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La ricetta sulla spending review di Carlo Cottarelli

, di Andrea Celauro
Guest speaker della XIX Giornata Clapi, oggi in Bocconi, il commissario straordinario del governo ha spiegato cosa serve perché la revisione della spesa funzioni

Sei sono i punti fondamentali affinché l'operazione di spending review funzioni, secondo Carlo Cottarelli, il commissario straordinario incaricato dal governo, ospite della XIX Giornata Clapi della Bocconi. Innanzitutto, è fondamentale "decidere come usare il ricavato derivante dalla riduzione della spesa", e poi "occorre fare cose che in passato sono state considerate un tabù, come una riforma strutturale della spesa pubblica". Inoltre, "è necessario aumentare la trasparenza della PA, pubblicando le banche dati che ancora non sono accessibili, coinvolgere nella spesa pubblica le amministrazioni locali, agire tutti come un'unica squadra e, infine, fare presto".

Cottarelli è salito sul palco dell'aula magna di via Roentgen per dare conto di obiettivi e meccanismo di funzionamento della spending review, nell'ambito del convegno organizzato in occasione della giornata di celebrazione del Corso di laurea specialistica in Economia e management delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali, aperto da Giovanni Valotti, prorettore per i rapporti istituzionali della Bocconi. Dialogando con Elio Borgonovi, presidente del Cergas Bocconi, riguardo ai target della spending review il commissario ha spiegato che "per il periodo 2014-2016 l'obiettivo è trovare 32 miliardi di euro, il 2% del pil, intesi come differenza di spesa senza e con spending review". E sulla spesa della pubblica amministrazione, ha tenuto a precisare che va sfatato un mito: "Non è vero che la spesa pubblica è sempre in crescita. Se si guarda al periodo tra il 2009 e il 2012, la spesa primaria dello stato in termini nominali si è ridotta del 10%, quella delle regioni (sempre in termini nominali) del 16%, quella delle province del 14% e quella dei comuni dell'8%". Di segno diverso la spesa sanitaria "che è rimasta uguale e quella per le pensioni, che invece è aumentata del 7%".