Hangzhou, dove il futuro convive con la tradizione
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Hangzhou, dove il futuro convive con la tradizione

ALESSANDRO MARCELLO, LAUREATO IN ECONOMIA AZIENDALE E MANAGEMENT NEL 2011, VIVE E LAVORA NELLA METROPOLI CINESE PER IL COLOSSO ALIBABA

Hangzhou è la capitale tecnologica della Cina ma l’antica cerimonia del tè è un rituale ancora molto diffuso. Ad Hangzhou qualsiasi pagamento, anche da un yuan, viene effettuato tramite cellulare ma i ristoranti continuano a proporre i piatti della tradizione, tramandati di generazione in generazione. La rete di trasporti pubblici è piuttosto moderna e segnalata anche in inglese ma per comunicare nei locali e nei negozi è necessario conoscere le basi della lingua cinese. Ad Hangzhou, presente, passato e futuro si mescolano in ogni aspetto della quotidianità. Con solo sette milioni di abitanti rispetto ai 25 della vicina Shanghai, è una città vivibile in cui gli spazi verdi sono protagonisti. Qui, dove ha avuto luogo l’ultimo G20 e dove vivo dallo scorso autunno, la vita si svolge soprattutto intorno al Lago dell’Ovest che è entrato a far parte dei Patrimoni dell’Unesco e conserva ancora gli edifici storici con i loro caratteristici elementi architettonici. In quest’area della città si trovano le piantagioni di tè Longjing, una delle quattro varietà più famose della Cina, e nelle tea house posizionate intorno al lago si assiste alla cerimonia del tè.

Tale esperienza può essere vissuta anche nelle case del tè situate all’interno dello Xixi wetland, un parco naturale protetto in cui la fitta vegetazione è alternata a zone paludose. Nonostante Hangzhou sia il centro dell’innovazione cinese, fra una start up e un progetto digital, le abitudini locali, come quelle legate all’alimentazione, permeano la vita sociale e lavorativa: gli affari si concludono al karaoke o in ristoranti come il Grandma’s Kitchen, aperto alla fine dell’800, e il Gui Yu Shan Fang ispirato alla cucina buddista. Il cibo scandisce la quotidianità anche per chi va di fretta: attraversando Qinghefang Ancient street, infatti, ci si imbatte in numerosi negozi di street food in cui assaggiare scorpioni, scolopendre e serpenti. Queste attività commerciali, ospitate negli antichi edifici a due piani, sono intervallate da laboratori della porcellana, botteghe artigiane e studi di artisti della carta. Hangzhou è situata in una posizione strategica: con poche ore di treno si raggiungono Xi’an, con il suo esercito di terracotta, e Suzhou, con i suoi giardini acquatici, ma anche Nanjing, l’antica capitale della Cina, e Yiwu dove si trova la più grande fiera permanente del mondo che presenta ogni tipo di produzione cinese e si sviluppa su una superficie maggiore di quella dell’aeroporto di Pechino, fino a oggi il più esteso del globo.


Alessandro Marcello si è laureato in Economa aziendale e management nel 2011 e dal 2016 vive ad Hangzhou, dove è entrato a far parte del programma di formazione di leadership di Alibaba occupandosi di Alipay, l'app di pagamento sviluppata dalla divisione fintech del gruppo; per il colosso cinese,  inoltre, dirige il marketing della versione inglese di Alipay. 

a cura di Allegra Gallizia
 

di Alessandro Marcello

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