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Fashion: sistemi informativi in cerca di visibilita'

NELLE AZIENDE ITALIANE DELLA MODA I BUDGET PER LE FUNZIONI IT SONO LIMITATI E LA TECNOLOGIA È VISTA PIÙ COME SUPPORTO CHE COME LEVA DI INNOVAZIONE. LA CUSTOMER EXPERIENCE POTREBBE PERÒ CAMBIARE LE COSE

Una funzione ancora poco visibile all’interno dell’azienda: questa è la fisionomia dei sistemi informativi nelle imprese della moda italiana. Mediamente, in esse solo l’1,38% del fatturato annuale va speso per l’information technology. Inoltre l’It è visto più come un centro di costo che come un centro di valore. È una delle evidenze che emerge dall’analisi “It fashion insight” condotta dalla Sda Bocconi in collaborazione con Ernst & Young sulle scelte delle imprese del fashion nell’ambito dell’information technology.

La dimensione del budget It, che in media non raggiunge l’1,4%, passa dall’1,15% delle aziende più piccole all’1,67% di quelle più grandi, sebbene nel 53% dei casi si tratti di valori costanti e nel 27% in aumento. Guardando alla composizione del budget dedicato all’It, peraltro, si nota come circa il 70% sia assorbito dai costi, siano essi operativi (acquisto di licenze, personale) siano essi legati alla manutenzione dei sistemi. Solo il 30% di quell’1,4% circa del fatturato aziendale è quindi destinato ai nuovi investimenti in sistemi informativi. Che scende al 25% nelle imprese più piccole. “Tuttavia”, spiega Elisa Pozzoli, assistant professor di sistemi informativi alla Sda Bocconi che ha curato la ricerca, “si tratta di livelli di spesa in linea con quelli delle aziende di altri settori. Rimane il fatto che, con budget di investimento limitati diventa difficile, soprattutto per le piccole imprese, investire in nuove soluzioni applicative e fare innovazione”. Anche perché, tra l’altro, se i responsabili It delle aziende hanno possibilità di investimento limitate per passare a pacchetti di applicativi di mercato, “dal lato dell’offerta non è chiara la volontà da parte delle aziende produttrici di applicativi di investire in questo settore, proponendo soluzioni che supportino effettivamente i nuovi modelli e le nuove sfide dell’azienda fashion”, aggiunge Pozzoli. Con il risultato che in molti dei processi aziendali, il ricorso all’It si basa appunto su soluzioni realizzate custom all’interno stesso dell’azienda, in particolare se la dimensione imprenditoriale è piccola.
 
Guardando al futuro da qui a due anni, le priorità di investimento dei responsabili dell’information technology, si focalizzeranno sui processi core di acquisto, produzione e distribuzione dei prodotti (indicato dal 34,2% del campione) e sul retail con la gestione del punto vendita (33,7%). Seguono disegno e sviluppo del prodotto (15,9%) e i processi di amministrazione, finanza e controllo (13,1%). “La ricerca ha evidenziato”, commenta Primo Molin, partner di Ernst & Young, “che le aziende del settore moda assegnano alla funzione Sistemi Informativi obiettivi rivolti alla riduzione dei costi dei processi dell’azienda, alla riduzione dei tempi di gestione e all’innovazione della relazione con il cliente”. Aggiunge Pozzoli: “Dai dati emerge, quindi, come i sistemi informativi siano visti più come una funzione di supporto al management che come una vera leva di innovazione”.
 
“Ulteriore obiettivo per i sistemi informativi risulta essere l’incremento della qualità delle informazioni a supporto del management”, spiega Primo Molin,  “a fronte del quale i responsabili dell’information technology investono nel potenziamento dei tool di Business Intelligence aziendali”.
 
Sebbene il 34% dei progetti strategici delle aziende della moda vedano coinvolti i sistemi informativi, i responsabili It lamentano una scarsa visibilità e un difficile dialogo con la direzione aziendale. In questo contesto, tuttavia, una grande opportunità per trasformare il ruolo dell’It da puro supporto a un ruolo di leader dell’innovazione è rappresentato dalla customer experience, “che, come emerge dai dati, è considerata obiettivo fondamentale dell’It per il 47,7% di direzioni aziendali e che punta su soluzioni di Crm (Customer relationship management), di e-commerce e di negozio”. L’innovazione della relazione con il mercato e il mandato di produrre informazioni per il management grazie alle tecnologie di business intelligence e di performance management, “sono il terreno su cui giovare la futura partita dell’information technology nella moda. Il risultato potrebbe portare a cambiare in modo significativo la percezione dell’It all’interno dell’azienda”, sottolinea Elisa Pozzoli.


di Andrea Celauro

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