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Livio: dalla Bocconi a Forbes, pensando alla Cambogia

VAXESS TECHNOLOGIES, LA SUA STARTUP, PROMETTE DI RIVOLUZIONARE LA SANITÀ PUBBLICA

Forbes l’ha eletto tra i 30 under 30 più influenti del mondo nel settore Science & Healthcare. Lui si schernisce: “Penso che la mia ultima classe di scienze risalga ai tempi delle medie”, dice ironicamente. “Questa è la dimostrazione”, spiega, “che a volte basta saper identificare un problema e trovare il modo di unire persone diverse per risolverlo: ecco ciò che io sto cercando di fare”.

Si chiama Livio Valenti, è nato ad Arezzo 29 anni fa ed è il fondatore di Vaxess Technologies, startup che commercializza una nuova generazione di vaccini che possano essere conservati senza refrigerazione. Questa idea, che promette di rivoluzionare il mercato farmaceutico e l’intero settore della sanità pubblica nei Paesi in via di sviluppo, ha riscosso tanto successo da avere raccolto a tutt’oggi oltre 4,5 milioni di dollari in finanziamenti.
“Trasportare vaccini e altri medicinali in paesi in cui le infrastrutture sono carenti è complicatissimo”, spiega Livio. “I vaccini ci sono, ma non arrivano a destinazione perché manca la possibilità di refrigerarli. La nostra tecnologia ha la potenzialità di risolvere questo problema alla fonte. Se non possiamo congelare i vaccini, allora dobbiamo crearne che non debbano essere refrigerati!”.

Livio ha studiato in Bocconi, dove si è laureato prima in Economia e management delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali (Clapi, 2007), poi con un Double degree in International management (2009). Nel 2011 si è trasferito a Boston per conseguire un Master in Public policy presso la Harvard Kennedy School of Government e da allora molte cose sono cambiate nella sua vita.
Dopo gli studi in Bocconi Livio aveva lavorato per le Nazioni Unite in alcuni paesi del nel Sud Est asiatico, sentendo crescere sempre più urgentemente il desiderio di dare risposte più efficaci ai problemi di sviluppo e cooperazione, soprattutto nel settore della sanità pubblica. Doveva solo capire come sfruttare la leva tecnologica per generare dei benefici concreti.
A quel tempo era in Cambogia e lavorava a un progetto di supporto del settore della sericoltura: “Aiutare i contadini a utilizzare la seta come strumento di income generation e diversificazione dell'economia rurale era una sfida eccitante”, ricorda. Entusiasmante, ma estremamente complessa. Navigando online alla ricerca di ispirazione, si era imbattuto in uno scienziato italiano che illustrava le potenzialità della seta per applicazioni tecnologiche. “Da quel momento le nostre stelle si sono allineate” racconta Livio, “ed è iniziata la mia collaborazione con Fiorenzo Omenetto”, professore di chimica alla Tufts University.
 
Vaxess nasce tra i banchi della Harvard Business School (HBS), nell’ambito del corso "Commercializing Science", dalla decisione di mettere a frutto la scoperta scientifica del professor Omenetto e dal coraggio di Livio e soci di buttarsi in questa attività imprenditoriale. Il team di Livio - Michael, Kathryn, Patrick e i professori Omenetto e David Kaplan - non ha tardato ad aggiudicarsi finanziamenti milionari (circa 150,000$ in seed funding, 3,750,000$ in Series A equity financig e 1,000,000 dallo stato del Massachusetts) e ora punta alla Gates Foundation.
 
Prospettive future? “Pensavo che dopo Harvard sarei tornato a lavorare per l’ONU o per la Banca Mondiale, ma l'opportunità di risolvere uno dei problemi più complessi nel settore della sanità pubblica - utilizzando una tecnologia promettente - non ha lasciato adito a dubbi: devo provarci!”, conclude Livio. Tutto il resto può attendere.


di Laura Fumagalli

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