Una visione lunga 40 anni
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Una visione lunga 40 anni

IL 4 APRILE 1975 INIZIAVA LA STORIA DI MICROSOFT E CON LEI LA RIVOLUZIONE INFORMATICA. ECCO LE TRE RAGIONI PER CUI FESTEGGIARE INSIEME A BILL GATES

di Ferdinando Pennarola, professore associato di Sistemi informativi e organizzazione aziendale

Conservo con passione le copertine storiche di alcuni periodici, e nel mio ufficio spicca quella di Fortune del 26 agosto 1991. Brenton Schlender è il giornalista che per primo intervistò la coppia Bill Gates e Steve Jobs, nella memorabile occasione del primo decennale del pc. In copertina Bill Gates di 35 anni e Steve Jobs di 36. Già allora, i due leader visionari parlavano di tecnologie “spaziali” che sarebbero arrivate a breve, in grado, per esempio, di visualizzare ed editare immagini sul monitor del computer, di realizzare video conferenze, di trasmettere le informazioni digitalizzate grazie a reti informatiche globali. La rivoluzione dell’informatizzazione era cominciata e una parte decisiva della partita era in mano a Microsoft. Alcuni anni dopo, Gates disse: «Sognavamo e realizzavamo prodotti che avremmo voluto utilizzare noi» (Wsj, 2007). La storia di questi 40 anni di Microsoft è caratterizzata da una costante visione, proiettata nel futuro, a opera dei fondatori, che il 4 aprile del 1975, ad Albuquerque (New Mexico, Usa) diedero vita a Microsoft. L’azienda nacque quasi come un espediente per firmare un contratto con il quale s’impegnavano a fornire un interprete del Basic alla Micro instrumentation and telemetry systems, autori dell’Altair 8800, il mitico progenitore di quello che fu poi il pc.
Microsoft: un nome, un programma e un’avventura, avviata da uno studente di Harvard di 19 anni (Bill Gates) e da un dipendente della Honeywell di 22 (Paul Allen). Già questo è il primo elemento di una storia di successo che merita di essere ricordato. Le origini di Microsoft rispecchiano il mito dell’imprenditorialità americana, che trova occasione di sviluppo in una terra di opportunità, un luogo dove è possibile dare fiducia a due ventenni senza esperienza, che promettono di fornire un componente importante per l’Altair 8800.
Un secondo aspetto fu l’accordo con l’Ibm che permise il lancio del pc nel 1981, dotato del primo sistema operativo per un elaboratore personale. Il contratto stabiliva che Microsoft dava in licenza d’uso il software a Ibm, conservandone i diritti di proprietà e la possibilità di stabilire analoghi accordi con altri produttori di hardware. Ibm acconsentì, nella convinzione che i profitti venivano dall’hardware e non da un software marginale per un piccolo calcolatore. Questo passaggio storico gettò le fondamenta per lo sviluppo di un intero settore che prosperò attorno al binomio Ibm-Microsoft, e che, in pochi anni, vide crescere i numeri dei cosiddetti cloni-Ibm, con la carrozzeria di altri ma con il cuore del sistema operativo di Bill Gates.
I fondatori, nel lontano 1977 ebbero a dire: «Nel futuro vediamo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa, con il nostro software». Quando pronunciarono questa frase, si resero conto che Microsoft, mettendo in pratica questa strategia, era destinata a diventare un’azienda di grandi dimensioni. E così fu; è divenuta la prima azienda di software del mondo, una posizione dominante nella classifica mondiale, mai contrastata dai successori.
La terza ragione per la quale va celebrato il compleanno di Microsoft ha a che fare con i suoi prodotti e soluzioni, che hanno avuto un impatto indelebile davvero su tutto. Il lavoro, in tutte le sue forme, ha subito una trasformazione epocale paragonabile all’avvento dell’elettricità e a poche altre innovazioni tecnologiche. I consumi privati sono stati modificati dalla digitalizzazione delle informazioni. Le relazioni internazionali e la governance del mondo non possono fare a meno degli strumenti digitali per la produzione di documenti, la condivisione e circolazione degli stessi.
Microsoft ha creato uno standard sulle cui basi si appoggiano tutte le attività umane. Una posizione talmente invidiata che la espone a continui attacchi e critiche; una problematica che di riflesso condividiamo anche noi utenti.
 

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