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Cultura d'impresa tutta italiana per un risorgimento internazionale

, di Susanna Della Vedova
E' l'ora del riscatto dalla crisi economica: una lettura positiva e fiduciosa contro ogni ideologia vittimistica. Calabro' indica una rotta diversa nel suo libro per Egea, e fa di Milano la capitale della cultura d'impresa

Si è letto molto e si è scritto ancora di più sulla crisi che ha investito l'Italia, l'Europa, il mondo della finanza, dell'industria, della cultura, formazione e anche della religione.
Ora è tempo di cambiare rotta, mentalità, nella consapevolezza che dopo la crisi si potrà parlare di risorgimento e di riscatto.

Antonio Calabrò, in La morale del tornio. Cultura d'impresa per lo sviluppo, (UBE 2015; 240 pagg.; 16,50 euro; 8,99 e-pub), si fa promotore di un nuovo orizzonte per l'impresa e l'economia conducendo il lettore in un viaggio nell'universo produttivo italiano scuotendo gli animi di molti concittadini caduti nel pessimismo sostenendo che non è più il tempo dell'ossessione del declino ..."perché siamo un paese in movimento... è il momento del fare e del recuperare... ". L'economia reale sembra, infatti, dare finalmente segni positivi, fiducia, lavoro, speranza e ottimismo.

Con un occhio attento alla "grande Milano" capitale della cultura d'impresa e delle grandi banche, dell'editoria e della comunicazione, della moda e del design, della manifatture e della ricerca, delle otto università e dell'Expo città essenziale per l'Europa e indispensabile per l'Italia, e alle aree più sviluppate del Nord, Calabrò punta su parole chiave quali innovazione, qualità, ricerca e capitale umano".

Parafrasandolo storico dell'economia Carlo Maria Cipolla "L'Italia è un paese abituato a produrre all'ombra dei campanili cose belle che piacciono al mondo", e quindi, senza dimenticare il suo passato e i suoi valori, è il momento per progettare un futuro consapevoli del fatto che "prodotti di qualità, ben radicati nei valori del territorio, sono in grado di conquistare consumatori, altri produttori e esigenti platee commerciali e industriali internazionali".

Impresa è cultura e la cultura rafforza l'impresa: una cultura politecnica sintesi di umanesimo e scienza.

Dalla metalmeccanica alla chimica d'avanguardia, dalla gomma-plastica all'arredamento e componentistica, a quella calzaturiera, all'Ict sino alle piastrelle del modello Carpi, per arrivare alla realtà delle startup e del digital manifacturing (le stampanti 3D).

Il libro è ricco di riferimenti a personaggi autorevoli che attraverso le loro teorie rafforzano e sostengono la sua tesi: da Papa Francesco che vede nella crisi l'affermarsi del concetto di immoralità dell'attività economica quando prevale l'idea che business is business, a Giulio Tremonti dalla cui battuta ha origine il titolo del libro, il tornio simbolo industriale, macchina utensile tipica dei processi produttivi metalmeccanici, " ...c'è più moralità in un tornio che in un certificato d'una banca d'affari ...".

Dal Presidente Sergio Mattarella che si sofferma nel suo discorso di insediamento sulle piccole, medie e grandi imprese che trovano il coraggio di innovare e competere sui mercati internazionali. A Matteo Renzi che indica l'obiettivo di un nuovo rinascimento industriale, quello manifatturiero, il ruolo per l'Italia di leader industriale come locomotiva d'Europa.

Un capitolo a sé è dedicato anche al concetto di legalità, contro la mafia e la corruzione, cardine d'una buona cultura di impresa, d'una essenziale cultura del mercato. "Una cultura critica e ironica, capace di distacco e leggerezza alla Calvino attenta all'ascolto delle novità e delle diversità, inclusiva e femminile. Una cultura molto italiana e orgogliosa d'essere tale", conclude Calabrò.

Antonio Calabrò è Consigliere delegato della Fondazione Pirelli, responsabile del Gruppo Cultura di Confindustria, membro della presidenza di Assolombarda e Assimpredil, vicepresidente del Centro per la cultura d'impresa e membro dei board di molte società e fondazioni . E' stato Consigliere delegato di HangarBicocca. Giornalista e scrittore, ha lavorato a L'Ora, il Mondo e La Repubblica, è stato direttore editoriale de Il Sole 24 Ore e ha diretto l'Agenzia Apcom e la Lettera Finanziaria. Tra le sue opere recenti Agnelli – Una storia italiana. Intervista ai capitalisti. Orgoglio industriale. Cuore di cactus Bandeirantes , Il ricatto – L'Italia e l'industria internazionale. Insegna all'università Bocconi e alla Cattolica di Milano.

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