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Lavorare o collaborare? Networking sociale e modelli organizzativi del futuro

, di Susanna Della Vedova
Meno finanza e più società, la ricerca di una nuova via per generare valore che parta dall'interno delle imprese e dalla capacità delle persone, questa una delle ricette contenute nel libro di Palmarini per Egea
Nicola Palmarini
Lavorare o collaborare? Networking sociale e modelli organizzativi del futuro
Egea 2012, 224 pagg., 29,50 euro, 7,99 formato Apple iOS e Android, 15,99 formato e-pub


Meno finanza e più società. Così suona oggi l'appello condiviso da più parti quando si parla di crescita.

Alla ricerca di una via nuova per generare quel valore che l'accumulazione capitalistica non è più in grado di garantire, in un contesto di complessità e connessione crescenti, dominato dai fattori intangibili della conoscenza e della capacità di innovazione, e dalla richiesta di un'efficienza sempre più spinta, il modello alternativo deve ripartire dall'interno delle imprese e dalle capacità delle persone.

Lavorare o collaborare? Networking sociale e modelli organizzativi del futuro (Egea 2012, 224 pagg., 29,50 euro, 7,99 formato Apple iOS e Android, 15,99 formato e-pub) è il titolo del nuovo libro di Nicola Palmarini la cui domanda implica nella realtà molto più di un semplice shift pratico, facilitato dalla tecnologia «social» del momento.

Arriva a racchiudere un profondo riesame del proprio essere impresa prima ancora di incontrare il mercato e focalizza un punto cruciale della sfida che le organizzazioni si trovano ad affrontare: chiudersi o aprirsi? Resistere sul fronte dell'abbiamo sempre fatto così o mettersi in gioco e misurarsi con la riscoperta di un sé collaborativo e comunitario all'interno di un processo di massa?

Ridefinire il concetto di giornata, così come di luogo di lavoro; immaginare strutture organizzative adhocratiche anziché gerarchiche; sconvolgere abusi semantici tipici del secolo scorso come team o riunione; sfidare il caos; mettere in discussione anni di leadership cristallizzate; confrontarsi con il perimetro labile di una privacy tutta da reinventare. "E' arrivato il momento di iniziare a collaborare", il monito dell'autore.

Nicola Palmarini ha lavorato per oltre dieci anni nella comunicazione, ricoprendo diversi ruoli, dal copywriting alla direzione creativa, alla regia. Profondo conoscitore del mondo dei servizi ICT, ha lavorato al lancio del brand Tin.it dal 1997 e si è occupato dell'intero panorama di comunicazione di Microsoft dal 1998. In IBM dal 2000, come leader EMEA della divisione Customer Experience, Branding, Usability e Design ha seguito, a supporto delle HR, del marketing e delle vendite, numerosi progetti di comunicazione digitale interna ed esterna alle organizzazioni, per promuovere la creazione di valore attraverso la collaborazione e i social media.
Da oltre quattro anni si occupa di Internet delle Cose guidando diversi progetti di ricerca europei e traducendone l'applicazione dalla possibilità alla realtà nell'ambito delle Smart Cities. Ha creato e lanciato il manifesto «Internet del Pensiero». Oggi lavora tra Milano e Parigi, collabora con diverse università italiane e straniere e dirige a livello europeo l'IBM Human Centric Solutions Center, la divisione IBM, di cui è uno dei fondatori.


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