Bruno Busacca, un prorettore con gli alumni nel cuore
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Bruno Busacca, un prorettore con gli alumni nel cuore

IL NUOVO PRORETTORE A SVILUPPO E RELAZIONI CON GLI ALUMNI TRACCIA LA LINEA DEL PROPRIO MANDATO

L’università Bocconi ha il cuore pulsante a Milano, ma centomila capillari sparsi in giro per il mondo a formare un grande network. Sostenere il continuo sviluppo di questa comunità così vasta, di concerto con la Bocconi Alumni Association, è la sfida che ha raccolto Bruno Busacca, che dal primo novembre è il nuovo prorettore a sviluppo e relazioni con gli alumni.

“Questi ultimi sono una componente chiave per l’ateneo”, chiarisce subito il prorettore. “Una risorsa che, quando sollecitata, risponde sempre in maniera molto attiva”.  E chiarisce subito anche quali siano le direzioni strategiche che intende percorrere nel suo nuovo ruolo istituzionale. “Innanzitutto, mi riprometto di investire su un’approfondita analisi di benchmarking: dobbiamo capire quali sono le migliori prassi internazionali, con particolare focus sulle strategie di valorizzazione delle comunità di alumni. Su questa base potremo poi evidenziare al meglio i nostri elementi di specificità”. “E poi”, continua, “intendo lavorare seguendo tre vettori in particolare: il trasferimento di valore da parte dell’università e verso l’università, l’engagement e la conoscenza approfondita della base di alumni”.

Riguardo al primo di questi tre vettori, “desidero rendere ancora più visibili e fruibili per gli alumni le molteplici opportunità che la Bocconi già offre a livello di formazione e continuous learning, anche grazie alle nuove tecnologie. Può essere la possibilità di seguire a distanza convegni o incontri, ma è anche una ulteriore promozione, all’interno della comunità, dell’accesso all’offerta formativa dei corsi executive”, spiega il prorettore. “Inoltre è fondamentale che i nostri alumni condividano e sostengano i grandi progetti della loro alma mater, dallo sviluppo del capitale umano e della mobilità sociale, alla costruzione di nuovi spazi di apprendimento di alta qualità, dalla ricerca scientifica su temi di frontiera all’offerta di programmi educativi, avanzati e multidimensionali”.

Riguardo all’engagement della base, un aspetto chiave è il coinvolgimento sempre più esteso della componente faculty: “Dobbiamo potenziare i contatti tra i docenti e gli alumni nel mondo, anche perché questa è un’opportunità  alla quale questi ultimi sono molto sensibili. Deve aumentare l’ingaggio dei referenti accademici dei topic tematici della BAA e deve aumentare la nostra capacità di far leva sulla visibilità internazionale dei professori: vorremmo far sì che, ogni volta che un docente si sposta all’estero, entri in contatto con la comunità di alumni nel luogo, la quale a sua volta potrebbe creare un circolo virtuoso con la business community”.

Infine, terzo aspetto ma non meno importante, l’approfondimento della conoscenza degli alumni della Bocconi, a livello di percorsi carriera, esperienze formative e professionali, interessi e aspettative. “Dobbiamo investire ulteriormente in questa direzione”, spiega il prorettore, “per poter costruire proposte specifiche per i vari target attraverso segmentazioni rigorose della base di alumni”.

Una linea strategica molto chiara quella delineata da Bruno Busacca che, in linea con il fil rouge che ha mosso l’attività di ingaggio degli alumni di questi anni, guarda al valore e ai valori che l’università è in grado di trasmettere. “Si tratta di cementare gli alumni intorno all’orgoglio di far parte di questa comunità e di far sì che sentano di volerne fare parte non solo per i vantaggi concreti, che pure ci sono, ma perché ne condividono i valori e tutti quei progetti di alto profilo che rappresentano un contributo per la società”.

di Andrea Celauro

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