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La filiera del vero

, di Susanna Della Vedova
Il problema della contraffazione analizzato nei suoi vari momenti: dalla fabbricazione del prodotto alla distribuzione ai furti al traffico della merce rubata. Ma c'e' una soluzione? D'Amato suggerisce alcune possibilita' offrendo spunti tratti da casi concreti: da Versace a Prada a Luxottica passando per la filiera dell'olio di oliva

Vero? Falso? A volte è difficile dirlo. A volte, agli occhi del cliente, è impossibile. Quando a essere falsi sono, per esempio, interi negozi fisici e siti web o quando la vendita di prodotti contraffatti non avviene nei mercatini di strada ma in punti vendita apparentemente legittimi.

"La contraffazione è problema antico ma sempre in crescita", dice Iolanda D'Amato in La filiera del vero. Contraffazione e autenticità dei prodotto made in Italy (Egea 2016, 200 pagg.; 27 euro; 14,99 epub), "l'emergere di supply chain globali e complesse, composte da una moltitudine di attori, spesso vulnerabili e difficili da controllare in modo adeguato, la disponibilità di tecnologie sempre più avanzate e l'aumento delle vendite su internet sono considerate le principali cause alla base della crescita del fenomeno".

In una prospettiva di supply chain end-to-end il problema della contraffazione deve essere incluso in un concetto più ampio di commercio illegittimo, che comprende fenomeni quali il mercato grigio/parallelo, le infiltrazioni nelle filiere legittime, la contraffazione dei punti vendita, le sovrapproduzioni non autorizzate, i furti e il traffico di beni rubati.

Proteggere e promuovere la filiera legittima diventa dunque una scelta necessaria e strategica: l'autenticità del prodotto non può prescindere dall'autenticità, dalla trasparenza e dalla sicurezza dell'intera catena che lo ha generato.

Il libro presenta il fenomeno del commercio illegittimo utilizzando un modello che descrive e analizza gli eventi attraverso le possibili interazioni tra le supply chain legittime e quelle illegittime, e propone soluzioni per contrastarlo attivamente, dà un approccio funzionale della visione strategica, alla luce di numerosi casi aziendali, tra cui Versace, Prada e Luxottica.

Un intero capitolo è anche dedicato alla contraffazione nel settore alimentare, in particolare all'olio d'oliva, fonte di scandali e frodi negli ultimi anni.

Iolanda D'Amato è SDA Professor della Operations & Technology Management Unit di SDA Bocconi School of Management e docente di Operations e Supply Chain Management presso l'Università Bocconi. Ha conseguito un MBA presso SDA Bocconi e un dottorato di ricerca in Logistica e Supply Chain Management presso l'Università di Bergamo in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology-Zaragoza Logistic Centre (MIT-ZLC). Le sue principali aree di studio riguardano il supply chain management, con un particolare focus sulle strategie per l'anti-contraffazione e l'evoluzione omnichannel. Con M. Bettucci, A. Perego, E. Pozzoli è coautrice di Omnicanalità. Assicurare continuità all'esperienza del cliente (in questa stessa collana, 2016).

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