Piccole donne crescono. E si salvano, giocando e imparando un mestiere
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Piccole donne crescono. E si salvano, giocando e imparando un mestiere

FORMAZIONE, MENTORSHIP E TANTA SOCIALIZZAZIONE: COSI' IN UGANDA I CLUB AL FEMMINILE STANNO SALVANDO

di Selim Guleshi, assistant professor presso il Dipartimento di economia

Nel mondo 74 milioni di giovani sono alla ricerca di un lavoro (Ilo, 2015). Realizzare politiche per la creazione di lavoro giovanile è una vera sfida per molti governi, specialmente nell’Africa subsahariana, dove metà della popolazione ha meno di 25 anni (World Bank, 2014).
La sfida è particolarmente impegnativa per le giovani donne, perché le imperfezioni di mercato interagiscono con norme sociali discriminanti, che conducono a matrimoni e gravidanze precoci, limitando i loro investimenti in capitale umano e costringendole a dipendere dagli uomini.
 
L’esperienza di Brac
Brac, una delle più grandi Ong al mondo, cerca di stimolare l’empowerment delle adolescenti in Uganda, il secondo paese più giovane del mondo, creando club di comunità per giovani e utilizzandoli per fornire diversi tipi di competenze alle giovani donne di queste comunità.
I club sono aperti cinque giorni la settimana, in orario post-scolastico, a tutte le adolescenti e le giovani donne che vogliono partecipare. Le ragazze hanno tipicamente tra i 14 e i 20 anni. Alcune vanno a scuola, altre l’hanno appena abbandonata. Ed è quest’ultimo gruppo quello a più alto rischio di matrimonio e fertilità precoce.
In questi club, i membri socializzano tra di loro, giocano, cantano e costruiscono nuove reti sociali. Allo stesso tempo ricevono sia formazione professionale sia informazioni su sesso, riproduzione e matrimonio.
I corsi di formazione professionale sono tenuti da professionisti e riguardano temi come la sartoria, la coltivazione dei vegetali, il mestiere di parrucchiere. Per l’altro tipo di formazione (che l’Ong chiama formazione alle competenze della vita), Brac forma, in qualità di mentor, una delle giovani donne del club e questa forma le altre. Questa mentor riceve un piccolo onorario per la formazione alle sue pari.
In un lavoro con Oriana Bandiera (Lse), Niklas Buehren (World Bank), Robin Burgess (Lse), Markus Goldstein (World Bank), Imran Rasul (Ucl) e Munshi Sulaiman (Brac), abbiamo condotto una valutazione randomizzata del programma Ela di Brac in Uganda.
Tra le comunità selezionate da Brac, i club sono stati realizzati in un sottoinsieme casuale. Abbiamo trovato che, rispetto alle adolescenti nelle comunità del gruppo di controllo, l’intervento aumenta del 32% la probabilità che, dopo due anni, le ragazze siano impegnate in attività che generano reddito, in gran parte per l’aumento dell’autoimpiego, e aumenta le loro spese mensili del 38%.
 
L’educazione sessuale
L’utilizzo dichiarato dei preservativi aumenta del 50% tra le ragazze sessualmente attive, le gravidanze tra le adolescenti diminuiscono del 29% e l’ingresso precoce in un rapporto di matrimonio o coabitazione diminuisce del 72%. A impressionare è anche il fatto che la percentuale di ragazze che riportano di avere avuto rapporti sessuali contro la propria volontà diminuisce dal 21% quasi allo zero e le età preferite per il matrimonio e la gravidanza si spostano in avanti. Comparare costi e benefici del programma è difficile, dal momento che i benefici sono difficili da monetizzare, ma anche la semplice comparazione dell’aumento della spesa per consumo con il costo del programma fa dire che si tratta di un programma con un alto ritorno. Complessivamente, i risultati indicano che l’empowerment socio-economico delle donne può essere avviato attraverso un programma che fornisca sia conoscenze professionali che competenze, anche in un contesto come l’Uganda, dove la disoccupazione giovanile è molto alta e le giovani donne devono affrontare molteplici sfide in termini di norme sociali e imperfezioni di mercato.
 

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