Creare un nuovo modello di formazione globale
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Creare un nuovo modello di formazione globale

GLI STUDENTI OGGI HANNO BISOGNO DI ARRICCHIRSI DI MENTALITA', COMPETENZE ED ESPERIENZE INTERNAZIONALI PER AVERE POI SUCCESSO NEL JOB MARKET GLOBALE

di Andrea Sironi, rettore Universita' Bocconi, C. L. Max Nikias, presidente University of Southern California, e Tony F. Chan, presidente Hong Kong University of Science and Technology

*Quest’articolo è apparso originalmente su Huffington Post il 17/9/2015
www.huffingtonpost.com/c-l-max-nikias/building-a-new-global-hig_b_8151980.html?1442494765
 
La storia recente è costellata di esempi di multinazionali che, sulla scena internazionale, falliscono miseramente. Troppo spesso, la mancata comprensione della cultura dei clienti di altri peasi o dell’ambiente aziendale vanifica gli sforzi fatti dalle aziende per accedere ai mercati esteri. Con conseguenze catastrofiche: oltre ad essere costati alle aziende miliardi di dollari, simili passi falsi hanno impedito il flusso di beni e servizi in un mondo sempre più globalizzato. Ad esempio, nel 1998 la tedesca Daimler AG si fuse con il gruppo automobilistico americano Chrysler, con un’operazione del valore di 38 miliardi di dollari. Meno di dieci anni dopo, le insanabili divergenze sul piano della cultura aziendale portarono Daimler a scaricare l’allora in difficoltà Chrysler ad un quinto del prezzo di acquisto.

Benché si tratti di un esempio superficiale, la lezione che se ne può trarre è chiara: in un mondo in cui le aziende S&P generano un terzo dei loro introiti sui mercati stranieri, una prospettiva globalizzata non è un semplice vantaggio, ma una necessità. Come l’esperta di marketing internazionale Nataly Kelly ha scritto recentemente sulla Harvard Business Review, un tratto distintivo delle imprese americane che hanno avuto successo sui mercati internazionali è che i loro fondatori o alti dirigenti spesso venivano da un altro paese, o erano americani di prima generazione. Ma per molti manager e per le organizzazioni che rappresentano, i rischi sono alti. Secondo un recente studio, il 42% dei manager falliscono nei propri incarichi oltreoceano a causa della preparazione insufficiente e di una scarsa gamma di competenze. Queste carenze sono spesso amplificate da una formazione aziendale linguisticamente e culturalmente inadeguata.

Per eliminare questi problemi è necessario che gli individui acquisiscano tali abilità e competenze di base prima che vengano loro assegnati incarichi internazionali. Da docenti, abbiamo pensato che per farlo non esista momento migliore degli anni formativi, quando gli studenti di business hanno enormi possibilità di accrescere la gamma delle competenze apprese in classe attraverso l’immersione culturale, il contatto con i dirigenti internazionali e l’esperienza pratica in ambienti diversificati. Ma come si insegna qualcosa che risponda a tutti questi requisiti? La risposta è emersa assieme al nome di un nuovo programma, il nostro “World Bachelor in Business”. (www.unibocconi.eu/wbb)

Tutto è cominciato come una normale collaborazione tra università: un accordo di cooperazione e sperimentazione. I nostri istituti – University of Southern California (USC), Hong Kong University of Science and Technology (HKUST) e l’Università Commerciale Luigi Bocconi (Bocconi) – si collocano in tre aree geografiche dinamiche ed eterogenee, con un capitale economico e culturale tale da poter dare un’istruzione stimolante agli studenti di business. Abbiamo discusso dettagliatamente le modalità con cui creare un possibile programma di business esperienziale in cui gli studenti siano iscritti a tutte e tre le università contemporaneamente. Con la consapevolezza che non ci può essere vera innovazione senza un rischio calcolato, la nostra ambiziosa impresa è decollata.

Fin da subito abbiamo avuto motivo di essere ottimisti.

Non appena il programma World Bachelor in Business è stato fondato, un sondaggio commissionato dalla Bocconi alle grandi aziende ha rivelato due reazioni prevalenti da parte degli intervistati: 1) Eravamo in attesa di un programma come questo; e 2) Come possiamo assumere questi studenti? E quando abbiamo inaugurato il programma, nel 2013, abbiamo ricevuto più di 1.000 candidature per soli 45 posti, il che ha reso il World Bachelor in Business uno di programmi più competitivi tra quelli dei nostri tre atenei, e tra i più selettivi in assoluto dell’istruzione universitaria.

Con le prime due classi, il programma ha attratto una schiera incredibilmente composita di studenti provenienti da 23 paesi dei cinque continenti, che parlano più di 10 lingue madri diverse. Molti di loro erano già imprenditori poliglotti. Per coinvolgere questo gruppo dal talento eccezionale, abbiamo creato un’attività didattica su misura per le esigenze globali, con corsi di business e di diritto specifici per la zona di riferimento, per aiutare gli studenti ad acquisire una piena comprensione di tutte le sfumature dell’attività imprenditoriale ovunque si trovino.

L’obiettivo è quello di preparare dirigenti che siano sicuri e a proprio agio dal punto di vista sociale e professionale in contesti internazionali. Per farlo, proponiamo esperienze nel mondo reale e incontri diretti con i manager, così che gli studenti possano capire le culture lavorative e l’ambiente professionale di altri paesi. Gli studenti sono costantemente a contatto con dirigenti internazionali di alto livello, tra cui, recentemente, il presidente della Disney International, e il direttore tecnico di Nestlé USA.

Abbiamo fatto uno sforzo congiunto per evitare gli orpelli tipici dei programmi di scambio – la didattica è rigorosa dal punto di vista accademico e non c’è l’opzione “pass/fail”. Gli studenti trascorrono il primo anno a Los Angeles, il secondo a Hong Kong e il terzo a Milano, e scelgono una delle tre università per il quarto e ultimo anno. Nel corso di tutta la carriera quadriennale, le interazioni quotidiane con gli altri studenti in un contesto multilinguistico e multiculturale rappresentano un valido strumento per sviluppare abilità come la comprensione reciproca, la capacità di riconoscere il valore della diversità, e la curiosità intellettuale di scoprire nuove opportunità, al di là dei luoghi comuni. E dal momento che gli studenti ricevono l’attestato di laurea da tutte e tre le università, possono inserirsi in tre diversi network di alumni, ognuno con le proprie potenzialità in tre regioni strategicamente importanti.

Johnson Seong Hun Moon, che sta per cominciare il secondo anno, è stato in una scuola dell’infanzia cinese, ha studiato in una scuola primaria coreana e si è diplomato in una scuola americana internazionale a Shanghai. Secondo lui, per sopravvivere le imprese sono destinate ad espandersi su scala globale, e il WBB è il proseguimento naturale della sua educazione e formazione internazionali.

Tra molte e fiduciose aspettative, il nostro programma ha dimostrato che gli studenti imparano attraverso tentativi ed errori al di fuori delle aule. L’intraprendente Benjamin Rubin, che è sia americano sia israeliano, ha compreso che in Asia un approccio discreto è più efficace rispetto allo stile diretto a cui è sempre stato abituato. Grazie alla start-up che ha lanciato durante il suo secondo anno alla HKUST, ha imparato a districarsi in un intricato insieme di accordi con i venditori basati sulle relazioni interpersonali invece che sui contratti, che sono alla base di tutte le transazioni nel mondo occidentale.
Farah Karabeg, studentessa bosniaca in procinto di iniziare il secondo anno, parla bosniaco, tedesco, italiano e inglese. Adesso, per prepararsi al secondo anno del programma sta studiando cinese mandarino. Consapevole dell’importanza della comunicazione, Farah e due suoi compagni di corso hanno creato una start-up che consente di superare le barriere linguistiche nella vita di tutti i giorni. Giulia Savino, italiana e anche lei prossima a cominciare il secondo anno, ha sfruttato l’anno trascorso a Los Angeles non solo imparando ad adattarsi ad un ambiente internazionale, ma anche costruendosi un network proficuo che si estende ben oltre la California meridionale, e grazie al quale quest’estate ha ottenuto un fruttuoso stage alla SAP, in Germania.

Anche se gli studenti del programma devono ancora cominciare il terzo anno, le grandi multinazionali si stanno già attivando per assumerli. Durante una visita alla Bocconi in preparazione al terzo anno, la classe del secondo anno si è vista accogliere dai recruiter di quasi 40 imprese. Oltre al fatto che questa modalità di selezione è decisamente insolita per gli studenti del secondo anno, in quell’occasione c’erano più aziende che studenti – è chiaro che siamo sulla strada giusta!

Il successo del World Bachelor in Business pone le basi per un nuovo modello di internazionalizzazione nel mondo accademico. Ora che l’idea di un gruppo limitato di studenti che si spostano insieme in diverse aree del mondo si è dimostrata molto più efficace rispetto ai tipici programmi di scambio undergraduate, è infatti da valutare l’opportunità di estendere questo approccio anche ad altri corsi di laurea oltre a quelli di business.

Nel frattempo, abbiamo ricevuto numerose richieste da altre università che cercano di replicare il nostro successo. Certamente, i numeri delle nostre candidature suggeriscono che il mercato è maturo per una maggiore quantità di programmi di questo genere. Se è vero che questo modello non potrà funzionare ovunque, d’altro canto gli ingredienti che non devono mancare agli istituti accademici sono chiari: qualità accademica elevata, prossimità a business hubs globali, valori imprenditoriali, e un’alta soglia di rischio.
Ad ogni fallimento aziendale corrisponde uno sbalorditivo successo. Sotto la proprietà della Ford, la Jaguar, casa automobilistica britannica per antonomasia, terminava ogni anno in perdita. Tuttavia, quando il Tata Group, con sede a Mumbai, acquistò la Jaguar, riuscì a dare nuovo impulso al marchio. La gestione Tata è stata redditizia per la Jaguar, grazie all’espansione su mercati internazionali come la Cina, con dipendenti perspicaci in grado di cogliere la cultura aziendale di quei contesti. Oggi, attraverso programmi come il World Bachelor in Business, l’insegnamento delle basi fondamentali del business globale inizia con un anticipo inedito. Istruendo la prossima generazione di dirigenti durante gli anni formativi, stiamo incentivando non soltanto le prospettive di successo per le aziende globali, ma anche la promessa di successo per il nostro mondo globalizzato.

 
 
 
 
 

 

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