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Sono una globetrotter al servizio della salute

, di Lorenzo Martini
Nel lavoro l'alumna Marzia Calvi e' riuscita a unire le sue passioni: i viaggi, gli studi e la voglia di incidere sul mondo. Oggi e' all'Organizzazione mondiale della sanita'

L'imprinting familiare di Marzia Calvi è comune a molti: papà professore di inglese, mamma appassionata di viaggi, entrambi impiegati nel pubblico. Eppure l'aspirazione a una carriera internazionale è nata proprio da qui, dall'interesse per il mondo e dalla volontà di vederlo con i propri occhi, lavorando in un'istituzione pubblica, possibilmente nel campo della salute. «In verità dopo la maturità le idee non erano così nitide», precisa Marzia, oggi manager dell'Organizzazione mondiale della sanità. «Una parte di me voleva studiare medicina, ho scelto economia convinta dal percorso in lingua inglese del Biemf. Per me che venivo da una cittadina relativamente piccola è stato come scoprire un nuovo mondo perché in classe c'erano persone molto diverse, curiosi, economisti convinti, figli di diplomatici.

Alle lezioni in aula, però, ho cercato fin da subito di alternare il più possibile momenti di studio o stage all'estero». Comincia così un vivace rimbalzare per i continenti, passando dalla Camera di commercio di Toronto alla Grameen Bank, in Bangladesh, per studiare il modello del microcredito. «È stata un'esperienza fortissima: ero sola, in un paese non facile, prima a Dakha e poi al confine nord, verso il Nepal, in una zona rurale. Ne sono uscita arricchita ma anche disillusa nei confronti dei modelli economici studiati dal punto di vista teorico. Di teoria si muore, mi aveva detto la realtà e così, al ritorno, ho scelto il Clapi, sperando di avvicinarmi al settore pubblico».

Il biennio scorre sereno e, dopo altre esperienze tra la Commissione europea a Bruxelles e la consulenza di Kpmg a Milano, arriva lo sbocco professionale giusto: un contratto nel gruppo ospedaliero San Donato come junior manager e assistente dell'amministratore delegato. «Dopo poco più di due anni, ho deciso però di ripartire con una borsa di studio delle Nazioni Unite, questa volta alla volta di Addis Abeba, Etiopia», illustra Marzia. Il gradino successivo è quello attuale, all'Oms, a Ginevra, scelta tra i 20 migliori candidati dopo una selezione che ha visto oltre 2mila aspiranti. «Il posto è molto ambito e già questo mi rende orgogliosa. Lavoro su un programma sulla tubercolosi, in un dipartimento che si occupa anche di malaria e Hiv. Così sono riuscita a coniugare tutto quello che desideravo: viaggi, economia, istituzione internazionale e salute».

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