OPINIONI |

Sarà relazionale la banca del rilancio

FINANZA. TRE PROPOSTE INNOVATIVE SU MERCATO INTERBANCARIO, CORPORATE E RETAIL

di Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente dell'Area strategia e imprenditorialità della Sda Bocconi

Il rilancio dell’economia ha bisogno di nuovo banking, non di vecchie banche. A poco servono istituti di credito che si rifugiano nella tradizione, non avendo altre opzioni oltre alla riduzione della leva finanziaria e degli impieghi nelle imprese.

Sono tre le innovazioni sul banking essenziali al superamento dell’attuale crisi: rifondare il mercato interbancario basandolo su tracciabilità e servizi e non su scambi documentali; consolidare il banking corporate orientandolo anche ai processi di business di filiera e non solo alla singola azienda; ridare fiducia al banking retail, evolvendo da logiche transazionali a modelli relazionali.

Sul primo punto, è necessario intervenire su alcune delle cause della crisi: il crollo della fiducia sul mercato interbancario è stato favorito da un sistema di scambi di strumenti finanziari di tipo documentale e messaggistico, intenzionalmente privo di trasparenza e tracciabilità. In molti altri settori, come l’alimentare e il farmaceutico, la tracciabilità è obbligatoria e serve a limitare il rischio, isolando eventuali problemi di fiducia che dovessero insorgere nel mercato. Anche nel banking interbancario gli scambi devono essere pienamente tracciabili e interoperabili, consentendo la rapida identificazione delle eventuali componenti ‘tossiche’. Anche il modello regolatorio non può limitarsi a vincoli ex ante e ispezioni ex post, ma deve poter controllare in tempo reale dati interbancari puntuali con strumenti di business intelligence affidati a nuove autorità di controllo.

Sul secondo punto, l’attuale modello di corporate banking finanzia solo le imprese, non i processi di business interaziendali, ed è basato su una valutazione statica del rischio legata agli asset e non sull’analisi dinamica basata sugli specifici contesti di mercato.Il banking per le imprese è servizio complementare fondamentale dei processi di business, che non sono limitati alla singola impresa. L’impiego finanziario non può quindi essere basato solo sul merito di credito della singola azienda, in quanto essa partecipa a molteplici flussi economici, ai quali è associato un livello di rischio specifico. Esso deve orientarsi verso la cosiddetta supply chain finanziaria che accompagna i processi primari di filiera.

In quest’ottica potranno essere sviluppati strumenti innovativi di process financing, così come si sono diffuse le logiche di project financing. E dovranno nascere banche specializzate nella gestione di singoli processi caratteristici di un’economia globale, come i cicli di esportazione nella meccanica, o il finanziamento del circolante di una collezione nel settore tessile-abbigliamento.

Sul terzo punto, il banking retail dovrà evolvere oltre la multicanalità orientata alle transazioni e a massimizzare la vendita di prodotti finanziari scarsamente trasparenti. L’evoluzione dovrà portare a un banking ‘multimodale’, basato sulle relazioni con le persone e i gruppi d’appartenenza, che tenga conto dei segnali che arrivano dal mondo delle reti sociali e dalle piattaforme di prestiti peer-to-peer. Il nuovo banking retail dovrà essere dialogo ed educazione, non unilaterale proposizione, o peggio imposizione, di strumenti finanziari non trasparenti. Un po’ più vicino al mondo dei nuovi media, e un po’ meno al modello fabbrica-sportello del vecchio marketing di prodotto.

Per concludere, il contributo di innovazione in una banca va orientato sia verso effetti di sistema (adozioni di nuovi standard di dialogo e interoperabilità) sia verso la produzione competitiva di proprietà intellettuale. In un mercato che riduce strutturalmente gli spazi per elevati spread, l’estrazione di valore dovrà progressivamente spostarsi dal tasso d’interesse al livello di servizio. Le tecnologie dell’informazione, leve fondamentali dell’innovazione bancaria, potranno quindi rappresentare la fonte di proprietà intellettuale che oggi manca quasi completamente nel banking tradizionale. E le nuove banche, lungi dal (ri)diventare carrozzoni di proprietà governativa, assomiglieranno un po’ di più a Google e eBay.

Ultimi articoli Opinioni

Vai all'archivio
  • Il giusto equilibrio contro gli shock

    Assicurazione contro la disoccupazione o lavoro a tempo ridotto? Meglio tutelare i lavoratori o i posti di lavoro? La risposta puo' essere la complementarita' dei sistemi

  • La fuga degli onesti

    I migranti tendono a essere piu' onesti di chi rimane nei luoghi di origine. Luoghi che, di conseguenza, sono privati di capitale sociale, con effetti negativi sulla produttivita', sulla crescita e sulla qualita' delle istituzioni

  • Il limite della tossicita'

    Per un verso le piattaforme e i loro algoritmi sembrano assecondare la presenza di contenuti basati sull'odio o dannosi nei feed degli utenti; dall'altro, le piattaforme li hanno moderati fin dall'inizio, prima ancora delle multe. Forse la strategia redditizia per loro sta nel mezzo

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30