OPINIONI |

Quattro idee per la biodiversità

AMBIENTE. GLI STRUMENTI A CARATTERE ECONOMICO CHE SERVIRANNO A PROTEGGERLO

di Stefano Pogutz, direttore del Master in economia e management dell’ambiente e dell’energia della Bocconi

Perdita di biodiversità e progressivo degrado degli ecosistemi rappresentano due tra le sfide più critiche che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. Nel recente rapporto Conservation for a New Era (2009) pubblicato dall’International union for conservation of nature (Iucn) si delinea un quadro preoccupante: la deforestazione procede a ritmi sempre più allarmanti; la popolazione di circa 3.000 specie considerate di importanza critica si è ridotta del 40% tra il 1979 e il 2000; un numero crescente di specie animali è minacciato di estinzione.

La biodiversità è alla base della vita sul nostro pianeta in quanto rappresenta un fondamentale fattore organizzativo degli ecosistemi, in grado di condizionarne la vitalità (o produttività), la stabilità strutturale e, dunque, la funzionalità. Dalla salute degli ecosistemi dipende la produzione di servizi per il nostro benessere: risorse, regolazione del clima, smaltimento dei rifiuti e riciclo delle sostanze nutrienti, senza dimenticare valori culturali, estetici e ricreativi. Questa relazione, però, non è lineare, e dipende da una molteplicità di condizioni difficili da prevedere. Il taglio di una foresta e la riduzione di biodiversità conseguente possono avere effetti lontani nel tempo sugli equilibri idrogeologici dell’area, l’impollinazione e la produttività agricola della zona, ma anche sulla qualità dell’acqua in zone molto distanti.
 
Dalla natura, dunque, derivano benefici che spesso non sono valorizzati dal mercato. Un caso è quello della città di New York e del mantenimento della qualità dell’acqua potabile. Nel 1997 la giunta cittadina dovette decidere se preservare alcune aree rurali nel Delaware, da cui la città derivava gran parte della propria acqua, oppure investire in un impianto di potabilizzazione. L’analisi economica delle alternative dimostrò che conservare la terra con l’acquisto diretto di lotti e l’indennizzo dei contadini era più conveniente dell’investimento nel sistema di depurazione (circa 350 milioni di dollari contro 4-6 miliardi).
 
Quattro le tipologie di strumenti per proteggere la biodiversità. Una tecnica è di introdurre meccanismi di compensazione per i proprietari della risorsa e determinare un prezzo per la conservazione. Oltre al caso della città di New York, esistono centinaia di esperienze internazionali in paesi come Messico, Kenya, India.
 
Un’altra opzione è creare tradable permits: un’applicazione recente è il Business and biodiversity offset programme, che vede coinvolte imprese, governi, istituzioni finanziarie ed esperti di conservazione naturale con l’obiettivo di formalizzare metodologie per compensare gli impatti dello sviluppo industriale sugli ecosistemi.
 
Una terza modalità è la cessione di un diritto di accesso a specie o habitat definiti, come il diritto di pescare o cacciare in zone determinate.
 
Ancora, vi è la creazione di mercati per prodotti e servizi che rispettano l’ambiente, mediante labelling e certificazione. Ad esempio, il Forest Stewardship Council e la Rainforest Alliance per la gestione sostenibile delle foreste. Alla base di questi strumenti vi è la necessità di misurare il valore della biodiversità e degli eco-servizi.
Anche in questo ambito si dovranno sviluppare nuovi metodi di valutazione delle interrelazioni tra gli elementi che compongono gli ecosistemi e della varietà di rischi (sociali, economici, operativi) legati al degrado delle loro funzioni.
 
In futuro, sempre più spesso la conservazione della biodiversità dovrà vedere protagonisti, a fianco delle istituzioni pubbliche e delle ong, anche soggetti privati quali imprese, comunità finanziaria e consumatori. Al contempo, sarà necessario sviluppare i meccanismi di policy e gli strumenti di mercato attraverso cui collegare i diritti di coloro che detengono la proprietà delle risorse naturali al reale valore che queste producono per la collettività.

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