Il futuro del lusso in Azerbaijan e Africa

L'ALUMNA ALEXANDRA TROSIN E' OGGI TOP MANAGER DEL COLOSSO CIWIFURS

Alexandra Trosin, worldwide sales director per Ciwifurs, azienda produttrice e distributrice di capi di alta gamma per i marchi dell’alta moda, non sognava affatto questo mondo prima dell’università. Alumna Bocconi, oggi alla guida del Topic group fashion, luxury and design della BAA, ha frequentato l’Acme, il corso di laurea in Economics and management in arts, culture, media and entertainment. “Ho sempre sognato di lavorare nell’industria creativa, poi all’Acme ho scoperto il laboratorio fashion and design e mi sono appassionata al lato business del settore”, racconta. Laureata nel 2010, da allora ha cominciato un percorso che l’ha portata a viaggiare in tutto il mondo.
Come è arrivata alla posizione che occupa oggi?
Presso Dior ho lavorato due anni e quella è stata una vera e propria scuola di moda. Dior Couture Italia, essendo un’azienda piccola di un marchio enorme, mi ha consentito di approfondire tutti gli aspetti aziendali di questo settore. Poi sono passata per un anno e mezzo al marchio Brioni e lì sono cresciuta nel settore commerciale, passando dal focus sull’Italia a quello internazionale. Ciwifurs è arrivata negli ultimi tre anni: qui mi occupo del settore distributivo a livello mondiale. Viaggio moltissimo: tra aprile e maggio sono sempre in Asia, tra Cina, Giappone, Taiwan e Corea del Sud, e, negli altri periodi, mi sposto spesso in occasione delle settimane della moda e degli eventi che organizziamo per i grandi clienti russi, azeri e americani.
Ha citato l’Azerbaijan. È un mercato interessante per il lusso?
Per noi è mercato di assoluta importanza. È un paese ricco per via del petrolio, sebbene negli ultimi due anni sia stato raggiunto dalla crisi, ed è un paese permeato di cultura est europea. Se dovessi guardare al futuro a lungo termine, poi, penserei anche ad altri mercati, come l’America Latina, che ha una crescita lenta ma costante.
E il continente africano?
Anche. È un continente che tutti stiamo sottovalutando, come mi ha fatto notare un amico, anche lui alumnus Bocconi, che lì si è lanciato nell’e-commerce. In Africa il tasso di digitalizzazione è in crescita e alcuni paesi meritano davvero attenzione. E sebbene al momento non si parli ancora di lusso vero e proprio, alcuni marchi si stanno già muovendo per studiare la situazione, affidandosi a distributori locali. È un mercato embrionale ma, secondo me, dal grandissimo potenziale.
Dall’anno scorso, al suo lavoro ha affiancato anche l’attività di topic leader per la BAA. Quali sono i suoi obiettivi?
Primo, una serie di conferenze, tre-quattro l’anno, sullo stile dell’incontro del 24 gennaio su creazione di valore del private equity nel settore fashion, luxury, design, che ha raccolto 350 persone nell’aula magna Bocconi e 500 persone in video collegamento. E, secondo, degli aperitivi ricorrenti di networking, magari con la testimonianza di un guest speaker.
 
 

di Andrea Celauro