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Cotoletta si dice cosi'

, di Camillo Papini
Qodeup, startup incubata da B4i, usa gli algoritmi per snellire le operazioni di sala al ristorante, spiega il ceo Fabio Marniga. Traducendo all'istante i menu' per gli avventori

Il ristoratore è veloce nel presentare il menu ai suoi clienti, lo traduce istantaneamente nella lingua dell'avventore straniero e gli mette a disposizione un servizio rapido sia nella lettura del menu sia, dopo, al momento del pagamento. Progressivamente sa anche riconoscere tutti i consumatori. Questo ristoratore si chiama Qodeup ed è la web app dell'omonima startup nata nel maggio del 2019, accelerata da B4i-Bocconi for innovation e attiva sul mercato dal febbraio 2020. Rimane il ristoratore in carne e ossa, rimangono i camerieri ma sia l'incarico di presentare la lista dei piatti, con conoscenza dei nomi di ogni specialità regionale tricolore, sia quello di assicurare il pagamento digitale possono essere affidati a Qodeup (si pronuncia chiudàp). «È un servizio via qrcode, rapido per il consumatore e utile a snellire la gestione della sala per l'esercente», sottolinea Fabio Marniga, co-founder e ceo di Qodeup. «A tendere la nostra piattaforma si arricchirà di nuovi servizi come la profilazione degli utenti che, quando torneranno presso la stessa insegna, ritroveranno tra i suggerimenti i loro piatti preferiti. Prevediamo di iniziare a sviluppare i nuovi servizi dalla fine di quest'anno», rilancia Marniga. «In prospettiva, l'obiettivo è una sempre maggior esperienza di acquisto personalizzata». Il sistema evolve, infatti, analizzando i dati relativi all'uso del menu, per esempio quali piatti si consultano di più e in che ordine. Oggi sono 5 milioni i suoi utenti unici mensili. L'offerta è gratuita per la clientela, secondo il ceo di Qodeup, mentre l'esercente paga una percentuale su ogni transazione senza costi fissi, per quanto riguarda il servizio di pagamento digitale. Per il sistema di consultazione del menu, invece, c'è la formula dell'abbonamento (trimestrale o annuale).

Alla fine dell'anno scorso, la start-up ha chiuso una raccolta fondi da 2,5 milioni di euro e ora «guardiamo a un settore che sta aumentando la consapevolezza della qualità alla base di questi servizi», dichiara Marniga. «La prima fase? Ha visto molta concorrenza improvvisata sulla spinta del Covid».