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Dagli studenti agli alumni, un'universita' internazionale

, di Andrea Sironi - rettore dell'Universita' Bocconi
Il processo di internazionalizzazione oggi vede laureati da tutto il mondo tornare alla Bocconi per partecipare agli eventi dell'alma mater

I novemila chilometri percorsi lo scorso anno da Cesar Righetti e Marcio Moraes per partecipare all'MBA Reunion – di cui si racconta in queste pagine – sono la testimonianza del valore attribuito agli studi svolti a Milano e ai rapporti con i compagni di corso e con la più ampia rete degli alumni Bocconi.

Andrea Sironi, rettore
dell'Università Bocconi

Ma i nomi dei due alumni indicano, allo stesso tempo, la maturazione alla quale è giunto il processo di internazionalizzazione della Bocconi. Le decine di nazionalità e i nomi stranieri sono stati una caratteristica, prima, degli studenti exchange, poi di molti studenti che cominciavano a iscriversi ai corsi di laurea o ai master della Bocconi per compiere a Milano l'intero percorso di studi, e da qualche anno sono comuni anche tra chi questo percorso lo ha completato, ma non vuole perdere i contatti con l'alma mater e con le persone con cui ha condiviso una delle esperienze più significative della vita.

Per queste persone la scelta più ovvia è quella di iscriversi alla BAA e di partecipare attivamente alla vita associativa. Non è un caso, allora, se due degli ultimi cinque Alumni dell'Anno sono stranieri e se 11 dei 53 chapter esteri della BAA hanno un leader straniero. E non sempre il leader è cittadino del paese che lo ospita: un tedesco come Peter Schulten guida il chapter di Shanghai e un argentino come Tomás Barrandeguyi quello di San Paolo.