La dura realta' dei negoziati internazionali
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La dura realta' dei negoziati internazionali

PER TRE GIORNI 120 STUDENTI CEMS IMPEGNATI IN UN ROLE PLAY HANNO SIMULATO IN BOCCONI I NEGOZIATI SUGLI ACCORDI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI, SPERIMENTANDO TUTTI GLI ASPETTI DI DISCUSSIONE, MEDIAZIONE E COMPROMESSI

Obiettivo raggiunto per i 120 studenti di università membri del network CEMS (Global Alliance in Management Education) che in Bocconi, dal 15 al 17 maggio, si sono calati nel ruolo di negoziatori durante la Model UNFCCC 2017 (United Nations Framework Convention on Climate Change) e che dopo tre giorni intensi di discussioni, compromessi e mediazioni hanno votato all’unanimità un accordo con nuove misure e policy per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Il Model UNFCCC  ha visto infatti gli studenti assumere i ruoli di governi e membri della società civile (ONG per esempio) e delle imprese da tutto il mondo per negoziare accordi e strategie per attuare gli obiettivi concordati dalla Conferenza delle Parti di Parigi (COP21) nel 2015. Oltre a Bocconi, le scuole partecipanti erano University of St Gallen, l’ESADE di Barcellona, la University of Cologne, la Corvinus University di Budapest, WU Vienna, la Rotterdam School of Management e Warsaw School of Economics. In Bocconi la simulazione fa parte del corso ‘Green Management and Corporate Sustainability’ di Stefano Pogutz.

Dopo una parte di preparazione nelle rispettive università sui cambiamenti climatici e le implicazioni di policy, gli studenti si sono presentati a Milano con dei position paper con obiettivi e strategie per i negoziati. A quel punto sono partiti tre giorni di interventi e dibattiti, in sessioni plenarie e parallele, arrivando poi, con fatica, l’ultimo giorno alla convergenza di tutti su un accordo.

 “In primo luogo abbiamo imparato molto sui cambiamenti climatici, capendo meglio anche tutti i fattori social e economici annessi,” racconta Federica Castelli, iscritta in Bocconi a International Management e al Master CEMS MIM, che ha rappresentato la Spagna. “Io per esempio sono venuta a conoscenza della desertificazione del sud della Spagna e ho capito meglio il ruolo che possiamo avere noi cittadini. E’ stata una bella esperienza - imparando a negoziare partendo da interessi diversi. Ma se è stato così difficile per noi trovare compromessi in una simulazione posso immaginare quanto sia difficile nei negoziati reali!”

“Abbiamo raggiunto un accordo con dei passi avanti rispetto a Parigi, per esempio dando un ruolo più rilevante alle energie rinnovabili,” racconta Lorenzo Facinelli, iscritto in Bocconi a International Management e al Master CEMS MIM, che ha rappresentato il Ghana. “I negoziati sono stati vivaci e intensi e un’esperienza molto forte a livello emotivo. Ho trovato utile capire meglio le dinamiche delle negoziazioni e capire di più sulle policy, molto complesse, in tema di cambiamenti climatici.”

“Prima di questa esperienza ero meno preoccupata dei cambiamenti climatici. Questa esperienza mi ha veramente aperto gli occhi sia sul tema sia sulle difficolta nel raggiungere degli accordi. Se abbiamo difficoltà noi studenti in una simulazione posso immaginare chi ha il potere vero…,” dice Carlota Lagoa, dalla Universidade Nova de Lisboa, attualmente in Bocconi per il suo semestre all’estero parte del Master CEMS MIM. “E poi abbiamo messo in pratica molte skills che ci saranno utili nel lavoro, come la capacità di presentare il proprio lavoro e di sapere ascoltare, di lavorare sotto pressione e di mediare compromessi.”

Con l’auspicio di un altrettanto positivo e costruttivo esito quando i veri negoziatori si troveranno a novembre per un nuovo round della conferenza UNFCCC, la COP23, a Bonn.


 

di Tomaso Eridani

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