Miami, la casa di Massimo crocevia di bocconiani
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Miami, la casa di Massimo crocevia di bocconiani

NICASTRO, CHAPTER LEADER BAA, RACCONTA COME E' ARRIVATO AL MONDO DEL REAL ESTATE DI SOUTH BEACH

Dalla laurea in Bocconi in economia aziendale nel 1986 al ruolo di immobiliarista nella Miami del terzo millennio. È il percorso che ha seguito Massimo Nicastro, chapter leader dal 2005 del piccolo gruppo della BAA in Florida, presidente della società di investimento nel real estate Ambrosiana LLC e della società immobiliare South Beach Estates.

Cosa l’ha portata al business immobiliare di Miami?

Dopo la laurea e un’esperienza presso Société Generale, ho lavorato 11 anni alla Frette, il marchio di biancheria, dopo sono arrivato a  ricoprire il ruolo di direttore generale estero. Nel ’95 la società mi ha proposto di spostarmi negli Usa: da lì è cominciata la mia storia professionale americana. Ho guidato alcuni anni Frette Usa e poi, quando l’azienda è stata acquisita, avendo un buy-out, ho deciso di investirlo in una mia attività professionale, sebbene abbia continuato per alcuni anni a lavorare anche nel settore tessile con Signoria di Firenze.

Sì, ma come è arrivato dalle lenzuola al mattone?

Praticamente per caso: poco dopo il trasferimento negli Usa ho proposto a mia moglie di prendere la licenza di agente immobiliare. Alla fine l’ho presa anche io e quello è diventato il mio mestiere. Ho cominciato da zero e nel 2005 ho comprato la mia prima agenzia con i soldi guadagnati dalle lenzuola, è il caso di dirlo. Subito dopo ho cominciato anche un’attività di costruzioni, attiva in particolare nella ristrutturazione di edifici nella zona di South Beach. Palazzine art Deco, che gli americani non toccano perché non hanno la nostra stessa cultura della ristrutturazione e del recupero conservativo. Loro preferiscono i grattacieli. Nel 2015 ho avuto 12 cantieri in attività, adesso un albergo da 200 stanze, il restauro di 5 palazzine, un centinaio di appartamenti e sei ville.

Com’è il mercato immobiliare di Miami? E come è cambiata la città?

È molto più simile a un mercato azionario che a un mercato immobiliare europeo, perché è tutto trasparente, alla luce del sole: quando vuoi comprare casa trovi online un database con tutte le informazioni: quanto l’ha pagata il proprietario precedente, quanto sono costate quelle dei vicini, quanto paga di tasse il proprietario, quando costano le utenze, eccetera. Questo lo rende un mercato molto sicuro. Riguardo alla città, Miami ormai ha cambiato completamente volto: da città di pensionati si è trasformata in una capitale glamour della comunità internazionale con un’enfasi particolare per arte, moda e social life. Oggi è uno dei centri cosmopoliti americani ed è sempre più simile a New York come stile di vita. Tra l’altro, la Florida è diventata il terzo stato per numero di abitanti, dopo California e Texas.

E l’attività del chapter?

È nata nel 2005, quando abbiamo consolidato un piccolo gruppo di cui da allora sono alla guida. Lavoriamo molto in collaborazione con gli altri chapter degli Stati Uniti, anche perché la Florida e Miami sono spesso più luoghi di transito che di lunga residenza per gli alumni bocconi.
 

di Andrea Celauro

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