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Guatri racconta, Ivana Monti legge. E' "Li ho visti cosi'" 2

, di Andrea Celauro
Presentato ieri pomeriggio alla Fondazione Corriere della Sera il secondo volume di Luigi Guatri sui grandi personaggi della storia economica italiana dell'ultimo mezzo secolo

Una formula felice "che non è la solita autobiografia, ma è racconto, narrazione, analisi e un po' libro di testo". Apre così il presidente di Rcs MediaGroup, Piergaetano Marchetti, la serata di presentazione, ieri alla Sala Montanelli della Fondazione Corriere della Sera, del secondo volume di interviste di Ermes Zampollo al vicepresidente della Bocconi Luigi Guatri (Li ho visti così. Protagonisti di università, industria, banca, professione nell'ultimo mezzo secolo). "Un libro che ci dà spaccati di vita personale e professionale, di incontri, e ci fa conoscere, attraverso questa lente poliedrica, pezzi importanti della nostra società degli ultimi cinquant'anni".

Ieri, grazie anche alla voce dell'attrice Ivana Monti, hanno preso vita sul palco i ricordi di Guatri su quattro personaggi della sua vita professionale: Luigi Antonelli, maestro dei commercialisti italiani, Indro Montanelli, Enrico Cuccia e Jost Reinhold, imprenditore tedesco che fece fortuna in Italia. Di Antonelli si ricordano gli anni di attività "non solo molto milanese, ma addirittura frenetica" del giovane Guatri al fianco di Antonelli, mentre del fondatore de La Voce ("grande giornalista, il più grande di tutti"), si ripercorre la collaborazione tra Il Giornale (quando ancora era diretto dal giornalista) e la Bocconi per una divulgazione della cultura economica sulle colonne del quotidiano. Le letture spaziano poi sulle vicende di Reinhold, fuggito dalla Germania Est e divenuto imprenditore in Italia fondando la Riag, e su quelle di Enrico Cuccia. Del banchiere si riprendono i passaggi legati alla fasi salienti della Gemina e l'aneddoto di un incontro tra Guatri e Cuccia in aereo verso gli Stati Uniti nel 1979 ("Ci scambiammo un saluto alla partenza e uno all'arrivo, non una parola di più. Solo anni dopo appresi dalla stampa che con quel viaggio Cuccia si recava a New York per incontrarvi, in un tentativo forse estremo di chiarimento, l'avvocato Sindona, che da quasi due anni lo faceva minacciare del rapimento della figlia"). Ma questa prima presentazione del volume, è stata anche l'occasione per parlare di alcuni altri personaggi del volume. Se ne sono incaricati "l'amico di una vita" Tancredi Bianchi, Roberto Mazzotta, presidente dell'Istituto Luigi Sturzo, e Paolo Panerai, vicepresidente e a.d. di Class Editori. Bianchi ha ricordato il ruolo di due personaggi tratteggiati da Guatri: Emilio Zanetti e Carlo Pesenti. Del primo ricorda "l'apertura a un orizzonte nuovo che la Banca Popolare di Bergamo sviluppò con le fusioni", che furono una rivoluzione rispetto alla strategia di acquisizioni precedente. Del secondo ha sottolineato l'importanza dell'operazione di inversione del controllo tra Italmobiliare e Italcementi, con la quale la prima avrebbe dovuto controllare la seconda. "Un'operazione che consiglierei di inserire nei libri di testo", dice Bianchi.E mentre Roberto Mazzotta riprende la figura di Franco Nobili, patron di Cogefar e presidente dell'Iri, "massacrato e poi riabilitato" dalla bufera di Mani Pulite, Paolo Panerai torna su Pesenti ricordando la vicenda della vendita della Lancia alla Fiat di Agnelli e poi su Guatri dice: "Ha saputo dare alla sua università non solo stabilità economica, ma anche libertà culturale. Questo volume richiama un libro di cronaca, ricorda molto la storia dell'arte del Vasari. Guatri è stato a contatto anche con personaggi tragici, ma non c'è mai stato un momento in cui uno schizzo di quella tragicità abbia macchiato la giacca del professore".