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Runners bocconiani ai nastri di partenza

DOMENICA 4 OTTOBRE AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DELLA BOCCONI RUN, ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA BOCCONI SPORT TEAM

Il vincitore sarà un docente, un dipendente o un laureato? Oppure, come vorrebbe la logica dell’anagrafe, uno studente? In attesa della risposta, in Bocconi si “scaldano i motori”, perché il 4 ottobre, giorno della prima edizione della Bocconi run, otto chilometri tra gli edifici e gli spazi limitrofi dell’Università, è ormai alle porte e i runners sono pronti alla sfida. Docenti, studenti, dipendenti, laureati e diplomati Sda si confronteranno, chi puntando alla vittoria o “al tempo”, chi semplicemente con lo scopo di passare una mattinata diversa in compagnia di amici e colleghi. E se le iscrizioni si chiuderanno solo un’ora prima della partenza, a scendere in pista saranno oltre 250 corridori.

Tra i più competitivi c’è sicuramente Maurizio Dallocchio, professore di finanza aziendale e runner dilettante ma dal curriculum prestigioso, con alle spalle 12 partecipazioni consecutive alla maratona di New York (miglior tempo 3 ore e 16 minuti), “che è la regina delle maratone con un fascino e un’energia particolari impossibili da riscontrare altrove”, ma anche presenze a Vienna, Parigi e, fin dalla sua nascita, alla maratona di Milano. “In realtà”, spiega, “otto chilometri possono sembrare pochi rispetto ai 42 di una maratona, ma il ritmo di gara è molto più veloce”. Poco più di un allenamento, quindi, 35 minuti previsti, per chi ne corre abitualmente molti di più.
Tra i docenti con qualche velleità anche Debrah Meloso, 33 anni, venezuelana con la passione per le arrampicate in montagna, mezzofondista agonista solo qualche anno fa. “Credo che la Bocconi run potrebbe essere l’occasione per noi docenti di costituire un gruppo che si allena regolarmente insieme, come già avviene per gli studenti”, dice. Ambizioni per la gara? “Essere tra le migliori donne, credo che con un tempo tra i 35 e i 36’ raggiungerò questo obiettivo”.
E proprio due docenti, anch’essi in gara, Carlo Favero e Stefano Zorzoli, sono tra i promotori di questa iniziativa, che, spiegano, “è nata per aggregare la nostra comunità attorno ad un evento sportivo. Poi”, aggiungono dall’alto del loro fisico atletico, “otto chilometri sono una distanza alla portata di tutti”.
“Era ora che si organizzasse un evento del genere”, riprende Gianni Brambilla, in forza presso l’Area sistemi informatici e telematici e corridore assiduo, dalle brevi distanze alle lunghe. “Le gare più importanti a cui ho partecipato? Le maratone di Parigi e Venezia, più alcune Ecomarathon, cioè maratone con dislivello”. Brambilla, che ha un miglior tempo sui 42 km di 3 ore e 42’, non si sbilancia: “Me la prenderò comoda, credo in un tempo attorno ai 40’”.
Ma la Bocconi run è anche l’occasione per tornare in Università per chi l’ha lasciata, tanto o poco tempo fa, come Paolo Fiorio, 50 anni, dirigente di Banca Akros, laureato in economia aziendale nel 1984, e Sara Garavello, 27 anni, laureata nel 2006 in general management. “Il mio sogno è la maratona di New York anche se il tempo da dedicare alla corsa è purtroppo poco, non più di un’oretta alla settimana”, dice Paolo. “Per il momento il mio curriculum comprende una Terry Fox run, una decina di Stramilano e, dalla prossima settimana, ovviamente, anche la Bocconi run”.
“Io invece mi pongo il traguardo di arrivare alla fine”, riprende Sara, “visto che per me si tratta della prima competizione”. Ma la gara sarà anche l’occasione per vedere alcuni compagni di università e per una nuova presa di contatto con il mondo Bocconi, “al quale resto legata partecipando a numerose iniziative. La corsa, invece, è soprattutto svago e mezzo per rimanere in forma nel poco tempo libero a disposizione”.
“Otto km sono la distanza ideale per me”, dice Ginevra Vallisneri, 35 anni, diplomata all’Executive Mba part-time, “visto che mi alleno tutti i giorni su una distanza di poco inferiore, con punte, nei weekend, di 10-11 km”. Ginevra, che ha nel proprio curriculum diverse Stramilano, non ha dubbi: “Cinquanta minuti, più o meno, è il tempo che impiegherò”.
Un approccio più ‘distaccato’ è quello di Francesco Arduini, laureato Cleli e iscritto all’Mba attuale, 28 anni, obiettivo la maratona di Milano del prossimo aprile. “Corro da poco tempo ma adesso mi alleno tre volte alla settimana, da solo o con amici, preferibilmente nei parchi. La Bocconi run? Un’ottima idea, un’iniziativa utile per riunire una grande comunità come la nostra”.
La componente più numerosa dei partecipanti è costituita dagli studenti, tra i quali, anche se nessuno ha il coraggio di confessarlo apertamente, l’obiettivo è “battere il prof. Dallocchio”, inevitabile termine di paragone per chi in Bocconi pratichi la corsa.
Per Tommaso Porta, 23 anni piemontese iscritto al secondo anno del Des, lo sport principale è il basket, ma la corsa è la seconda passione. “Niente competizioni, però, solo una decina di chilometri ogni tanto e senza impegno”. Per la Bocconi run non ha progetti ambiziosi, anche se il tempo previsto è di rilievo: “Se fossi in giornata potrei correre in circa 30’”, dice, “ma pensandoci bene credo che in questo momento ci metterò qualche minuto in più”.
Molti anche gli stranieri in gara, tra di essi anche qualche “vero” atleta. E’ il caso, per esempio, di Felix von Obernitz, 19 anni, tedesco, iscritto al primo anno del Biem. “In Germania facevo parte della Nazionale tedesca di vela, classe 420, e la corsa era per me un’attività finalizzata a mantenermi in forma”, spiega. In città da poco, per Felix è anche l’occasione per calarsi nella realtà bocconiana e milanese più in generale, “anche se”, aggiunge, “quello che mi spinge è soprattutto il mio spirito competitivo, non so stare lontano dalle gare”. Perché la Bocconi run sarà anche una “non competitiva”, come recita il bando d’iscrizione, ma ognuno ha la sua piccola-grande sfida da vincere.
 
 


di Davide Ripamonti

Foto Scarpette scalpitanti

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