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Didattica

L'Italia digitale da agenda a realta'

, di Fabio Todesco
Il presidente del Comitato di indirizzo dell'Agenzia per l'Agenda Digitale, Stefano Quintarelli, ospite del terzo incontro online della serie #BemacsTalks, venerdi' 22 alle 16

La digitalizzazione è un percorso, un processo che deve essere avviato, ma che non ha mai fine. "È un cambiamento di paradigma", afferma Stefano Quintarelli, presidente del Comitato di indirizzo dell'Agenzia per l'Agenda Digitale e ospite del prossimo incontro online della serie #BemacsTalks, Il futuro digitale: da agenda ad acta (venerdì 22 gennaio, ore 16, https://streaming.unibocconi.it).

Il digital divide che l'Italia soffre di più è di tipo anagrafico, spiega ancora Quintarelli: "Tutti gli indicatori di conoscenza e utilizzo del digitale in Italia rispetto al resto d'Europa crollano nella fascia d'età superiore ai 55 anni, che comprende anche figure in posizioni apicali nelle aziende e nella pubblica amministrazione. Sotto i 55 anni gli indicatori italiani sono migliori di quelli del resto d'Europa".

"Rispetto al passato, la crescente mobilità delle persone crea una certa pressione al cambiamento", conclude Quintarelli. "I giovani non sono solo forti utilizzatori del digitale, ma parlano anche molto più inglese dei loro padri e possono scegliere di stabilirsi dove le condizioni di contesto sono migliori".

A dibattere questi ed altri temi con Quintarelli, venerdì 22, saranno due professori della Bocconi: Gianmario Verona, TIM Chair in Market Innovation, ed Emanuele Borgonovo, direttore del Bachelor of Science in Economics, Management and Computer Science, il nuovo programma triennale Bocconi, in partenza nell'anno accademico 2016-17.

Chi vuole chiedere qualcosa a Quintarelli può farlo già da oggi inviando una domanda dalla sezione livechat di https://streaming.unibocconi.it. Venerdì le risposte in diretta.