I cugini che vogliono dare potere agli agricoltori indiani
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I cugini che vogliono dare potere agli agricoltori indiani

ABHISHEK E GAURAV SHARMA, STUDENTI DEL MISB BOCCONI A MUMBAI, CERCANO DI SOSTITUIRE GLI INTERMEDIARI CON LA TECNOLOGIA

Due studenti del Misb, la Mumbai international school of business della Bocconi, vogliono dare più potere nelle mani dei contadini indiani. L’obiettivo è liberare l’agricoltura locale da problemi di lunga data quali indebitamento, mancanza d’istruzione, sprechi. Agricoltori e rivenditori saranno connessi da una app. Il grano sarà trasportato a bordo di autobotti chiuse e non più nei sacchi di juta che vengono utilizzati oggi. A bordo ci sarà un tutor il cui compito è educare gli agricoltori circa le pratiche migliori e le politiche governative. Ecco perché il loro progetto si chiama Sashaktikiran, “raggio di potere”. Lo scopo è incrementare la quota degli agricoltori nella catena del valore, educarli e rendere la loro attività più sostenibile. Lo scorso febbraio, la giuria di Barilla Good4 ha conferito loro il primo premio nella categoria “Good4 our Planet”. Ora il progetto sarà seguito dall’incubatore Speed MI Up.
 
L’ispirazione è venuta ad Abhishek Sharma e a suo cugino Gaurav Sharma lavorando nell’azienda di famiglia, dove hanno visto coi propri occhi le ingiustizie a cui sono sottoposti i contadini. “Non possono mollare perché la povertà e l’ignoranza non lascia loro alcuna opzione”. Il tasso di suicidi tra gli agricoltori indiani, che si uccidono a causa della povertà e dei debiti contratti, è un problema molto serio. “Quasi 210 milioni di agricoltori nel nostro Paese guadagnano meno di 30 centesimi di euro al giorno. Sono costretti a chiedere prestiti ai privati e a pagare alti tassi d’interesse, e intanto ottengono un ricavo modesto dal loro raccolto. Sono intrappolati in un circolo vizioso”. Il problema è peggiorato dalla mancanza d’informazione. “Quasi la metà delle famiglie dei contadini suicidi non ha mai ottenuto i benefici previsti delle politiche governative perché semplicemente non ne era a conoscenza. Senza contare il fatto che quasi il 45% della produzione viene sprecato prima ancora di raggiungere i consumatori finali per via della cattiva conservazione e dei mezzi di trasporto”.
 
La soluzione? I due Sharma propongono l’eliminazione degli intermediari (commercianti, agenti e grossisti a cui va il 30% del valore totale) sfruttando il 70% di penetrazione della telefonia mobile in India. Un’applicazione aiuterà gli agricoltori a individuare le pratiche migliori per il loro tipo di terreno e a collocare gli ordini in anticipo. L’uso di autobotti ridurrà gli sprechi e l’informazione circa le politiche del governo contribuirà a sradicare i mali sociali diffusi nell’India rurale. Il progetto prenderà il via da una zona specifica, per poi allargarsi. Ora i cugini Sharma dovranno affrontare la famigerata burocrazia indiana, collaborare con i leader locali per convincere gli agricoltori a fidarsi di loro, e ottenere un sostegno finanziario.
 
Abhishek e Gaurav Sharma, entrambi venticinquenni, vengono da Nuova Delhi. Il primo è un ingegnere meccanico, il secondo un ingegnere in elettronica e comunicazione. Ora stanno seguendo il Post graduate program in business al Misb, la Mumbai international school of business aperta da SDA Bocconi nel 2012. “Dura due anni, equivale a un master ed è impartito dai migliori professori provenienti da Milano. È un mix potente di istruzione di qualità e comprensione sul campo attraverso stage, collaborazioni con le aziende e altre interazioni. Il Misb ci ha dato gli strumenti per muoverci nel mondo reale”.
 

di Claudio Todesco

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