E' di Storia economica il corso che fara' storia
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E' di Storia economica il corso che fara' storia

DODICI CLASSI, PER UN TOTALE DI 1.450 STUDENTI, SONO COINVOLTE NELLA PIU' GRANDE ESPERIENZA DI DIDATTICA INNOVATIVA CON L'UTILIZZO DI BANCHE DATI E SISTEMI DI ELEARNING PER COMPLETARE LAVORI DI GRUPPO PARALLELI

Per 1.450 studenti del primo anno, il corso di Storia economica ha avuto uno sviluppo inatteso: nella seconda parte del corso le lezioni frontali sono state sostituite da lavori di gruppo. La nuova modalità d’insegnamento è stata sperimentata da due classi durante lo scorso anno accademico ed è ora entrata a pieno regime. “La sperimentazione è nata dalla precisa richiesta del rettore: che anche i ragazzi del primo anno si misurino con l’esperienza del lavoro in team”, racconta la titolare del corso Elisabetta Merlo. L’iniziativa coinvolge dodici classi per un totale di circa 1.450 studenti di Economia aziendale e management (Cleam), Economia e finanza (Clef) ed Economia e scienze sociali (Cles), un team di 16 persone fra docenti e teaching assistant, più il contributo della Biblioteca, dell’Area sistemi informatici e telematici (Asit) e del laboratorio d’innovazione didattica Beta.
 
Il corso di Storia economica è andato incontro a una ristrutturazione radicale e si divide ora in due parti. Durante le prime diciotto lezioni frontali gli studenti acquisiscono i fondamenti del corso. Una prova intermedia permette loro di accedere ai lavori dei gruppi che, formati da cinque o sei persone, presenteranno le proprie relazioni durante la prima settimana di maggio. Il tema dei lavori è la globalizzazione declinata nei diversi aspetti che interessano i tre corsi di laurea coinvolti: globalizzazione, mercati internazionali e competitività delle imprese; globalizzazione e disuguaglianza; globalizzazione e mercati finanziari. La Biblioteca collabora per rendere accessibili letture, fonti storiche e banche dati; Asit spiega come interfacciarsi coi sistemi di e-learning dell’Università; Beta ha un ruolo chiave nella gestione delle dinamiche d’aula, nel dettare le regole di una presentazione efficace e nel fornire indicazioni sul corretto modello di valutazione che integri quello esistente.
 
“È una grande esperienza d’innovazione didattica”, afferma Merlo. “Diamo agli studenti la documentazione da consultare e le chiavi di lettura per interrogarla. Loro devono selezionare i punti fondamentali da portare alla nostra attenzione. Lo abbiamo sperimentato l’anno scorso: costringendoli a scegliere, le dinamiche interne al gruppo inevitabilmente esplodono. Alla fine del lavoro gli studenti comprendono l’importanza di saper valutare e selezionare informazioni in maniera appropriata, di analizzarle criticamente e di sviluppare capacità di sintesi di punti di vista diversi. È il nostro obiettivo”. Il lavoro di gruppo ha l’ulteriore vantaggio di portare a un apprendimento più consapevole rispetto alla modalità didattica tradizionale in cui si tende a studiare in vista delle prove parziali per poi fare spazio ad altro, con un effetto di frazionamento del percorso di studi.
 
Veronica Binda, docente del corso per il Cleam, apprezza il lato pratico dell’apprendimento. “Dovendo partire da fonti primarie – nel mio caso si tratta di relazioni annuali d’impresa, bilanci, lettere, diari – gli studenti devono fare lo sforzo di mettere assieme i pezzi di teoria appresi durante la prima parte del corso”. Mario Perugini, docente Cles, sottolinea la necessità di preparare gli studenti alle competenze e alle abilità indispensabili nel biennio e nel mondo del lavoro. “Sono gli studenti che chiedono di essere maggiormente preparati a lavorare in team e a effettuare presentazioni pubbliche. Vogliono essere protagonisti dell’apprendimento”.
 
Oltre a Merlo, Binda e Perugini, sono coinvolti nel progetto i docenti Marina Nicoli, Matteo Di Tullio, Gian Luca Podestà, Massimo Amato, Michele D’Alessandro, Giorgio Bigatti, Fabio Lavista, e i teaching assistant Catia Brilli, Federico Del Tredici, Lavinia Parziale, Floriana Mulazzi, Hector Garcia-Montero, Roberta Frigeni.

di Claudio Todesco

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