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La Bocconi nella top ten a Econometric Game 2010

, di Davide Ripamonti
Dal 12 al 14 aprile, ad Amsterdam, le squadre di 25 tra le migliori università al mondo si sono confrontate su un complesso caso di econometria

Obiettivo dichiarato: approdare al terzo giorno, il 'taglio' che separa le squadre semplicemente brave dai top team. Un risultato perfettamente centrato dalla squadra che ha rappresentato la Bocconi a Econometric Game 2010, la competizione internazionale di econometria che ha radunato ad Amsterdam, dal 12 al 14 aprile, 25 tra le migliori università al mondo.

"E' la prima volta che la Bocconi viene invitata", dice Carlo Favero, direttore dell'Innocenzo Gasparini Institute for Economic Research (Igier), che ha curato la selezione e la preparazione della squadra con il collega Bruno Sitzia, "e dal mio punto di vista la cosa fondamentale è poter valutare la diversità dei programmi di insegnamento in econometria delle varie università".


Da sinistra, Jacopo Piana, Davide Crapis, il capitano Andrea Tamoni e Filippo Mezzanotti

Ma Econometric Game è anche, e soprattutto, per i partecipanti una vera competizione, nella quale si gareggia per ottenere il massimo risultato possibile. Ma come si svolge? "Il primo giorno, dopo la presentazione di tutte le squadre", spiega Andrea Tamoni, capitano e unico dottorando (in finanza) di una squadra composta anche da Davide Crapis, Claudio Labanca, Filippo Mezzanotti e Jacopo Piana, laureandi nel corso di laurea specialistica in Discipline economiche e sociali, "è stato assegnato un caso di studio, uguale per tutti, che doveva essere risolto alla fine del secondo giorno. Poi una commissione di econometrici si è riunita e, dopo circa cinque ore, ha decreto le 10 migliori squadre ammesse alla fase finale". Fase finale consistita in un ulteriore lavoro, affrontato nel terzo e ultimo giorno, e che ha decretato sul gradino più alto del podio l'australiana Monash University, davanti ai padroni di casa VU University di Amsterdam e ai danesi di Aarhus University. "Da un punto di vista tecnico tutti lavori sono stati ben eseguiti", dice Jacopo Piana, "la giuria ha poi premiato quelle squadre che hanno saputo trovare delle soluzioni particolarmente originali".

La squadra della Bocconi, formata sulla base di segnalazioni da parte dei docenti e

Claudio Labanca

poi da un esame approfondito dei curriculum dei candidati, "è stata composta tenendo conto delle competenze di ognuno di noi", continua Andrea Tamoni, "in modo da essere preparati sia sul versante della microeconometria sia su quello della time series analysis, mentre alcune altre squadre si sono concentrate su uno solo degli aspetti, trovandosi poi in difficoltà al momento della competizione".
Econometric Game, che si disputa dal 2000, "è una delle poche grandi manifestazioni di questo tipo che si svolgono in Europa", dicono i ragazzi, "e in effetti abbiamo potuto constatare che i nostri colleghi americani, quelli che studiano nelle università dove insegnano i grandi nomi internazionali di questa disciplina, in realtà non sono affatto più bravi degli europei. Il mito degli Usa è stato un po' sfatato".Il concetto di "squadra" come si adatta a una disciplina come l'econometria? "L'econometrista è infatti solito lavorare in solitudine con il suo computer", dice ancora Andrea Tamoni che nel ruolo di capitano aveva soprattutto il compito di dettare i tempi di lavoro, "ma per il 50% almeno il successo nella gara è determinano dall'affiatamento e dal coordinamento tra i componenti. E noi eravamo un team davvero affiatato".