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Sessantamila manichini all'anno. Li produce Pier Giraudi in Cina

, di Allegra Gallizia
E laureato in Bocconi il ceo di Almax Asia Pacific, che e' entrato nell'azienda, e nel mercato cinese, grazie a un consiglio di strategia

È arrivato in Cina per fare un mba presso la Ceibs, dopo essersi laureato nel 2001 in Economia aziendale alla Bocconi, con specializzazione in Economia delle imprese internazionali, e aver lavorato, prima, in Bain e, poi, in Capitalia Banca di Roma. Ed è stata proprio la business school a cambiare la vita di Pier Giraudi, ceo di Almax Asia Pacific, l'azienda leader nella produzione di manichini in plastica termoformata. Durante il corso di studi, infatti, ha incontrato una docente che è diventata sua moglie. "Lei è uno dei motivi per cui sono rimasto in Cina. Lei mi ha permesso di conoscere da vicino la dimensione familiare cinese, che oggi viviamo con il nostro bambino di quattro anni", racconta Pier Giraudi.

Agli esordi della sua permanenza a Shanghai si occupava di internazionalizzazione delle aziende europee interessate all'espansione in Asia: "Almax era un mio cliente e con l'entrata della Cina nel Wto (World Trade Organization) aveva subito l'effetto negativo della concorrenza cinese che era in grado di mettere sul mercato manichini a un prezzo anche dieci volte inferiore. Il mio consiglio è stato quello di produrre direttamente in Cina". Così, per aver dato un suggerimento strategico, Pier Giraudi si è trovato coinvolto in prima persona nell'apertura e nella gestione della filiale cinese di Almax, con l'obiettivo di risollevare le sorti della casa madre italiana. "Max Catanese, il ceo dell'azienda, amico e bocconiano anche lui, mi ha proposto di partecipare a questo progetto. Ho accettato l'invito e ho contribuito con il mio capitale". Era il 2008 e l'investimento iniziale è stato sostenuto da Almax, da Pier Giraudi e da Simest, la società italiana per le imprese all'estero, che poi è stata liquidata.

"Da allora abbiamo fatto molta strada, in Cina e nel mondo. Siamo, per esempio, riusciti ad affermarci anche nel mercato americano grazie alla fusione con Lifestyle/Trimco/Viaggio, ma soprattutto, siamo entrati in Elite, il progetto di Borsa Italiana finalizzato a incentivare la quotazione delle piccole e medie imprese italiane più meritevoli". Se all'inizio di quest'avventura i costi di produzione sostenuti da Almax per garantire la qualità dei propri prodotti erano ancora superiori a quelli dei cinesi, oggi Giraudi rileva un'inversione di rotta dovuta all'aumento dei prezzi del lavoro in Cina che permette all'azienda italiana di avere dei vantaggi competitivi: "grazie alla tecnologia, con il contributo di soli 150 operai, riusciamo a produrre ogni anno 60mila manichini, garantendo un prodotto eccellente e riciclabile".

Pier Giraudi è uno degli oltre 500 alumni Bocconi in Cina, dove, l'11 marzo a Shanghai si terrà la quarta Bocconi Alumni Global Conference.

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