Fotovoltaico. Produco quindi consumo

IN FUTURO PERO' LO SVILUPPO DI QUESTO TIPO DI RINNOVABILI PASSERA' PER LO STOCCAGGIO. SPIEGA MAURIZIO FRIGERIO, ALUMNUS BOCCONI

Fondatore e direttore finance e development di Proxima, società attiva nei servizi per il fotovoltaico e per l’eolico acquisita di recente da una utility svizzera, Maurizio Frigerio (laurea in economia politica nel 1992) descrive un settore con luci e ombre. Le prime riguardano lo sviluppo potente che le rinnovabili hanno avuto in Italia, e, tra queste, proprio il fotovoltaico. Le altre ruotano invece intorno a un sistema degli incentivi fondamentale per dare lo slancio, ma al quale non è stata data continuità.

L’impulso alle rinnovabili è evidente nel nostro sistema energetico. Come si è sviluppato il suo settore?

Il fotovoltaico era una tecnologia pulita ma costosa, giocoforza ha avuto bisogno di incentivi per svilupparsi. I primi, che erano in conto capitale, non hanno funzionato, ma dal 2006, quando il sistema degli incentivi è stato rivisto, sono diventati molto efficaci. Grazie a questi e al calo del costo degli impianti, tra il 2010 e il 2011 l’Italia è diventato il primo mercato fotovoltaico al mondo. Ma a quel punto i governi, forse spiazzati dallo sviluppo che stavano avendo questi impianti, hanno rimodulato gli incentivi e dal 2012-13 questi sono praticamente scomparsi. Ne sopravvivono di fiscali, che incentivano per esempio le piccole installazioni domestiche.

Quindi ora lo sviluppo si è praticamente fermato?

Al momento lo sviluppo prosegue solo per gli impianti residenziali e commerciali. Molte aziende, come la nostra, si sono dedicate ai servizi per i proprietari di impianti o per i soggetti che intendono investire nel mercato, anche secondario (l’usato). Oggi in Italia ci sono circa 600mila impianti, da quelli familiari a quelli da 60-70 megawatt. I più grandi sono nel Lazio, in Emilia e in Puglia, ma la maggiore concentrazione di impianti si registra, oltre che in Puglia, in Lombardia. A questo proposito, altro tema interessante per il futuro è il tema dello stoccaggio. Il problema è che, allo stato attuale, è ancora costoso e quindi poco praticabile. Oggi, tanta energia produco, tanta ne devo consumare, il sistema deve essere in equilibrio. Però, si veda lo sviluppo che sta compiendo la Tesla con gli accumulatori per zone come le Hawaii, la tecnologia si evolve e anche il costo di questi sistemi sta calando. Sistemi di stoccaggio efficienti e a basso costo darebbero ulteriore impulso all’utilizzo dell’elettrico e consentirebbero un miglioramento nell’utilizzo delle rinnovabili.

Oltre allo stoccaggio su quali strategie si punta nel settore fotovoltaico?

Oggi in particolare sull’ottimizzazione degli impianti a portafoglio e sulla sinergia tra di essi. Diciamo, sulla loro messa a rete. C’è ancora grande spazio per questa attività di consolidamento e affinamento, anche in vista della partecipazione degli impianti rinnovabili a mercati energetici più evoluti.
 

di Andrea Celauro