Il patto (digitale) tra cliente e operatore finanziario
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Il patto (digitale) tra cliente e operatore finanziario

LA DIRETTIVA PSD2 SUI PAGAMENTI ELETTRONICI RIVOLUZIONERA' IL SETTORE, RENDERA' AUTONOMO IL CORRENTISTA E SPINGERA' LE BANCHE A UN NUOVO MODELLO DI BUSINESS. CON UN OCCHIO ALLA SICUREZZA DEI DATI

di Anna Omarini, ricercatore presso il Dipartimento di finanza

Favorire l’utilizzo di strumenti elettronici di pagamento e promuovere lo sviluppo di un mercato più efficiente e innovativo, oltre ad accrescere sicurezza e rafforzare la tutela degli utenti: è l’obiettivo della direttiva sui servizi di pagamento Psd2, che l’Italia ha recepito a fine 2016 e che sarà operativa a gennaio 2018. La direttiva si inserisce nel quadro di armonizzazione normativa sul fronte dei pagamenti.
Un aspetto particolare riguarda il fatto che con la sua entrata in vigore i clienti delle banche (privati e aziende) avranno piena libertà sulla scelta degli strumenti per gestire le proprie finanze e cioè lo scenario potrà prevedere il pagamento tramite Facebook, Google, ecc. mantenendo però i propri soldi sul proprio conto corrente. Banche e istituti finanziari dovranno fornire a terze parti l’accesso ai conti dei propri clienti attraverso Application programming interfaces (Api) aperte, consentendo così ad altri attori di sfruttare dati e infrastrutture per fornire a loro volta servizi finanziari.

Il legislatore, infatti, ha stimolato la concorrenza all’interno del sistema introducendo due nuove categorie di operatori, che sono l’Aisp (Account information service provider) e il Pisp (Payment initiation service provider) e imponendo agli operatori finanziari esistenti di aprire a questi alcune delle operazioni effettuate dai propri clienti, anche in assenza di contratto tra le parti. Aisp e Pisp, appartenenti per lo più al comparto fintech, potrebbero rappresentare un’alternativa agli attuali sistemi di accesso ai servizi di conto corrente e di pagamento utilizzati dai clienti della banca creando una possibile disintermediazione nell’attuale scenario.
Sicché il controllo dei dati finanziari e dei fondi passa nelle mani dei clienti, che potranno decidere se e quando consentire l’accesso al proprio conto corrente a terze parti, secondo il nuovo modello di open banking (si tratta di circa 1 miliardo di conti correnti in Ue). Sarà il cliente, infatti, a decidere in assoluta autonomia con quale piattaforma moderna, innovativa e altamente user-friendly gestire i propri fondi ed erogare pagamenti. I soggetti indicati è richiesto siano assoggettati alla riserva prevista per la prestazione di servizi di pagamento. Nella Banca d’Italia è individuata l’autorità competente a disciplinare la prestazione dei servizi, anche ai fini del rilascio dell’autorizzazione, all’avvio dell’attività e dell’esercizio del controllo sui relativi prestatori. Da ciò consegue che, come previsto dalla norma europea, i (third-party provider) saranno degli istituti di pagamento opportunamente autorizzati dalla banca centrale e specificamente vigilati.

La competizione quindi non si giocherà più esclusivamente tra banche ma sarà aperta a chiunque offra servizi finanziari. Le nuove regole imposte dalla normativa avranno un effetto dirompente sull’intero sistema finanziario perché rappresentano una sfida e un volano per lo sviluppo di prodotti e servizi finanziari in grado di colmare (o superare) la perdita di ricavi legata alla riduzione delle commissioni di pagamento. La direttiva pone anche l’obbligo agli istituti di credito di armonizzare le commissioni bancarie tra i vari stati europei. Per le banche la Psd2 pone anche sfide di carattere economico; i costi dell’It tenderanno ad aumentare a causa delle crescenti necessità legate alla sicurezza e all’apertura delle Api. Con la Psd2 la banca sarà chiamata a ri-valorizzare la propria funzione di pagamento al fine di mantenere la propria centralità in questo settore come pure in quelli limitrofi (credito e gestione investimenti). Pertanto, anche se i requisiti di apertura dei conti a terze parti lascerebbero intendere che gli aspetti più importanti siano l’implementazione tecnologica e le misure di protezione dei dati, la vera sfida per gli istituti bancari è nel modello di business.

In gioco c’è il futuro del settore bancario per come lo conosciamo oggi. Di fatto, nuovi attori del mercato (le fintech e le bigtech) stanno incidendo sul cambio radicale della catena del valore dei pagamenti, quanto a modelli di business, a modifiche rilevanti nelle aspettative dei clienti e introducono il fenomeno dell’open banking, che rappresenta una grande sfida per gli istituti bancari tradizionali. In questo contesto la sicurezza sarà un aspetto di primaria importanza.
 

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