E nato dalla passione di un bocconiano d'America il social dedicato al cibo
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E nato dalla passione di un bocconiano d'America il social dedicato al cibo

A DIVERSI ANNI DAL DIPLOMA DI MASTER IN BOCCONI, DAVID CARTER SHINN REALIZZA IL SUO SOGNO FONDANDO NEEACH, IL PRIMO SOCIAL PER GLI AMANTI DEL CIBO. PER CONDIVIDERE RICETTE, OPINIONI E SOSTENERE I PICCOLI PRODUTTORI E RISTORATORI LOCALI

“Mi chiamo David Carter Shinn, amo le erbe, la birra e le salsicce, ma sono sempre alla ricerca di nuovi sapori”, così si presenta l’alumnus Bocconi (a destra nella foto) sulla sua pagina personale Neeach, il social network per gli appassionati di food&beverage da lui fondato insieme a Christian Isaksen (a sinistra nella foto), poco più di un anno fa. La piattaforma è stata anche presentata a Londra durante il TechCrunch Disrupt, una fiera internazionale dedicata alle startup. “Ci siamo chiesti: come facciamo a comprare prodotti tipici locali, per esempio italiani, all’estero? Così tutto è partito con un Marketplace dove i piccoli produttori e ristoratori potevano avere visibilità anche all’estero, interagire con i clienti e vendere i propri prodotti”, spiega David. “L’idea si è poi evoluta e abbiamo creato un vero e proprio social network in cui gli utenti possono scambiarsi ricette e consigli, oltre ad acquistare prodotti”, continua. “L’Italia è molto presente sul social, i piccoli produttori italiani vendono principalmente olio, miele e parmigiano”.

Nato negli Stati Uniti, David, dopo essersi laureato alla North Carolina State University, giunge a Milano per frequentare un Master in International economics and management presso l’Università Bocconi. “Ho sempre avuto il pallino del cibo e della cucina e durante questo periodo di studi in Italia ho potuto scoprire e apprezzare i sapori locali”. Al master, “che tra le altre cose mi ha insegnato a essere imprenditore di me stesso”, sottolinea, seguono diverse esperienze di lavoro tra cui una di sei anni a Oslo (città dove ancora vive), nel settore energetico. Ma la passione per il cibo è sempre rimasta, tanto che un anno e mezzo fa ha deciso di mollare tutto e di dedicarsi alla creazione della piattaforma. “Secondo noi c’è bisogno di social network più specifici, incentrati su un tema preciso, per aggregare comunità già esistenti”, dice David. Neeach potrebbe essere infatti una vetrina e un luogo di scambio per tutti i cosiddetti “foodies”, dai blogger in cerca di maggiore visibilità ai semplici appassionati che pubblicano foto dei loro piatti su Instagram o Facebook. “Perché il nome Neeach? Perché è un insieme delle parole ‘near’ -vicino- e ‘reach’ - raggiungere, mettersi in contatto”, spiega. “E poi perché ha un suono molto simile alla parola ‘niche’ –nicchia-, termine che rispecchia la natura di Neeach”.

di Benedetta Ciotto

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