L'imprenditorialita' in 10 storie
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L'imprenditorialita' in 10 storie

DALLA CREAZIONE DI UN MICROSCOPIO AD ALTA RISOLUZIONE, ALLA CACCIA DEI PRODOTTI PIU' NASCOSTI DEL MADE IN ITALY O ALL'AIUTO AI PAZIENTI STRANIERI: LE STORIE DI DIECI STARTUP CHE SONO PASSATE PER I PERCORSI DI PREACCELERAZIONE E ACCELERAZIONE DI BOCCONI FOR INNOVATION

Alki-vio
Nuova vita ai residui della carta. Per combattere la plastica
Una delle sfide più importanti della nostra epoca è la salvaguardia dell’ambiente in tutti i suoi aspetti: tra questi, c’è sicuramente la lotta contro l’inquinamento causato dalla plastica. Un campo nel quale gioca la sua partita il joint lab Alki-vio nato dalla collaborazione tra il gruppo Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e la multinazionale Novacart, leader nel mondo del packaging alimentare in carta. È qui che i ricercatori sono riusciti a scoprire come trasformare i residui in carta del processo produttivo di Novacart in nuovi materiali biodegradabili e compostabili alternativi alla plastica. Ora, dopo anni di ricerca, la tecnologia è pronta ad affrontare il mercato, anche se la startup deputata a farlo ancora non è costituita.
“Le sfide che quindi abbiamo davanti – racconta Alex Davis di Alki-vio – sono molte, prima tra tutte, dal punto di vista tecnico, capire come trasferire efficientemente la nostra tecnologia dal laboratorio alla scala industriale”. Per quanto riguarda l’idea di business, invece, un aiuto è arrivato dal percorso di pre-accelerazione di Bocconi for Innovation, che ha aiutato Alki-vio a sviluppare l’idea e analizzare le potenzialità della tecnologia a 360 gradi. “Abbiamo appreso interessanti spunti dal metodo Lean Startup, un approccio che cerca di ridurre quanto possibile il tempo impiegato per ottimizzare un prodotto o prendere decisioni per il proprio business attraverso rapide conferme o negazioni di ipotesi rilevanti. In particolare, cerchiamo di far testare il nostro minimum viable product a partner e potenziali clienti, così da capire efficacemente quali sono le loro esigenze e proporre soluzioni su misura”. La lotta (alla plastica) è appena cominciata.

Bryla
Un cerotto fotovoltaico per curare le ferite croniche

Bryla nasce dalla decisione di tre ricercatrici del Tissue electronics group dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Napoli, Francesca Santoro (Principal investigator) Ottavia Bettucci (Postdoc) e Valeria Criscuolo (Tecnico), di portare a livello imprenditoriale un progetto di ricerca di base: quello di un cerotto fotovoltaico indossabile e con un sistema di monitoraggio h24, per curare le ferite della pelle e migliorare la qualità della vita di tante persone che soffrono di ferite croniche.
Venendo dalla ricerca, la prima difficoltà incontrata è stata quella di entrare nelle dinamiche del business. Racconta Ottavia Bettucci: “Abbiamo dovuto studiare molto e rimettere in discussione molte volte la nostra idea per riuscire a entrare in un’ottica imprenditoriale e in questo senso Bocconi 4 innovation è stato un programma che ci ha letteralmente aperto la mente. Grazie alle lezioni svolte da persone preparatissime e stimolanti, siamo riuscite a far emergere punti deboli e punti di forza di Bryla, lavorarci e, grazie al mentor che ci è stato assegnato, definire strategie ad hoc per il progetto. È stato veramente un salto di qualità”.
Oggi il percorso di pre-accelerazione di Bryla si è concluso, con un Demo Day che ha consentito alle tre ricercatrici/imprenditrici di entrare in contatto con investitori ed esperti del settore. La strada è ancora all’inizio, ma la fiducia e la consapevolezza accumulate fanno guardare al futuro con entusiasmo: “Adesso – conclude Ottavia - stiamo puntando le nostre forze sulla finalizzazione del proof of concept così da iniziare il vero e proprio round di fundraising prima dell’estate”.

Cargoful
Le flotte piccole come quelle grandi
“B4i è una fantastica comunità di persone con la voglia di sperimentare e mettersi in gioco. Lavorare in questo ambiente dinamico permette di crescere e di far crescere”. È con queste parole che Erica Pezzica, Co-founder, COO e CFO di Cargoful, sottolinea l’importanza e il piacere dell’esperienza vissuta all’interno del programma B4i. Un’esperienza durata circa 4 mesi, durante i quali la startup fondata da lei e Filippo Tamburini ha espanso il team da 4 a 10 persone vincendo, nel contempo, anche il bando “Startup per Milano 2020” promosso dal Comune di Milano.
Cargoful è un’applicazione digitale che permette alle piccole e medie imprese di trasporti di avere i vantaggi e la tecnologia delle grandi flotte, tracciando i mezzi tramite GPS, offrendo una piattaforma per gestire digitalmente carichi e documentazione, sfruttando algoritmi e advanced analytics per pianificare e aumentare l’utilizzazione della flotta.
L’idea è nata dalla precedenti esperienze dei fondatori che, venendo a contatto con il variegato mondo della logistica e dei trasporti hanno constatato il problema della bassa utilizzazione della flotta di piccole e medie aziende. “Abbiamo così deciso di creare una piattaforma che permettesse a queste realtà di sfruttare in maniera semplice ed efficace i vantaggi della tecnologia e della digitalizzazione”. “B4i ci ha aiutato sotto molteplici punti di vista”, continua Erica. “I fondi ricevuti ci hanno permesso di dare una spinta decisa allo sviluppo della versione Beta della piattaforma, mentre il team di B4i ci ha aiutato stabilendo il giusto ritmo in termini di obiettivi da raggiungere e dandoci consulenza in tutte le aree di lavoro”.
 
Genoa Instruments
La super-risoluzione in un microscopio

Se si cerca una realtà che prenda forma durante gli anni di studio, cresca nell’ambito della ricerca e dell’università per provare, poi, a spiccare il volo nel mondo dell’imprenditoria, la storia di Genoa Insruments è l’esempio perfetto. Come racconta Simonluca Piazza, uno dei 5 fondatori insieme a Marco Castello, Paolo Bianchini, Giuseppe Vicidomini ed Alberto Diaspro, l’idea nasce dai progetti di dottorato: “Il nostro lavoro di ricerca e sviluppo è da sempre stato orientato alla creazione di nuove tecniche di imaging biomedicali, nuovi sensori e algoritmi di image processing. Con Genoa Instruments abbiamo deciso di dare il via alla prima azienda italiana di microscopia ottica in super-risoluzione, i cui strumenti trovano applicazioni nei campi associati alle scienze della vita come biologia molecolare e cellulare, diagnostica e studio di nuovi farmaci”. Il progetto di ricerca è partito nel 2014. Quindi, 5 anni più tardi, è stata fondata Genoa Instruments e contestualmente è cominciato lo sviluppo del primo prototipo del microscopio in super-risoluzione PRISM.
La strada è ancora agli inizi, ma i riconoscimenti non sono mancati, ultimo dei quali l’ingresso nel percorso di accelerazione Bocconi for Innovation: “Il team B4I si è rivelato fin da subito estremamente collaborativo, offrendo competenza e supporto in merito a qualsiasi aspetto: dall’attività di fundraising e ricerca di investitori al supporto legale, dalla pianificazione e valorizzazione della proprietà intellettuale all’attività di networking”. Al termine del percorso la startup si è presentata ai potenziali investitori durante il Demo Day: “A oggi Genoa Instruments ha raccolto circa 370 mila euro, dei quali 30 dati proprio da Bocconi For Innovation. Ma il team B4I ed il network Bocconi ci affiancheranno sicuramente anche nei prossimi step della nostra avventura”.
 
Viamadeinitaly
La piattaforma che porta gli artigiani italiani nel mondo

Il made in Italy è un “brand” riconosciuto e ricercato in tutto il mondo. Se, però, per grandi aziende come quelle della moda queste tre parole sono sinonimo di reali possibilità di business milionari, per tante realtà artigianali, che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana, rimangono spesso solo belle parole. Quale missione più stimolante può esserci, allora, per una giovane startup, se non quella di aiutare queste realtà a raggiungere un pubblico internazionale? È questo l’impegno che si sono assunti Tommaso Zanin, Marco Reiter e Marco Mutto quando hanno creato la piattaforma digitale B2B viamadeinitaly: non un software che richiede esperienze digitali per essere utilizzato, ma un sistema facile da gestire che riesca a portare contatti concreti da tutto il mondo.
Quando la startup è entrata nell’acceleratore B4i era forse quella in stato più avanzato tra i progetti selezionati, ma non per questo il programma della Bocconi si è rivelato meno importante: “Prima di tutto – racconta Zanin – è stata una grande soddisfazione venire selezionati. Dopodiché sicuramente B4i ha affinato il nostro approccio al lavoro, tanto che ancora oggi utilizziamo strumenti e metodi appresi. Inoltre, ci ha dato grande credibilità: non nego che dopo il primo demo day siamo riusciti a parlare con diversi investitori che altrimenti forse non avremmo raggiunto”. Ma il programma ha lasciato anche un’eredità più personale, ovvero “il rapporto creatosi con il team B4i, non solo in termini di mentorship per il nostro business, ma anche come sintonia e sinergia tra le persone incontrate”.
 
Quick Algorithm
L’analisi dei dati come i Big Tech

L’algoritmo è quell’entità indecifrabile ai più che tutti, però, conoscono come motore misterioso di realtà come Facebook, Google e tante altre Big tech. In effetti, la possibilità di utilizzare algoritmi di un certo tipo, che elaborano una gran quantità di dati, magari in tempo reale, è appannaggio di poche, grandi aziende. Una situazione che Jacopo Piana si è prefissato di cambiare quando ha creato la sua Quick Algorithm, nata proprio dall’idea di “democraticizzare l’utilizzo dell’analisi avanzata dei dati, mettendola a disposizione di tutte le aziende”. Per farlo, Piana ha ideato il software Scops e creato una piattaforma dall’interfaccia semplice, in stile social network. Attraverso questi strumenti le aziende, specie in ambito industriale e manufatturiero, riescono a raccogliere dati che altrimenti andrebbero persi, analizzarli e, attraverso di essi, individuare sprechi, aree di intervento, trend anomali e quant’altro possa aiutare a migliorare i processi produttivi e risparmiare tempo e risorse.
Quick Algorithm era una realtà già attiva quando è entrata nel programma di accelerazione B4i, arrivato al momento giusto in cui “dalla fase pilota stavamo preparando la produzione su larga scala”.
Gli aiuti forniti dal programma della Bocconi si sono rivelati sostanziali: “Dal punto di vista degli stimoli per il miglioramento del prodotto, la gestione del processo di lavoro e, soprattutto, il feedback costante ricevuto dal team B4i e dalle altre startup. In particolare”, sottolinea Piana, “abbiamo beneficiato del supporto legale offerto dalla partnership con il prestigioso studio legale Orrick che si è rivelata per noi fondamentale”.
Ora che Quick Algorithm è “pronta a scalare” i prossimi step sono il rilascio della versione 1.0 e, probabilmente a giugno, il primo round di aumento di capitale.
 
DoctorsinItaly
Qualcuno chiami un medico che parli la mia lingua

Prima di partire non ci si pensa mai, ma quando capita di ammalarsi durante un viaggio all’estero ce lo si ricorda per sempre. L’ansia di aver bisogno di un medico e non sapere a chi rivolgersi è comune in tutti i turisti, compresi quelli che arrivano in Italia, ed è da questa consapevolezza che Nadia Neytcheva e      Francesco Maria Serino hanno ideato DoctorsinItaly: una piattaforma per trovare un medico con le competenze linguistiche e culturali necessarie per assistere persone che si trovano in Italia ma non conoscono la lingua né il sistema sanitario nazionale. Un progetto ambizioso anche perché, sottolinea Nadia Neytcheva: “Con la transizione verso il lavoro da remoto e il ritorno del turismo, l'Italia vedrà un aumento delle presenze di ‘nomadi digitali’ che si trasferiranno nei nostri borghi e si aspetteranno un'assistenza medica di alto livello. Inizialmente, con un primo nucleo di medici in una sola città e nelle specialità più rilevanti, ci siamo concentrati sulla domanda, che è cresciuta in maniera organica fin dai primi tempi. Ora il nostro focus è sulla crescita del lato supply: la selezione di medici e strutture sanitarie in tutta Italia”.
DoctorsinItaly è stata selezionata per il programma di accelerazione di B4i: “Una realtà perfetta per chi ha già realizzato parte del proprio progetto e sta entrando in una nuova fase di crescita. La ricerca del product-market fit è un ciclo costante e può succedere di trovarsi a modificare anche di molto la propria idea iniziale. Bocconi for Innovation ci ha dato gli strumenti, il network e il supporto che ci servivano per esplorare rapidamente diverse opzioni che non avevamo considerato”. È dopo aver partecipato al primo batch, nella primavera del 2020, che i due     imprenditori hanno lanciato Tivisito.it, un canale dedicato alle video visite, che consente di vedere un medico o uno psicologo in qualunque momento, senza spostarsi da casa e a una tariffa decisamente inferiore rispetto alle visite in presenza.
 
Green Games
Giocare per educare all’ambiente

Giocando (sostenibile) si impara e ci si diverte. È il presupposto sul quale Alessandro Puppo e Davide Cifarelli hanno fondato la startup Green Games, che mira a “sviluppare videogiochi di comunicazione ed educazione ambientale per le aziende”. Dopo un primo tentativo di puntare su videogiochi mobile per il mercato consumer, i due hanno cambiato strategia, esplorando vie alternative per rendere la startup una realtà imprenditoriale in grado di espandersi a livello mondiale.
È a questo punto che entra in gioco il programma di pre-accelerazione dell’Università Bocconi B4i, attraverso il quale Green Games entra in contatto con aziende attente alle tematiche ambientali e si rende conto di come queste investano migliaia di euro in attività di comunicazione ed educazione ambientale utilizzando strumenti che non riescono ad attirare l’attenzione dei giovani. Green Games decide così di proporre un servizio B2B di sviluppo videogiochi web, mobile e desktop per l’educazione ambientale: “In questo modo”, spiega Puppo, “la startup crea valore per i propri clienti, collegando direttamente il divertimento a una maggiore consapevolezza nei confronti dei problemi ambientali. Durante il percorso di pre-accelerazione abbiamo conosciuto diversi esperti e capito come lavorare per rendere l’idea del progetto una realtà”. Ma le cose non si sono fermate qui, perché Green Games è stata selezionata anche per il programma di accelerazione. “Quest'ultimo rappresenta una delle opportunità migliori per startup in Italia. Il percorso si è da poco concluso per noi, ma il supporto che abbiamo ricevuto ha un valore inestimabile”. Oggi Green Games vuole crescere per riuscire ad educare sempre più persone, per questo sta cercando giovani ambizioni e determinati che abbiano un background accademico legato alla sostenibilità da includere nel proprio team.
 
JIPAY
La Colf la pago con la carta
Tenere sotto controllo le spese di famiglia e offrire ai collaboratori domestici un sistema per gestire le proprie finanze. È questa l’idea alla base di JiPay, startup lanciata da David Linsey e Dayana Yermolayeva sulla base della propria esperienza di studenti a Hong Kong. Qui, come in tutta l’Asia, l’industria del lavoro domestico è molto sviluppata, ma non esistono sistemi alternativi al contante per pagare colf e collaboratori e permettere loro di fare acquisti per conto del datore di lavoro. Il sistema JiPay ovvia a questa carenza, grazie a delle carte, emesse a nome del titolare o del collaboratore, facilmente ricaricabili e utilizzabili su circuito Mastercard e Apple Pay.
Racconta Dayana: “In meno di un anno abbiamo raccolto 300.000 dollari, stabilendo partnership con una compagnia di backend e una di distribuzione”. Il tutto nonostante la pandemia abbia impedito per lungo tempo ai due soci di raggiungere Hong Kong e Singapore, i primi due Paesi nei quali il sistema verrà lanciato. Tra permessi e quarantene, ora le cose sembrano muoversi verso il meglio, grazie anche alla spinta assicurata dalla partecipazione al programma B4i: “Io e David abbiamo creduto nella nostra idea sin dal primo giorno, ma avere una prova tangibile che anche la mia università supporta JiPay ci ha permesso di porci con maggiore sicurezza al cospetto di partner esterni. Non abbiamo ricevuto fondi direttamente da B4i, ma abbiamo preso parte al Pre-Acceleration Demo Day durante il quale siamo entrati in contatto con potenziali investitori molto interessanti. Abbiamo apprezzato il continuo supporto da parte del nostro mentore in B4i, Sabino Costanza, che ci ha fornito numerosi consigli alla luce della sua esperienza imprenditoriale”.
 
Tipicality
A caccia di specialità regionali

A chi non piace viaggiare per l’Italia in cerca dei sapori più autentici? Domanda retorica, che per quasi tutti si risolve solitamente in una risposta scontata e con un weekend fuori porta. Non per Clarice Buonsante, che su questo piacere ha fondato, insieme a due amici, una nuova impresa, Tipicality. “Quando viaggiamo in Italia, amiamo perderci tra le stradine di campagna alla ricerca di piccoli produttori di eccellenze locali. Ci siamo resi conto che molte di queste eccellenze sono sconosciute a livello nazionale, alcune rischiano addirittura di scomparire a causa della difficoltà dei piccoli produttori di arrivare al grande pubblico. Da qui l’idea di raccontare i prodotti autentici locali e farli provare ai consumatori attraverso delle box regionali”.
L’idea, dunque, c’è, ma per partire ufficialmente occorre innanzitutto trasformare tutto ciò in un modello di business. L’aiuto decisivo arriva dal pre-accelleratore di Bocconi for Innovation, che fornisce ai giovani imprenditori gli strumenti per trasformare l’idea in MVP. Racconta ancora Clarice: “All’inizio siamo stati guidati nella validazione del nostro customer problem, e questo ci ha permesso di affinare il target attraverso delle interviste a potenziali consumatori. In più, grazie al team del pre-accelleratore, abbiamo avuto l’opportunità di regalare il nostro primo prototipo ai mentors e agli speakers del corso, un’occasione preziosa per raccogliere feedback e continuare a migliorare il nostro prodotto”.
Oggi, il programma di pre-accellerazione è da poco terminato: “Nei prossimi mesi ci concentreremo sulla selezione dei migliori piccoli produttori regionali e continueremo ad affinare la nostra value proposition, in modo da essere pronti per il fundraising e per il lancio dell’attività nella seconda metà dell’anno”.

L'innovazione è una vocazione da incoraggiare. Intervista a Markus Venzin, prorettore all'innovazione dell'Università Bocconi


(Da sx, in alto: Alki-vio, DoctorsinItaly, Genoa Instruments, Quick Algorithm, Cargoful, Bryla, Green Games, Tipicality, Viamadeinitaly, Jipay)

di di Emanuele e Francesco Elli

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