Se Ibm e Apple fanno la pace, e' proprio un altro mondo
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Se Ibm e Apple fanno la pace, e' proprio un altro mondo

LA CONVERGENZA TRA BUSINESS E CONSUMER STA MODIFICANDO LE NOSTRE VITE A CASA E IN UFFICIO, MA ANCHE IL PANORAMA COMPETITIVO DELL'ICT

di Gianluigi Castelli e Gianluca Salviotti, direttore del Devo Lab di SDA Bocconi e SDA professor di sistemi informativi

C’era una volta Thomas J. Watson, che usava l’imperativo “Think” per sollecitare le persone a lavorare più con la testa e meno con i piedi. Il motto “Think” ispirò la cultura manageriale e di mercato di Ibm, di cui Watson fu presidente e Ceo dal 1914 al 1956. Un imperativo che andò ben oltre la durata della carica di Watson: nel corso degli anni si consolidò nelle logiche di concezione dei prodotti e dei servizi forniti da Big Blue e ispirò la prima ondata di digitalizzazione delle aziende a livello globale. In questa fase le tecnologie di elaborazione e comunicazione (Ict) avevano il compito di liberare le persone da compiti di routine e lasciare tempo per pensare.
Verso la fine degli anni Settanta arrivò la Mela che, come per Newton, ispirò Steve Jobs e Steve Wozniak e il loro motto “Think Different”, in aperto contrasto con la cultura Ibm. Il “nuovo” motto è del 1984 e nella visione Apple la tecnologia mette al centro la persona: tecnologia e persona si fondono per abilitare pensieri e comportamenti innovativi. Sotto la spinta del manifesto “Think Different” la tecnologia inizia a diffondersi al di fuori dei contesti aziendali, in un percorso evolutivo che segue, influenzandola, l’evoluzione della società.
Un percorso che oggi, paradossalmente, ha ricongiunto le due filosofie. Nel 2014 Apple e Ibm hanno siglato un accordo globale in virtù del quale Big Blue diventa un rivenditore a valore aggiunto di dispositivi Apple per il mondo business, mettendo così a disposizione centinaia di App per agevolare il lavoro dei manager oltre a tutti i servizi di supporto necessari ad avviarli e farli funzionare. La sfumatura blu della mela ha avuto la benedizione di tutti gli analisti di mercato: da un lato Apple potrà ampliare la propria base di utenza presso il mondo aziendale, dall’altro Ibm avrà una linea di servizi aggiuntiva e coerente rispetto al proprio pilastro strategico “Mobile First”.
L’esempio di Ibm e Apple è emblematico dell’impatto di un fenomeno che caratterizza la diffusione delle tecnologie digitali nelle aziende, il quale prende il nome di consumerizzazione: l'uso e lo stile delle tecnologie in ambiente lavorativo viene dettato dall'evoluzione del profilo privato degli individui e dal loro utilizzo delle tecnologie personali. In sostanza, oggi per un’azienda sta diventando impensabile non mettere a disposizione dei propri dipendenti prodotti e servizi digitali che gli stessi utilizzano liberamente in ambito privato: dagli smartphone ai social network, dal cloud (per esempio, Dropbox) alla videoconferenza (per esempio, Skype).
La consumerizzazione è alla base della progressiva convergenza fra le tecnologie consumer e le tecnologie business. Sempre citando Apple, la consumerizzazione spiega il lancio di un prodotto come iPad Pro, sviluppato facendo leva sulle caratteristiche vincenti del tablet ma pensando a un impiego prevalentemente lavorativo. Tra l’altro, proprio durante lo stesso evento di lancio dei nuovi dispositivi Apple, l’azienda di Cupertino ha lasciato il palco per alcuni minuti a un altro storico rivale, Microsoft, per la presentazione della nuova suite Office per iOS. Un ulteriore esempio di come la convergenza fra i due ambiti di mercato delle tecnologie digitali stia impattando sulle dinamiche competitive del settore. La stessa Microsoft nel 2012 ha completato l’acquisizione della piattaforma di social networking Yammer per 1,2 miliardi di dollari. Perché? Per offrire alle aziende la possibilità di creare e gestire community di dipendenti dove gli stessi possano connettersi, condividere contenuti e collaborare come nei migliori social network pubblici.
Oltre a offrire una chiave di interpretazione per le strategie dei maggiori operatori del comparto digitale, la convergenza fra tecnologie consumer e tecnologie business può rappresentare una delle dimensioni di analisi per prevedere alcuni dei prodotti e servizi digitali che potrebbero essere introdotti in azienda nel medio periodo.
Così, osservando i principali trend del mercato digitale consumer, non sembra azzardato pensare a operatori logistici che interagiscono con droni alla ricerca di materiali da prelevare dal magazzino, o a manutentori che durante i loro interventi indossando visori in grado di sovrapporre informazioni digitali ad ambienti ed oggetti fisici.
 

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