Alla guida dell'Avsi, Giampaolo raccoglie la sfida in 30 paesi
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Alla guida dell'Avsi, Giampaolo raccoglie la sfida in 30 paesi

LAUREATO ALLA BOCCONI, E' SEGRETARIO GENERALE DELL' ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO E COORDINA IL LAVORO DI 1.300 OPERATORI NEL MONDO CHE GESTISCONO OLTRE CENTO PROGETTI

Per gli stoici, la realtà era un insieme di eventi connessi casualmente rispetto a cui l’individuo aveva ben poca autonomia. Ricorda una lunga catena in cui i fatti si inanellano tra loro anche la storia di Giampaolo Silvestri, laureato nel 1995 in Economia aziendale applicata alla gestione delle amministrazioni pubbliche alla Bocconi, che oggi ricopre l’incarico di segretario generale di Avsi, una realtà internazionale che da oltre quarant’anni realizza progetti di cooperazione allo sviluppo. Ma a differenza di Zenone, Silvestri ci ha messo del proprio nel provocare le connessioni che hanno determinato la sua vita. “Al momento di decidere dove svolgere il servizio civile, la mia scelta è caduta su Avsi, un’associazione attiva nel sociale che conoscevo bene”.

Negli anni Avsi è cresciuta diventando una fondazione che opera in 30 paesi al mondo con oltre cento progetti di sviluppo in ambito educativo, sanitario, agricolo ed è attiva nella rete delle adozioni internazionali. “Inoltre, proponiamo un approccio innovativo ai temi di drammatica attualità come quello delle migrazioni forzate”. E Silvestri è cresciuto con lei. “Dopo il servizio civile ho deciso di rimanere in Avsi, occupandomi del settore amministrativo, poi mi sono dedicato ad alcuni progetti nell’Europa dell’Est e in Africa, e l’orizzonte si è ampliato fino ad arrivare al mio attuale incarico, riconducibile a quello di amministratore delegato”.

Oltre alla gestione del patrimonio, Silvestri coordina 50 persone in Italia e il lavoro di 1.300 operatori nel mondo. L’imprinting della Bocconi gli ha permesso di coniugare professionalità e ideale, fornendogli una capacità di vision globale e gli strumenti necessari per affrontare sfide internazionali che comportano anche una spiccata abilità nell’analizzare le situazioni, caso per caso. In Africa, per esempio, si incontra una certa rigidità da parte delle istituzioni, dovuta anche al fatto che dal punto di vista delle relazioni non esiste più il concetto di primo e terzo mondo: ci si confronta con un orgoglio ritrovato. “Viaggio spesso per il mondo e uno degli aspetti più entusiasmanti consiste proprio nella possibilità di conoscere in prima persona quello che accade, senza mediazioni. Mi confronto quotidianamente con persone che vengono da altre culture con cui ho la possibilità di stringere rapporti di amicizia. E la mia casa diventa la loro casa: per mia moglie, anche lei una bocconiana e mia prima supporter, e i nostri cinque figli non è insolito condividere momenti conviviali con persone di provenienze diverse”.
 

di Allegra Gallizia

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