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Rugby, la Bocconi sfida la Luiss

, di Davide Ripamonti
A Roma, sabato 21 marzo alle 10,30, il primo di una serie di confronti tra le due università

Poche ore dopo, al Flaminio, l'Italia dei grandi sfiderà la Francia nell'ultima giornata di un Sei Nazioni fin qui non troppo fortunato. Al mattino, invece, alle 10,30 sul campo dell'Unione Rugby Capitolina in via Flaminia 867, sempre a Roma, sarà di scena il rugby universitario, con la sfida tra la Luiss padrona di casa e la Bocconi sponsorizzata da MyWin.it, organizzata in collaborazione con la Federazione Italiana Rugby (Fir) e con il contributo di Iveco, in occasione del decennale dell'Associazione Sportiva Luiss e davanti, tra gli altri, al presidente dell'ateneo romano, Luca Cordero di Montezemolo.

"E' una sfida molto sentita anche per una rivalità universitaria vera e propria, non solo rugbystica", spiega Stefano De Masi, 22 anni, studente iscritto al Clea e giocatore dell'Amatori Milano in Serie A, "e ci teniamo a vincere anche se la nostra è una squadra forte ma che svolge solo attività universitaria in occasione di tornei internazionali, come l'anno scorso a Parigi, con giocatori che provengono da campionati differenti, mentre quella della Luiss è una 'vera' squadra, iscritta al campionato di Serie C". Una differenza sostanziale che si traduce in una maggiore compattezza e conoscenza in campo, in schemi collaudati e ruoli definiti, "mentre noi abbiamo problemi in alcuni ruoli fondamentali e dovremo adattarci. Ma vedremo di organizzarci per vincere la prima edizione di una sfida destinata a diventare una vera e propria 'classica'".

"La Federazione vede con molto favore iniziative come questa", spiega il presidente del Bocconi Sport Team, Alessandro Ciarlo, "che sono occasioni per diffondere il rugby anche a livello universitario sull'onda del crescente entusiasmo verso questo sport in Italia". La Polisportiva Bocconi, che conta circa 500 soci ed è presente con le proprie squadre in vari campionati federali (calcio, basket, pallavolo, pallanuoto), è una realtà in continua crescita. C'è spazio per un'attività continuativa anche nel rugby in futuro? "Ci stiamo pensando seriamente", dice Ciarlo, "il rugby è complesso e costoso, sono necessarie una rosa di giocatori molto ampia e una struttura organizzativa e medica imponente, ma è anche uno sport particolarmente adatto, per i suoi valori, allo spirito universitario".