Innovazione e cambiamento sono al centro dell'attenzione di Pechino
LA CHAPTER LEADER SARAH ORLANDO RACCONTA LA VOGLIA DI APERTURA DELLA CITTA'Imprenditori, manager di aziende dell’industria pesante e nelle imprese energetiche, accademici, membri delle istituzioni,consulenti: gli alumni Bocconi che vivono a Pechino si collocano soprattutto in questi settori professionali. E nelle banche? “Meno, perché Pechino rimane soprattutto il cuore politico e decisionale, mentre la finanza ha sede soprattutto a Shanghai” spiega la chapter leader Sarah Orlando, da poco meno di un anno alla guida del gruppo e da quattro anni stabilmente nella città, dove è general manager per la Cina del gruppo editoriale Rcs. In questi quattro anni ha avuto modo di guardare la trasformazione della capitale del paese: “A Pechino alcuni settori si sono sviluppati molto di recente”, spiega Orlando, “e gli alumni del chapter, sempre più numerosi e anche di nazionalità cinese, sono rappresentativi del cambiamento in atto. Quasi tutti hanno una caratteristica comune: cercano di non vivere da expat, ma di sfruttare appieno quello che la città offre.”
Cambia il mondo del lavoro, dove molti gruppi stranieri cominciano ad assumere personale cinese nei primi livelli dell’azienda (il top management rimane straniero). Inoltre, l’esigenza che la capitale esprime è di apertura, come emerge anche degli eventi che il chapter ha realizzato di recente, come l’incontro con il rappresentante della comunicazione di Baidu, il Google cinese. Innovazione e cambiamento, così sentiti, saranno i temi delle prossime attività: “Affronteremo l’innovazione tecnologica e sostenibilità energetica in ambito urbano e il tema del capitale umano e metteremo a punto un vadecum sulle competenze che servono per lavorare a Beijing”. Ma nei desiderata c’è anche altro: “Ospitare la prossima edizione della Global Conference in Asia”, conclude Sarah.
di Andrea Celauro
