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La laicita' vista dai laici

EMILIO D"ORAZIO CURA UNA RACCOLTA DI SAGGI ITALIANI: DA ZAGREBELSKY A RODOTA', PASSANDO PER RUSCONI. PER DISTINGUERE L"AUTENTICA LAICITA' DAL DEGENERATO LAICISMO

Emilio D'Orazio
La laicità vista dai laici
Università Bocconi editore, 2009
235 pagine, 20 euro

L’unica forma di laicità su cui può fondarsi lo stato è quella di chi rispetta “quella serie di criteri o regole procedurali (autonomia, criticità, pluralismo ecc.) senza di cui non c’è libera attività intellettuale e proficua vita in comune”, perché è l’unica forma di laicità “idonea a garantire l’esistenza di un’arena pubblica comune capace di accogliere in sé, su un piano di democratica e neutrale parità, tutte le concezioni del mondo” (Giovanni Fornero). Anche il credente, in questa prospettiva, può definirsi laico quando, pur sostenitore di un’etica religiosa, “sia disposto a riconoscervi un sistema di valori, ma non l’unico sistema di valori meritevole di rispetto” (Patrizia Borsellino).

Le riflessioni di Fornero e Borsellino si pongono all’inizio del percorso intellettuale di La laicità vista dai laici (a cura di Emilio D’Orazio, Università Bocconi editore, 2009, 276 pagine, 20 euro), una raccolta che comprende anche il pensiero di Eugenio Lacaldano, Corrado Del Bò e Marco Santambrogio su laicità e liberalismo politico; di Gustavo Zagrebelsky, Antonella Besussi e Mario Ricciardi su laicità dello stato e ruolo pubblico della religione; di Maurizio Ferraris, Maurizio Mori ed Emilio Dolcini sulla compatibilità della laicità con la spiritualità, la bioetica e il diritto penale; di Stefano Rodotà, Gian Emilio Rusconi e Giuseppe Casuscelli su laicità costituzionale e cittadinanza democratica.

Nel libro si alternano discussioni sui classici del tema (Habermas, Rawls e Dworkin) e riflessioni su una realtà italiana del tutto peculiare, scena di un dibattito che è stato, a tratti, aspro. Tanto che alcuni dei pensatori laici evidenziano posizioni meno concilianti nei riguardi del pensiero religioso rispetto a quelle, riportate più sopra, di Fornero e Borsellino. Tutti gli interventi aiutano il lettore a distinguere, come scrive il curatore Emilio D’Orazio, tra “una sana e autentica laicità e il (degenerato) laicismo”.

Emilio D’Orazio, autore di articoli e curatore di volumi sull’etica applicata, è direttore di Politeia, Centro per la formazione in politica ed etica di Milano.



di Fabio Todesco

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