Carlo, destinazione Golfo
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Carlo, destinazione Golfo

L'ESPERIENZA DI GELFO, ALUMNO BOCCONI, CHE A DOHA E' DIRETTORE DEGLI INVESTIMENTI DIRETTI PER QADIC

Investimenti in tutto il mondo con base di partenza il Golfo Persico. In tema di fondi sovrani, il pensiero, insieme alla Cina, va subito ai paesi di quella zona. Carlo Gelfo, una laurea Bocconi in Economia e management delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali e un master Cems, a 35 anni è direttore a Doha degli investimenti diretti di Qatar e Abu Dhabi Investment Company (Qadic), una joint-venture tra i due fondi sovrani del Qatar (Qia) e di Abu Dhabi (Mubadala).

Qatar e Abu Dhabi. Che dimensione hanno questi due fondi? E in quali settori investono?
Come ammontare in gestione, i nostri azionisti hanno centinaia di miliardi di dollari, mentre Qadic ha alcuni miliardi. I settori interessati sono molteplici: vanno dal retail and consumer, ai servizi di business, all’immobiliare, alle infrastrutture e alle risorse naturali.

In quali paesi operate?
Il mandato è globale, ma investiamo in particolare in Nord America, Asia ed Europa. Per quanto riguarda quest’ultima, in passato i nostri azionisti hanno avuto una particolare attenzione per la Gran Bretagna, ma adesso i portafogli sono molto bilanciati.

A proposito della Gran Bretagna: si teme la Brexit?
Siamo in attesa di vedere cosa succederà, dipenderà tutto dagli accordi finali.

I vostri investimenti riguardano anche l’Italia?
Sì, il Qatar ha investito nella zona di Porta Nuova a Milano, per esempio, ma anche nell’area che, negli anni Sessanta, era stata edificata dall’Aga Khan, ossia quella di Porto Cervo e Porto Rotondo. Inoltre, Qadic ha guardato, e guarda, con attenzione all’Italia data la qualità delle sue pmi e il commitment degli azionisti di riferimento che, con l’apporto di nuovi capitali, spesso riescono a velocizzare significativamente la crescita e l’espansione aziendale.

Come si sta muovendo il settore, in generale?
Si sta sempre di più istituzionalizzando e specializzando. Nei team, entrano sempre di più professionisti che arrivano dai vari settori oggetto di investimento, reclutati da fondi e dalle principali investment bank.

Com’è lavorare in un fondo sovrano del Golfo?
È un’esperienza che ti dà una visione globale, visto che gli investimenti interessano tutto il mondo. A differenza di un fondo normale, un fondo sovrano può avere un orizzonte di investimento di più lungo periodo che permette maggiore flessibilità negli investimenti e una visione più allineata con quella degli imprenditori e certi azionisti. Ci sono chiaramente maggiori complessità date dal fatto che, trattandosi di soldi pubblici, le procedure di controllo sono necessariamente più laboriose.
 
 

di Andrea Celauro

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