del mondo anglosassone, dove il lavoro assorbe meno ore perché si dedica meno spazio ad altre cose, come i rapporti personali. Ma alla fine la cultura aziendale è sempre la stessa e direi che prevale sulle peculiarità locali».

A San Paolo Piero Novello è a capo di una realtà di circa 1.200 dipendenti, in una città grandissima e con un’alta percentuale di abitanti con origini italiane, «circa il 30% della popolazione ha parentela italiana», precisa Novello. «Oggi il Brasile sta lentamente riprendendosi dopo alcuni anni difficili, dominati da crisi politica ed economica. Ma vivere qui, da un punto di vista culturale, è facile. Più in generale, però, un’esperienza all’estero la consiglio a ogni giovane che si appresta a entrare nel mondo del lavoro. Ti apre gli occhi, ti fa capire che al di fuori ci sono molte altre cose, anche se tutto questo ha un costo a livello personale e degli affetti.  Ma oggi è più facile mantenere i contatti, e se alcune cose le perdi, ne troverai molte di più».
 

di Davide Ripamonti

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