OPINIONI |

Dalla domanda di innovazione all’innovazione della domanda

NELLA SOCIETà DELLA CONOSCENZA UTILIZZATORI E CONSUMATORI SI SONO TRASFORMATI IN PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO INSIEME ALLE IMPRESE

di Franco Malerba, ordinario di economia industriale alla Bocconi

Nella knowledge based society, in cui scienza e tecnologia hanno un ruolo centrale per la crescita dei paesi e per la competitività delle imprese, la domanda ha una parte sempre più attiva nel processo innovativo. Non è una contraddizione, ma una conseguenza della dinamica della conoscenza e dei saperi. In una recente conferenza internazionale organizzata da Kites dell’Università Bocconi (Knowledge, internationalization and technology studies, un nuovo centro di ricerca che si occuperà di innovazione e tecnologia nel mercato globale) su Demand, Innovation and Industrial Dynamics, economisti e studiosi di management europei e americani hanno riconosciuto che oggigiorno la domanda, sia quella industriale che di consumo, è ormai diventata una grande fonte di innovazione, lo fa a diversi livelli di coinvolgimento e lancia nuove sfide strategiche alle imprese. Fino a poco tempo era comune riconoscere alla domanda solo un ruolo d’incentivo alla spesa in R&S o all’introduzione di innovazioni per le imprese legate all’offerta, e semmai unaricettivitàpiù o meno elevata ai nuovi prodotti. Solo in specifici settori, per esempio quelli legati al design, ai prodotti sportivi e all’entertainment, la domanda partecipava attivamente all’introduzione di nuovi prodotti. Adesso questo ruolo attivo ha invaso numerosi altri settori, inclusi quelli ad alta tecnologia come la microelettronica e il software o settori più specializzati come gli apparecchi medicali, la strumentazione o le apparecchiature laser.

Certo, questo coinvolgimento prende forme e caratteristiche diverse a seconda del tipo di domanda. L’utilizzatore industriale è sempre più coinvolto insieme all’offerta nello sviluppo di nuovi prodotti e in alleanze strategiche volte all’innovazione. Spesso però l’utilizzatore diventa egli stesso un innovatore vero e proprio e introduce sul mercato nuovi prodotti che poi competono con quelli dell’offerta. Anche il consumatore è sempre più coinvolto nel lancio di nuovi prodotti da parte dell’offerta e fornisce idee originali, indicazioni, feedback alle imprese produttrici. Inoltre intere comunità di utilizzatori come nel software open source o in internet condividono informazioni, modificano nuovi prodotti e sviluppano nuove applicazioni.

Perché sta avvenendo questo? Perché nella società della conoscenza lo sviluppo scientifico e tecnologico ha consentito non solo un grande sviluppo nell’offerta, ma ha anche generato nuove potenzialità e liberato capacità innovative dal lato della domanda e quindi aperto la possibilità di un’accumulazione e articolazione di conoscenze su esigenze, preferenze e applicazioni da parte di utilizzatori e consumatori. Questo è tanto più importante in quanto la crescente differenziazione e varietà dei mercati porta a una crescente rilevanza di conoscenze specifiche e strategiche sui diversi utilizzi. Di fatto però se le esperienze e le conoscenze sviluppate dalla domanda diventano sempre più necessarie nello sviluppo dei prodotti dell’offerta, esse rimangono saldamente nelle mani degli utilizzatori e non sono facilmente replicabili e appropriabili dall’offerta. Da ciò la grande rilevanza della domanda nel processo innovativo.

Nel convegno Kites è stato sottolineato un altro fenomeno di grande impatto industriale negli Stati Uniti ed in Europa. Esistono ormai numerosissimi casi di spin-off industriali che nascono dalla domanda sia nel campo dell’Ict che in altri settori ad alta tecnologia. Le nuove imprese create da tali spin-off coniugano tecnologie avanzate con profonde conoscenze delle applicazioni e quindi hanno un grande successo di mercato.

In conclusione, ci troviamo di fronte a nuove sfide per le imprese innovative operanti dal lato della domanda o dal lato dell’offerta. Esse devono essere in grado di integrare conoscenze di diverso tipo derivanti da contesti diversi e lungo tutta la catena del valore, e coniugare efficienza produttiva ed efficacia innovativa attraverso apertura strategica, coinvolgimento attivo dei vari attori che possiedono la conoscenza rilevante per l’innovazione,capacità di assorbimento dei diversi saperi e modularità delle conoscenze.

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