Il cuore italiano di Vienna
OUTGOING |

Il cuore italiano di Vienna

UNA CITTA' DALL'ALTISSIMA QUALITA' DELLA VITA E MOLTO INTERESSATA A FIGURE PROFESSIONALI NEL SETTORE FINANZIARIO FANNO DELLA CAPITALE AUSTRIACA UNA META MOLTO AMBITA PER I PROFESSIONAL ITALIANI. ANCHE, E SOPRATTUTTO, BOCCONIANI

“Viennesi! Imparate a conoscere gli Italiani. Noi voliamo su Vienna, potremmo lanciare bombe a tonnellate. Non vi lanciamo che un saluto a tre colori: i tre colori della libertà”. Sono le parole con cui si apriva il manifestino redatto dal poeta Gabriele D’Annunzio e lanciato la mattina del 9 agosto 1918 sulla città di Vienna nella celebre missione voluta e comandata dal poeta verso la fine del primo conflitto mondiale.
Oggi gli italiani portano a Vienna le loro professionalità. Una qualità della vita non riscontrabile in nessuna altra capitale europea e la forte domanda di figure professionali nel settore finanziario (come anche l’acquisizione quasi dieci anni fa del più importante gruppo bancario austriaco da parte di Unicredit) hanno reso Vienna attrattiva anche per i professional bocconiani, che in precedenza erano invece una presenza molto rara. La capitale danubiana ha un’offerta culturale ampia (ed è un vero paradiso per gli amanti della musica) e molteplici possibilità per il tempo libero. Un efficiente sistema sanitario e sociale completano il quadro di una città e di un paese accogliente per chi vi si trasferisca.
In realtà gli italiani, con la loro cultura e arte, sono da sempre amati e apprezzati a Vienna, basti solo ricordare il compositore di corte Antonio Salieri (stilizzato e reso noto al grande pubblico come diabolica figura di rivale di Mozart nel film Amadeus di Milos Forman) e il poeta di corte Pietro Metastasio. A chi si interessi di architettura non può tra l’altro sfuggire che quasi tutti gli edifici barocchi di Vienna e dintorni sono opera di architetti italiani o di scuola italiana (anche il principale architetto barocco austriaco Fischer von Erlach imparò il mestiere a Roma).
Le regioni italiane dell’Impero, in particolare Trieste quale città e porto commerciale con le adiacenti Istria e Dalmazia, erano d’altra parte importanti tasselli di questo stato multinazionale legati a Vienna da un sincero affetto di lunga data, sopravvissuto anche alla caduta dell’impero sotto le pressioni nazionaliste di inizio del XX secolo e sfociato in un nostalgico ricordo, che perdura fino ad oggi.
Anche la moderna Vienna continua a guardare con vivo interesse e simpatia verso l’Italia e tutto quello che è italiano. La principale destinazione turistica estera degli austriaci continua a essere l’Italia, per cui il nostro paese richiama spesso nella popolazione locale, come prima cosa, piacevoli ricordi estivi.
La moda, il design e la cucina italiana risultano apprezzati a un livello difficilmente riscontrabile in altri paesi europei. Vestirsi all’italiana è assolutamente “cool”, i locali più alla moda sono italiani, e tutto quello che si connoti in qualche modo come italiano ha un indiscusso vantaggio competitivo.
Vienna, capitale di un’Austria neutrale dal 1955 e membro dell’Unione Europea solo dal 1995, ha proseguito anche nel secondo dopoguerra la sua tradizione cosmopolita, divenendo da quasi quarant’anni un’importante sede Onu e ospitando altre importanti organizzazioni internazionali come Ocse e Opec; organizzazioni che offrono interessanti occasioni di lavoro a espatriati di tutto il mondo, bocconiani compresi.
L’intera economia dell’Austria, che ha visto la sua posizione evolversi da ultimo paese prima della cortina di ferro a quella di centro pulsante della nuova Mitteleuropa, ha risentito molto positivamente della caduta del Muro di Berlino del 1989. In particolare i settori bancario e finanziario austriaci hanno potuto costruirsi una posizione da leader della regione.
 

di Sergio Giannella

Ultimi articoli Outgoing

Vai all'archivio
  • A Berlino per cercare un futuro diverso

    Laureata da un anno, Clara Del Genio lavora per Zalando nella metropoli tedesca

  • Bruxelles, la capitale del lobbying

    La piu' internazionale delle citta' europee raccontata dall'alumnus Alessandro Gropelli, direttore della comunicazione dell'Associazione europea di telecomunicazioni (Etno)

  • Madrid, la citta' delle terrazze

    L'alumnus Massimo Carone racconta la vita nella capitale spagnola, sempre in equilibrio tra mondanita' e rigore

Sfoglia la nostra rivista in formato digitale.

Sfoglia tutti i numeri di via Sarfatti 25

SFOGLIA LA RIVISTA

Eventi

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30